Ftse Mib: ecco perchè serve cautela. Unicredit e Intesa buy?

Il Ftse Mib è stato respinto da quota 27.000 punti, ma sembra ancora prevalere la positività: cosa aspettarsi ora? La view di Stefano Sabetta.

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Di seguito riportiamo l'intervista a Stefano Sabetta, Analyst cooperator Ortex, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'indice Ftse Mib e su alcune blue chips.

Il Ftse Mib è balzato a mettere sotto pressione l’area dei 27.000, salvo poi tornare indietro . Quali scenari ora?

Comportamento ambivalente per il nostro indice che ha superato il test della scorsa settimana del recupero con forza dei 26.130 punti, dato sicuramente positivo, senza poi riconquistare in maniera convincente i 27.000 punti.

La settimana che abbiamo davanti sarà di particolare importanza per il quadruplo witching da un lato e per gli interventi Fed e BCE, combinato questo che potrebbe creare volatilità sulle quotazioni.

Quindi, in questa ottava deve prevalere la cautela, in quanto posizionarsi ora è una vera e propria scommessa direzionale.

L’attendismo sui mercati lo notiamo sia sul principale indice europeo, il Dax, dove le quotazioni faticano a mettersi sopra le resistenze più prossime, costituite dai livelli dei 15.848 punti, e comunque sono sotto ad una fascia resistenziale che ha come estremo la soglia psicologica dei 16.000 punti.

Nonostante questo, sembra ancora prevalere la positività sui mercati, che ci consente di prendere in considerazione eventuali operazioni di buy stop sul Ftse Mib, appunto alla rottura dei 27.180 punti, oppure, in maniera più conservativa, sarebbe possibile prendere in considerazione acquisti in area 26.300.

Come sempre, un occhio agli indici di volatilità europei Vstoxx che all’approssimarsi delle scadenze potrebbero ripartire con le chiusure delle strategie short.

Unicredit ha staccato con decisione Intesa Sanpaolo dopo il nuovo piano industriale. Quale strategie suggerisce ora per entrambi?

L’approvazione da parte del mercato del piano industriale di Unicredit è ben visibile nella candela di accelerazione della scorsa settimana, che ha registrato una corsa di oltre il 10%, andando a mettere sotto pressione la resistenza ben visibile a 13 euro che rappresenta la zona del primo gap-down pandemico.

La zona di massima estensione per il titolo, al momento è da tracciare a 13,80 euro, ma riteniamo a questo punto fisiologici dei ritracciamenti da scarico da ipercomprato fino all’area dei 12,14 euro.

Questa soglia rappresenta il livello dell’ex resistenza da cui è partito tutto il movimento della scorsa settimana e il 50% di Fibonacci di tutta la candela di espansione della scorsa settimana. 

Per quanto concerne Intesa Sanpaolo sicuramente la struttura tecnica di breve termine è meno convicente di Unicredit.

Il titolo è sotto dei livelli di resistenza mensili. Dal punto di vista delle resistenze il titolo deve recuperare il livello dei 2,2985 euro prima e 2,42 euro successivamente.

La zona in cui il titolo Intesa Sanpaolo sta insistendo attualmente è relativa ai livelli pandemici di marzo scorso, ed anche da un punto di vista meramente qualitativo riteniamo importante che ritorni a scambiare sopra i livelli segnalati.

Da un punto di vista dei supporti, l’eventuale perdita dei minimi del mese scorso potrebbe portare il titolo verso quota 1,92 euro per azione, ma riteniamo questo uno scenario meno probabile.

Qual è la sua view su due industriali come Leonardo e Pirelli? Quali indicazioni ci può fornire per questi due titoli?

Riteniamo Pirelli al momento meglio impostato di Leonardo e vi sono da fare alcune considerazioni in merito.Leonardo non riesce a venire fuori da una fase di debolezza che dura da tre mesi, e va via via deteriorando il suo trend di breve.

Il titolo resta aggrappato, tuttavia, ad un importante supporto a 5,97 euro. Pericolosa sarebbe la discesa sotto area di 5,64 euro, che manderebbe il titolo direttamente a testare l’area dei 5 euro.

Un’eventuale operatività di tipo long sul titolo necessiterebbe quantomeno della tenuta dei livelli di chiusura di novembre a 5,982 euro, per tentare un primo ingresso con stop contenuto.

Tuttavia riteniamo più cautelativo attendere i futuri sviluppi sul titolo che nell’ultimo periodo ha visto incrementare la pressione short che al momento è a 4,92% del proprio capitale sociale con 5 fondi che vendono allo scoperto il titolo secondo gli ultimi rilievi delle posizioni nette corte.

Diversa, come accennavamo è la situazione su Pirelli. Il titolo sale quasi senza soluzione di continuità da fine delle scorso anno.

Al momento Pirelli si trova a testare una vasta area di resistenza che ha come estremi l’area dai 5,80 euro e quella dei 6,56 euro.

Attualmente il titolo si trova sopra il limite inferiore quotando 5,976 euro. Sul titolo è possibile impostare operazioni long sia di breve che di lungo.