Ftse Mib tonico, ma un buy ora fa paura. ENI e Saipem: che fare?

Il Ftse Mib potrebbe anche spingersi un altro po' in avanti, ma ricordiamo che luglio e agosto sono mesi deboli per i mercati. La view di Angelo Ciavarella.

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Di seguito riportiamo l'intervista realizzata ad Angelo Ciavarella, Head of Global Markets a Infinox Capital e Professore a contratto di Teoria e pratica dei mercati finanziari all'Università di Greenwich, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'indice Ftse Mib e su alcune blue chips.

Il Ftse Mib sta tornando a premere sui 19.800/19.900 punti già raggiunti nelle scorse sedute. Si attende ulteriori sviluppi positivi a breve?

Il Ftse Mib fa più fatica degli altri indici europei, pur muovendosi al rialzo ma in misura meno decisa, complici i dati diffusi sul fronte macro in Italia che sono stati meno positivi degli altri.

In mattinata ricordiamo che sono stati resi noti gli indici PMI in Europa e segnaliamo l'ottimo aggiornamento della Germania, non a caso oggi il Dax sta salendo più degli altri.

Guardando invece all'opposta sponda dell'Atlantico segnaliamo che il future sul Nasdaq oggi si è spinto su nuovi massimi storici oltre area 10.200, con un guadagno di oltre il 16% di inizio anno.

Ben diversa la situazione del Ftse Mib che rispetto alla fine del 2019 mostra ancora un bilancio negativo di oltre il 15%.

Ciò non stupisce del resto considerando che in queste ultime settimane a catalizzare gli acquisti sono i titoli tecnologici, basti pensare al nuovo massimo segnato ieri da Apple.

Da segnalare che nella notte c'è stato un crollo vistoso dei futures sugli indici mondiali, dopo la notizia del Segretario di Stato Usa il quale ha dichiarato che il deal tra Stati Uniti e Cina sul commercio non si sarebbe più fatto.

C'è stata in seguito una ripresa a V dei mercati grazie ad un tweet di Trump che ha smentito il suo Segretario di Stato, scrivendo che l'accordo con la Cina è ancora in corso.

Andando a guardare da vicino il Ftse Mib notiamo che è stato molto tecnico, sia nella prima salita che dalla rottura dei 18.200 punti lo ha portato quasi a chiudere il gap in area 20.500/20.600.

Dal top dei 20.400 c'è stata una correzione vistosa che ha portato l'indice fino ad un minimo in area 18.300, da cui sono ripartiti gli acquisti.

Il target di questa salita per il Ftse Mib potrebbe essere in area 20.500/209.600, dove sarebbe chiuso il gap lasciato aperto a marzo.

Una volta raggiunta questa soglia l'indice potrebbe muoversi in laterale e molto potrebbe dipendere da quello che faranno gli altri mercati.  

Per il Ftse Mib bisogna stare attenti alla possibile perdita dei 19.000 punti, perchè se ciò dovesse accadere nel breve si potrebbe assistere ad un ritracciamento fino ai 18.200/18.000 punti.

Discese fino ad area 19.000 manterranno il quadro mediamente rialzista almeno nel breve periodo per il Ftse Mib.

Come detto prima non escludo salite che però non dovrebbero condurre molto oltre i 20.500/20.600 punti, dove potrebbero scattare delle prese di beneficio.

Personalmente ho un po' paura a comprare in piena estate, ricordando che luglio e agosto sono mesi statisticamente deboli per i mercati finanziari.

Non dimentichiamo che a luglio partiranno le trimestrali americane che dovrebbero raffigurare il peggior trimestre nella storia americana a livello di utili, con previsioni tra -30% e -40%.

Il mese prossimo starei molto attento ad entrare sull'azionario e aspettare la pubblicazione dei conti delle banche e di FAANG, per capire lo stato reale delle società quotate.

Come è noto in Borsa si comprano sempre le prospettive future, ma un bagno di realtà potrebbe arrivare a luglio e vedere quindi dove si posizionerà il mercato.

