Ftse Mib: ecco fin dove salirà nel breve. I titoli da cavalcare

Il Ftse Mib può ancora apprezzarsi dai valori attuali, a patto di essere accompagnato da Wall Street. L'analisi di Angelo Ciavarella.

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Di seguito riportiamo l'intervista realizzata ad Angelo Ciavarella, Head of Global Markets a Infinox Capital e Professore a contratto di Teoria e pratica dei mercati finanziari all'Università di Greenwich, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'indice Ftse Mib e su alcune blue chips.

Il Ftse Mib oggi risale la china dopo l'incertezza di ieri seguita alla doccia fredda sulla produzione industriale in Italia, con i mercati che sembrano guardare un po' oltre. Cosa aspettarsi nel breve?

I mercati, non sono quello italiano, sono in una fase di consolidamento e sembrano aver realizzato dei movimenti molto ampi, con la notevole discesa di marzo e il forte recupero messo a segno ad aprile.

Un rimbalzo che ha riguardato soprattutto la Borsa Usa, basti pensare che il Dow Jones ha visto il miglior mese di aprile dal 1987 e l'S&P500 dal 1974.

Ancora meglio il Nasdaq Composite visto che la salita del mercato è trainata proprio dai titoli del settore tech. Amazon, Microsoft, Apple, Google e Facebook, pesano per oltre il 40% del Nasdaq e per più del 20% dell'S&P500.

Si spiega anche così la differente performance di Piazza Affari che è salita decisamente meno di Wall Street, perchè il nostro mercato è povero di tecnologici, composto in gran parte da titoli del settore bancario che sono sui minimi del 2007-2008, e in secondo luogo dai protagonisti del comparto oil.

Il Ftse Mib è in una fase di volatilità nulla e raramente si muove di 300-400 punti al giorno da circa un mese e mezzo a questa parte.

Ciò è dovuto anche al fatto che la Consob ha vietato lo short shelling sul mercato italiano, eliminando di fatto buona parte di quello che da liquidità e volatilità al sistema.

Piazza Affari è stata così abbandonata dagli operatori, con volumi di scambio ai minimi su un mercato che è diventato sempre più "rionale".

Invece di attirare investitori, noi li allontaniamo con misure draconiane che non solo non portano i risultati sperati, ma al contrario tengono a distanza gli operatori.

Per il Ftse Mib segnaliamo la tenuta di area 17.000 e la speranza è che si possa recuperare quota 17.800/18.000. Se poi Wall Street accompagnasse questo movimento di recupero, allora il Ftse Mib potrebbe salire verso i 18.800/19.000.

Se al contrario la Borsa Usa non dovesse assecondare questo rimbalzo, allora Piazza Affari sarà destinata a scendere o a rimanere al palo.

D'altronde se pensiamo che il Nasdaq è positivo da inizio anno, mentre l'S&P500 e il Dow Jones ancora in calo rispettivamente di circa il 9% e il 18%, appare ancora più stridente l'indicazione relativa a Piazza Affari dove il Ftse Mib è in rosso di oltre il 25% da inizio 2020.

Per poter assistere a nuovi rialzi bisognerà attendere la rottura dei 17.800/18.000, mentre al ribasso sarà importante la tenuta dei 16.900/16.800 punti, sotto cui il Ftse Mib potrebbe perdere ulteriori posizioni.

Nel breve dunque sono possibili ulteriori sviluppi positivi a Piazza Affari?

Penso che siano ancora possibili rialzi nel brevissimo se Wall Street dovesse mantenere i prezzi attuali.

Sono un po' scettico per l'estate, perchè il trimestre in corso dovrebbe essere non solo il più debole a livello di PIL, ma anche il peggiore per i mercati visto che i profitti delle società dovrebbero essere rivisti tutti al ribasso in maniera violenta.

Si stima un taglio del 40% negli Stati Uniti e in Europa dovrebbe essere ancora peggiore lo scenario. Come da lei indicato prima, i mercati guardano già avanti e spostano l'attenzione al 2021, diversamente questi prezzi non avrebbero ragione di esistere.

Il problema sarà capire se il prossimo anno le cose miglioreranno realmente come i mercati stanno preannunciando.

Unicredit e Intesa Sanpaolo oggi salgono a braccetto di poco più dell'1%. Qual è la sua view su questi due titoli?

Intesa Sanpaolo presenta un elettrocardiogramma piatto, complice un contesto tutt'altro che favorevole per il comparto.

Il titolo è tra quelli che reggono un po' meglio, non è crollato come altri, ma la sua performance parla da sola, con un calo del 40% a sei mesi.

Intesa Sanpaolo è in forte sofferenza e rimane impantanato tra 1,37 e 1,5 euro e solo oltre quest'ultimo ostacolo potrebbe esserci positività con un approdo in area 1,65/1,7 euro.

Al contrario sotto 1,3 euro potrebbe tornare nuova negatività che non mi convincerebbe in alcun modo a valutare acquisti, almeno fino a quando Intesa Sanpaolo non dovesse arrivare a 1,05 euro.

Simile il discorso per Unicredit che però ha perso di più di Intesa Sanpaolo e si trova nella parte più bassa del canale. Il titolo non mi piace per nulla perchè non reagisce e non lo comprerei prima dei 7/,1 euro, rotti i quali si avrà un potenziale target a 8,4/8,5 euro.

Per il momento starei alla finestra perchè non vorrei che Unicredit rompesse al ribasso anche i 6,5 euro e scendesse ulteriormente.

FinecoBank sale all'indomani della trimestrale. Quali indicazioni ci può fornire per questo titolo?

Il grafico di FinecoBank somiglia più a quello dell'S&P500 che a quello di altri indici, con il titolo che dagli 11,5 euro sui quali viaggiava prima dello scoppio del coronavirus è crollato a 7 euro.

Da questo bottom ha rimbalzato in maniera violenta e ora viaggia intorno ai 10,2 euro, con la possibilità di accelerare ulteriormente dai valori correnti.

Sarà importante la violazione dei 10,5/10,6 euro, oltre cui FinecoBank potrebbe allungare il passo verso i massimi di periodo in area 11,5 euro. 

Non mi aspetto che questo movimento al rialzo si sviluppi nell'immediato e nel breve non escludo un possibile ritorno di FinecoBank in area 9,8/9,5 euro, dove valutare un acquisto, intervenendo diversamente su rottura dei 10,5 euro in chiusura di sessione. 

Fca non è riuscito a confermarsi oltre la soglia degli 8 euro. Quali strategie ci può suggerire?

Oggi è stata pubblicata dal Financial Times la nuova guidance da parte di Toyota che prevede un crollo dell'80%, ma il gruppo è positivo per un ritorno alla piena produttività per la fine del 2021.

E' possibile che Fca segua un percorso simile, considerando che negli Stati Uniti il mercato dovrebbe recuperare prima di quello europeo.

Penso che Fca sui prezzi attuali inizi a diventare interessante e personalmente lo comprerei sopra gli 8 euro confermati in chiusura.

In alternativa penserei di aprire posizioni long su Fca in caso di ripiegamenti verso i 7,3/7,2 euro. Un acquisto del titolo avrebbe dei target abbastanza ambiziosi perchè se l'economica dovesse recuperare, Fca sarà da mantenere in portafoglio perchè potrebbe fare bene.