Ftse Mib: pronto a correre o a crollare? Unicredit o Intesa?

Il Ftse Mib lascia la porta aperta a due possibili scenari opposti: ecco quali.

Di seguito riportiamo l’intervista al trader Davide Biocchi, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull’indice Ftse Mib e su alcune blue chip.

Il Ftse Mib ha già recuperato dai minimi dei giorni scorsi. La correzione è conclusa e si può ripartire al rialzo?

Secondo me il contesto è tale per cui c’è molta incertezza sull’indice Ftse Mib. Da un lato ci sono varie situazioni che hanno spinto i corsi verso l’alto e dall’altra c’è il fatto che si stanno rialzando i rendimenti dell’obbligazionario.

Torna quindi una domanda chiave: chi me lo fa fare a dovermi spostare su altro se posso ottenere un rendimento buono con le obbligazioni?

L’azionario quindi potrebbe perdere un po’ appeal, ma il Ftse Mib per certi versi è quello che rischia meno, visto che Piazza Affari è la Borsa più ricca di proximity dei bond.

A rischiare di più è il Nasdaq, sul quale si sono mosse soprattutto le azioni più shortate, visto che prima di andare long ci si ricopre dagli short.

A mio avviso, se le Banche Centrali saranno ancora dure sul fronte della politica monetaria, c’è il rischio che i rendimenti continuino a salire e che a quel punto si rimetta in discussione un po’ tutta la questione del ribasso.

Ftse Mib: cosa aspettarsi ora?

Tornando al Ftse Mib, la domanda da porsi ora è se sta caricando la molla o è l’inizio di una V rovesciata.

Nel primo caso il Ftse Mib si spingerà in primis verso area 28.000 e poi magari potrebbe spingersi anche oltre, ma non è detto che sarà facile.

Al ribasso, invece, lo scenario può aprirsi a flessioni anche più profonde che portino l’indice ben oltre i recenti minimi di periodo.

La view su Unicredit e Intesa Sanpaolo

Cosa può dirci in merito al recente andamento di Unicredit e Intesa Sanpaolo?

Intesa Sanpaolo storicamente corre meno di Unicredit che sta pensando invece di recuperare in una o due sedute quanto lasciato sul terreno la scorsa settimana.

Ieri c’è stato il ritorno dei bancari che anche oggi continuano a salire e per Unicredit segnalo ora come prossimo target i precedenti massimi, ossia l’area dei 19,6 euro.

Il titolo è da guardare più nel lungo termine, visto che è uscito sopra dei livelli importanti che lo riportano indietro ad alcuni anni fa e la discesa lì fu feroce, non escludendo che possa esserlo anche la salita.

Intesa Sanpaolo graficamente può avere appeal sopra i 2,62 euro, con primo approdo in area 2,7 euro e obiettivo successivo a 2,75/2,8 euro.

L’analisi di ENI

Cosa può dirci di ENI dopo il tonfo seguito ai conti?

Per ENI il forte ribasso seguito ai conti è stato immotivato sui fondamentali, ma possiamo dire che è stata l’amante delusa.

La società ha aumentato il dividendo ma non in maniera rilevante e inoltre il piano di buy-back sarà realizzato nel piano triennale e non nell’immediato.

Se il ribasso di ENI dovesse continuare ad estendersi avrebbe come target naturale l’area dei 12,9/12,8 euro.

In caso di recuperi, il titolo punterà nuovamente alla soglia dei 14,5 euro.

I titoli da tenere d’occhio

Ci sono altri titoli che vuole segnalarci a Piazza Affari?

Ci sono dei titoli che stanno consolidando, come ad esempio Enel ed A2A che sul grafico mostrano dei box.

Fino a quando Enel non chiuderà sotto i 5,2 euro se la può ancora giocare, ma a mio avviso A2A ha un grafico ancora più bello.

Un titolo che non mi è mai piaciuto, ma che ora ha più appeal è Telecom Italia.

Il tema di questo titolo c’è e il grafico lo dice, fermo restando che è stato fatto già il primo giro e ora sopra 0,32 euro si avrà come target quota 0,36 euro, quindi ci sarebbe spazio al rialzo.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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