Tra i bancari oggi Unicredit mostra un po' più di vivacità rispetto ad Intesa Sanpaolo. Qual è la sua view su questi due bancari?

Unicredit oggi sta sovraperformando un po' gli altri bancari e oggi viaggia intorno ad area 8,5 euro, dopo aver toccato a inizio giugno area 9,2/9,3 euro.

Il titolo potrebbe riportarsi verso questi valori perchè sembra che con delle notizie leggermente positive sul fronte macro, le banche potrebbero fare bene.

Fino a quando Unicredit difenderà quota 8/7,8 euro potrà continuare a salire e il target sarebbe in area 9,3/9,5 euro, corrispondente ai minimi segnati ad agosto 2019.

Al contrario la perdita dei 7,8 euro potrebbe portare Unicredit precipitosamente verso i 7 euro.

Intesa Sanpaolo oggi guadagna un po' meno di Unicredit e dai massimi relativi di questo mese in area 1,8 euro è tornato un po' indietro.

Credo che ora il target per Intesa Sanpaolo sia proprio area 1,8 euro, superata la quale il titolo potrebbe allungare fino ai 2/2,2 euro.

Al contrario, una discesa sotto 1,55/1,5 euro potrebbe riportare le quotazioni verso i minimi di quest'anno in area 1,3 euro. 

Fca sta brillando oggi, riportandosi in area 9 euro. Si tratta di un titolo da riscoprire per un acquisto?

Il settore automobilistico di recente sta performando bene in Europa, beneficiando delle ultime indicazioni arrivate dal settore manifatturiero.

Fca sta provando a riportarsi sopra i 9 euro, oltre cui potrà allungare il passo verso i 9,4/9,5 euro. Non credo che il titolo abbia spazio al rialzo oltre area 10 euro, mentre solo sotto gli 8,5 euro Fca rischierà una discesa verso i minimi di maggio in area 7 euro.

Fondamentalmente rimango positivo sul titolo anche perchè le indicazioni sui PMI europei sono state buone questo permette di guardare con un cauto ottimismo al settore auto nel Vecchio Continente.

Saipem oggi sale più di ENI sulla scia del rialzo del petrolio. Quali indicazioni ci può fornire per questi due titoli oil?

Ultimamente mi hanno stupito un po' i titoli del settore oil a Piazza Affari: con un petrolio in una corsa quasi senza freni, mi sembra che ENI non abbia seguito più di tanto.

Il titolo è salito fino a 9,5 euro a inizio giugno, ma questa volta c'è da dire che il Ftse Mib non riesce ancora a rompere i 20.000 punti perchè un titolo di peso come ENI fatica a salire, malgrado il rialzo del petrolio.

C'è da dire che il titolo non ha neanche spunti al ribasso, ma stupisce il fatto che fatichi a salire con un oro nero in rialzo.

Rimango positivo su ENI perchè sembra che il petrolio abbia cambiato faccia e pare che il mood sia molto positivo. La domanda di energia è in recupero, quindi penso che ENI possa ancora recuperare con primo target i 9,3/9,5 euro.

Solo una rottura al ribasso degli 8,5/8,3 euro mi farebbe cambiare idea, ma per adesso il suggerimento è di mantenere le posizioni su ENI e comprare ancora su rottura dei 9 euro, con target a 9,3/9,5 euro.

Saipem è più volatile di ENI e pur essendo legato al comparto oil, non è prettamente petrolifero. Il titolo ha recuperato leggermente, ma quello che ho notato è che anche in America i protagonisti del settore oil fanno fatica a reagire.

Se i mercati dovessero continuare a salire, un minimo sostegno dovrebbero darlo anche ai titoli petroliferi. Mi sembra che Saipem abbia perso un po' di appeal agli occhi degli investitori e guardando il grafico di lungo termine si nota che è abbastanza depresso.

Acquisterei Saipem solo su rottura dei 2,6 euro che certificherebbe un ritrovato interesse da parte degli investitori, diversamente lo lascerei perdere.

Per il momento avrei un atteggiamento neutrale sul titolo da rivalutare solo oltre i 2,6/2,7 euro.