Ftse Mib: il difficile viene ora. Meglio Unicredit o Intesa?

Il Ftse Mib è salito tanto dai minimi e ora rischia di arrivare con il fiato corso sui massimi.

Di seguito riportiamo l’intervista al trader Davide Biocchi, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull’indice Ftse Mib e su alcune blue chip.

Il Ftse Mib continua a muoversi a poca distanza dai top di periodo. Quali le attese per le prossime sedute?

Puntare sul rialzo dei mercati può essere una sfida o un rischio e anche quando si è in presenza della cosa più favorevole, di fatto non sai mai se hai ragione.

Quando sei vicino al supporto la sfida sembra accettabile perché tutto sommato sei in prossimità di un eventuale stop, mentre quando sei nei pressi della resistenza, bisogna capire quanto realmente si deve rischiare.

Ftse Mib: meglio tirare i remi in barca?

Visto che il mercato tutto sommato sta tirando il fiato, secondo me potrebbe anche valere la pena tirare un po’ i remi in barca o almeno proteggere i guadagni con un adeguato trailing stop.

Continuo a vedere grafici interessanti, ma quasi tutti mi dicono che per crescere ancora bisogna sfondare delle resistenze.

Non ho dubbi che il mercato magari abbia anche i numeri per fare ciò, ma non so se ce la fa al primo step.

Il Ftse Mib è salito di 7.000 punti dai minimi e mancano ancora 1.000 punti per arrivare ai massimi, ma secondo me quando corri così tanto in poco tempo, rischi di arrivare con il fiato corto.

Parlando di un potenziale superamento del precedente massimo, credo che l’indice ci riuscirà più facilmente se farà campo base e poi prende la rincorsa, che non che ci vada a sbattere direttamente.

Da ricordare che il Ftse Mib da inizio anno ha guadagnato davvero tanto, certo il mercato fa tanto in poco tempo e poco in tanto tempo e secondo me siamo più prossimo al poco in tanto tempo che al breve in poco.

Meglio Unicredit o Intesa Sanpaolo?

Unicredit e Intesa Sanpaolo hanno reagito in maniera diversa ai conti dello scorso anno. Cosa può dirci di questi due titoli?

A una prima lettura si potrebbe dire che i conti di Unicredit e Intesa Sanpaolo potrebbero somigliarsi un po’ per certi versi.

I due gruppi hanno stupito e realizzato un buon utile, ma il problema è che Unicredit lo ha fatto in un momento in cui l’euforia stava montando, mentre Intesa Sanpaolo ha dato i dati in una fase in cui la stessa euforia stava rallentando.

Unicredit è alle prese con una forte resistenza, mentre Intesa Sanpaolo non ci è ancora arrivata, e si trova su una soglia di prezzo difficile, perchè l’area dei 2,5 euro è ostica.

Anche Intesa Sanpaolo deve fare i conti con un livello importante e ora viene il momento più duro, perché bisogna capire cosa succede.

Qui si gioca la partita e gli operatori devono decidere ora il da farsi e anche la natura dell’eventuale ritracciamento.

Ci sono attori diversi che hanno partecipato al rialzo e non tutti agiranno allo stesso modo.

I risparmiatori che hanno comprato non venderanno, ma i fondi hedge che si sono dovuti ricoprire perché magari hanno usato le opzioni e sono andati in margin call, potrebbero shortare di nuovo.

C’è tutto un meccanismo complicato, per cui ora avremo un terreno più minato e difficile, con i mercati che entreranno in un’area fangosa.

Per Intesa Sanpaolo nuovi rialzi si potranno avere solo sopra i 2,5 euro e non sarà facile superare tale soglia.

Unicredit invece deve scavalcare la resistenza a 18.30/18,5 euro per dare vita a nuovi allunghi, ma se non riuscirà a superare il livello appena indicato, potrà essere oggetto di prese di beneficio.

Focus su STM

STM ieri ha perso terreno dopo i recenti rialzi. Qual è la sua view sul titolo?

STM è alle prese con i massimi dal 2004 in poi, quindi si parla dei top degli ultimi 20 anni.

I prezzi attuali hanno già respinto il titolo una volta, fermo restando che è un momento molto buono per i semiconduttori in generale, ma per vedere nuova forza sarà necessario che il mercato la esprima nel suo complesso.

I titoli da tenere d’occhio

Ci sono altri titoli che vuole segnalarci a Piazza Affari?

Segnalo Banca Generali che ha una resistenza molto forte da superare per potersi aprire scenari molto interessanti.

Il livello in questione è intorno ai 35 euro, rotti i quali il titolo potrà salire ancora con decisione.

Stesso discorso si può fare con Telecom Italia, con riferimento alla soglia di 0,3 euro, rotta la quale ci sarà un potenziale di upside da non sottovalutare.

Davide Pantaleo
Davide Pantaleo
Davide Pantaleo da quasi un ventennio si occupa di Borsa e Finanza. Dopo aver svolto per diversi anni l'attività di promotore finanziario in Italia e all'estero, nel 2005 entra nel team di Trend-online con l'incarico di redattore.
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