Ftse Mib: atteso sell-off di coda. Unicredit o Intesa ora?

Il Ftse Mib prova a rimbalzare, ma è alto il rischio di un nuovo affondo che può portare su nuovi minimi. La view di Fabrizio Brasili.

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Di seguito riportiamo l'intervista realizzata a Fabrizio Brasili, analista finanziario, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'attuale situazione dei mercati e in particolare di Piazza Affari. Chi volesse contattare Fabrizio Brasili può scrivere all'indirizzo email: f.bsuperguru@yahoo.it.

Il Ftse Mib si lascia alle spalle una settimana molto negativa. Quali i possibili sviluppi per le prossime sedute?

E lo storno atteso arrivò! I più continuavano a cavalcare il rialzo, incuranti delle grosse nubi che si stavano addensando sopra le nostre teste.

Pochi, come noi, sono rimasti fedeli alle analisi, articoli, interviste e lettere ai lettori abbonati, che segnalavano la massima allerta e la tendenza a medio lungo termine sempre più negativa.

L'elastico più si tira, e più  tende a spezzarsi, e bruscamente poi si rompe: così è avvenuto anche sul finire della scorsa settimana.

Hanno agito le varie guerre sparse un po' dappertutto, la pandemia stoppata dai vaccini, le tensioni politiche e sociali, e a dare ora la spallata decisiva ci ha pensato la nuova variante sudafricana, che sta spazzando via i sogni di ripresa globale.

Il risultato da un venerdì all'altro è che il Ftse Mib è passato dai 27.200/27.300 ai 25.500/25.600 punti.Il rimbalzo per ora è poco convincente ed è alta la probabilità che ci sia un violento sell-off "coda", che porti il Ftse Mib sui livelli sempre segnalati da mesi a 24.500/24.600 punti.

Nella peggiore delle ipotesi, il target di medio-lungo termine sarà sempre posto fra i 22.500/22.600 e i 22.800/22.900 punti. Allacciarsi le cinture!

Unicredit e Intesa Sanpaolo offrono spunti interessanti sui livelli correnti o è meglio attendere prima di nuovi long?

Sempre decisamente meglio Intesa Sanpaolo che Unicredit, per il notevole flusso cedolare già erogato e ancora da erogare nel prossimo futuro, ma anche per l'indiscussa leadership nel settore finanziario bancario.

Attenzione a raccogliere d'ora in poi lentamente e a piramide rovesciata, iniziando da supporti importanti come i 2,05/2,08 euro, poco distanti dai prezzi di chiusura di venerdì.

Incrementare mano a mano che il titolo dovesse scendere ulteriormente, rompendo l'area psicologica dei 2 euro, fino a 1,92/1,93 euro, ma coprire sempre con vendita di opzioni call leggermente out the money.

Visti anche i problemi per trovare un partner, meglio stare fuori da Unicredit per il momento.

Cosa può dirci di due termi del risparmio gestito come Azimut e FinecoBank? Quali strategie ci può suggerire per entrambi?

Azimut innanzitutto è una vera banca on line, mentre Fineco è sostanzialmente un distributore di prodotti. Proprio per questo, diversificando a mo' di banca universale, elimina di molto il rischio imprenditoriale e aumenta costantemente ricavi ed utile.

Tra i due titoli, preferiamo anche per ciò Fineco, e particolarmente ai prezzi meno tirati che si potranno verificare fra lunedì e martedì, per i motivi detti precedentemente, per iniziare gradatamente ad accumulare.

L’euro-dollaro ha recuperato con una certa vivacità dai minimi toccati di recente. E’ solo un rimbalzo o qualcosa di più?

Movimento erratico del dollaro contro euro a dispetto di quello contrarian" e violento del petrolio e delle commodities, oltre che degli indici azionari.

Dopo aver raggiunto gli 1,12 ed anzi intraday anche rotto velocemente al ribasso, l'euro-dollaro si e' prontamente ripreso fin poco sotto gli 1,13.

Questo, come dicevano, è molto strano ai più, ma dovuto quasi esclusivamente a movimenti tecnici di ricoperture veloci.

Dalla prossima settimana dovrebbe riprendere un ritorno più verosimilmente verso 1,12, con possibili successivi livelli verso 1,1350 .

A breve medio termine sono attesi anche movimenti in più ampio range 1,1050/1,1550.

La tendenza per il lungo termine vede però sempre come target nel migliore dei casi, con fine pandemia e ripresa economica, area 1,2350, massimi del biennio 2020/2021.