Ftse Mib: nuovi top o correzione? Meglio Unicredit o Intesa?

Per il Ftse Mib si apre un duplice scenario dopo lo sviluppo delle ultime sedute.

Di seguito riportiamo l’intervista sull’indice Ftse Mib e su alcune delle blue chips quotate a Piazza Affari, con domande rivolte a Roberto Scudeletti, trader indipendente e titolare del sito www.prtrading.it.

Il Ftse Mib ha continuato a guadagnare terreno, arrivando a mettere sotto pressione l’area dei 27.000. Quali i possibili scenari per la nuova ottava?

Piazza Affari conquista una nuova vetta, non confermata in chiusura, lasciando quindi spazio ad un nuovo duplice scenario, tra correzione e prosecuzione rialzista.

Ftse Mib: nuovi rialzi o correzione?

Nel primo caso, attenzione alla perdita da parte del Ftse Mib del minimo di venerdì scorso sotto i 26.700 punti, poiché darà la stura ad una discesa.

In tal caso si assisterà dapprima alla chiusura del gap up a 26.620 punti e conseguentemente sul primo supporto giornaliero, identificato dalla media a 12 periodi a 26.275 punti.

Sotto questo livello accelerazione ribassista verso la media a 24 daily a 25.850 punti ed eventuale estensione sul supporto statico dei 25.550 punti, con successiva caduta sulla media a 12 settimanale e media a 50 giornaliera a 24.975-24.965 punti circa, la cui tenuta dovrebbe favorire una pronta ripresa dei corsi.

Viceversa, sopra il massimo di venerdì a 27.015 punti di Ftse Mib, spazio per un nuovo attacco del massimo relativo dell’anno a 27.133 punti, con conferma e rafforzamento dell’attuale gamba rialzista, con spazio per i 27.350-27.550 punti circa, prima del ritorno sui massimi del 2022 tra 27.900 e 28.212 punti.

Meglio Unicredit o Intesa?

Unicredit e Intesa Sanpaolo hanno reagito in maniera molto diversa dopo i conti. Quali strategie ci può suggerire per entrambi?

Unicredit, come tutto il comparto bancario italiano è stato vittima di un crollo bellico di circa il 50% dai massimi di gennaio 2022.

Il titolo ha disegnato un triplo minimo crescente e recente inversione rialzista, con una presente accelerazione verticale, addirittura in forte gap up e nuovo massimo relativo, non confermato nell’ultima seduta.

Infatti, dopo il triplice bottom 2022 da quota 7,75 a 8,25 euro circa, è iniziato un buono spunto rialzista sopra gli 11 euro, con recente estensione sopra i 14 euro e attuale sparata a razzo, con top poco sotto i 18.50 euro, respinto poco sotto.

Sopra 18,50 euro si può pensare ad una ulteriore spinta rialzista per Unicredit, con supporti a 17,78 e 13,43 euro e resistenze a 19,56 e 20,37 euro.

Intesa Sanpaolo dopo il crollo bellico dello scorso anno ed una serie di timidi rimbalzi, ha toccato un doppio nuovo minimo relativo estivo, dal quale è partita la recente ripresa, con un massimo relativo seguito dalla presente correzione.

In concreto, a seguito della forte discesa dovuta alla guerra ucraina e relativi rimbalzi, sul successivo doppio nuovo minimo relativo sopra 1,58 euro, c’è stato un ritorno dei compratori verso i 2,21-2,31 euro circa e attuale top a 2,485 euro, con ritracciamento verso i 2,35-2,38 euro circa.

Un nuovo impulso rialzista sarà confermato per Intesa Sanpaolo sopra i 2,49 euro, con supporti a 2,37-2.315 euro e prossime resistenze a 2,66 e 2,79 euro.

La view su Pirelli e Campari

Pirelli è stata la migliore blue chip venerdì scorso e tra le migliori troviamo anche Campari. Cosa può dirci di questi due titoli?

Pirelli ha quasi dimezzato il suo valore col crollo bellico, per poi effettuare un chiaro trend discendente costituito da minimi e massimi decrescenti, sino ad un doppio minimo crescente che ha dato la stura alla presente inversione rialzista.

Infatti, dopo il crollo “guerresco” a 3,90 euro ha continuato la marcia negativa, sino al doppio minimo settembre-ottobre 2022 poco sopra 3,22-3,24 euro circa, con attuale ottimo rimbalzo poco sopra i 4,80 euro.

Lo scenario rialzista si affaccerà per Pirelli alla rottura di 4,90 euro, con supporti a 4,70 e 4,60 euro e resistenze a 5,17-5,39 euro.

Campari in meno di nove anni aveva più che settuplicato il suo valore, per la felicità dei suoi azionisti investitori, bevitori o astemi che fossero, trovandosi ora, tra Covid e guerra, in un trend laterale ribassista.

Infatti, dopo i massimi storici con falsa rottura rialzista dei 13 euro di novembre 2021 e il doppio capitombolo virus-bellico negli ultimi mesi, Campari si sta muovendo in un trend laterale ribassista, caratterizzato da massimi e minimi decrescenti tra 11-10 e 8,70-8,60 euro circa, col prezzo attuale in salita a 10,19 euro.

Per Campari il trend potrebbe proseguire il rialzo di breve sopra 10,20 euro, con supporti a 9,71 e 9,47 euro e resistenze a 10,91 e 11,45 euro.

Quali sono i titoli che sta seguendo più da vicino in questa fase? A quali consiglia di guardare ora?

Monitorare con attenzione: BANCA GENERALI, ITALGAS, NEXI, TERNA al rialzo e AZIMUT, ENEL, FINECOBANK, RECORDATI, al ribasso.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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