Ftse Mib: possibile una ripresa. Unicredit, Intesa e STM buy?

Il Ftse Mib nonè crollato con la caduta di Wall Street e questo fa ben sperare per una ripartenza al rialzo. L'analisi di Angelo Ciavarella.

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Di seguito riportiamo l'intervista realizzata ad Angelo Ciavarella, Head of Global Markets a Infinox Capital e Professore a contratto di Teoria e pratica dei mercati finanziari all'Università di Greenwich, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'indice Ftse Mib e su alcune blue chips.

Nelle ultime giornate da Wall Street è partita la scossa che per ora ha colpito in maniera più contenuta le Borse europee. Cosa può dirci in merito a questi sviluppi e quali le attese nel breve?

La scorsa settimana avevo messo in guardia dai rischi legati al mese di settembre per le Borse e la mia indicazione si basava su dati meramente statistici.

Avevamo mercati azionari tirati, basti guardare a Wall Street dove il Nasdaq ad agosto ha messo a segno un rialzo del 10% dopo la crescita importante dei mesi precedenti.

Anche l'S&P500 dai 2.180 punti è arrivato su nuovi massimi storici sfiorando i 3.600 punti. Sembrava una cavalcata senza fine, ma da giovedì scorso c'è stata una battuta d'arresto di questo forte rialzo.

Avevo preannunciato una possibile correzione che di fatto arrivata nei giorni scorsi, senza grande sorpresa, visto che era abbastanza naturale aspettarsi un movimento al ribasso.

L'S&P500 da quasi 3.600 punti è sceso anche poco sotto i 3.300 punti, con una perdita di quasi il 10%. Secondo me il mercato è tornato ora su valori più consoni agli utili e alle prospettive delle società quotate, almeno per quel che riguarda Wall Street.

Ci sono stati degli scossoni in Europa, dove però in particolare il Dax ha tenuto abbastanza bene, continuando a mantenere una lateralità importante.

Il listino tedesco è aiutato anche dalla frenata dell'euro-dollaro che da quota 1,20 dei giorni scorsi ora viaggia in area 1,175.

Questo da un po' di fiato all'economia europea, minacciato da una moneta unica troppo forte, come evidenziato anche da Lane, capoeconomista della BCE.

In linea generale, dopo questo scossone salutare, i mercati azionari potrebbero iniziare a vivere una fase di lateralità, fermo restando che il trend di lungo periodo resta long.

A Piazza Affari il Ftse Mib sta provando a risalire dopo aver testato ieri area 19.200. C'è spazio per ulteriori recuperi o vede ancora rischi al ribasso?

Quello che mi ha colpito del ribasso che ha colpito Wall Street è stato il fatto che è stata una discesa prevalentemente americana.

E' anche vero che la Borsa Usa era salita in maniera costante e anche un po' da sola negli ultimi tempi, arrivando a segnare nuovi massimi storici.

Le Borse europee invece erano rimaste un po' al palo, tanto che la maggior parte è ancora in perdita da inizio anno. Anche il Ftse Mib è sceso negli ultimi giorni, ma per ora non ha rotto il supporto dei 19.000/18.880 punti.

Se l'indice riuscirà a difendere questa soglia in chiusura, pur in una fase discendente, naviga ancora in una fase di lateralità di medio periodo abbastanza importante.

Un recupero da parte dl Ftse Mib di area 20.000 aprirà le porte ad un rialzo verso i 20.800/21.000 punti, oltre cui ci sarà ancora spazio di crescita.

Vedo difficile un ritorno su questi livelli nel brevissimo, perchè la situazione economica non è delle migliori, ma le prospettive sembrano essere leggermente meno negative di quelle presentate qualche mese fa dal Consiglio dei Ministri.

In sintesi una ripresa del Ftse Mib è possibile visto che non è crollato neanche con la caduta di Wall Street, dove però ad essere maggiormente colpiti dalle vendite sono stati i big tech.

Parlando di tecnologici, STM ha accusato il colpo ed è stato trainato al ribasso dal Nasdaq. Cosa può dirci di questo titolo?

STM ha avviato la discesa a inizio settembre, quando è partito il crollo del Nasdaq, passando dai 26 euro del 2 settembre ai 23,5 euro attuali.

Il titolo mostra una performance negativa questo mese, ma fino a quando si manterrà sopra i 23/22,5 euro avrà chance per tornare in area 25/25,3 euro.

Al superamento dei 25,3 euro prima e dei 26 euro, STM potrà riportarsi sui massimi di periodo in area 28/29 euro, ma molto dipenderà da quello che farà il Nasdaq ora.

Telecom Italia sta provando ad attaccare nuovamente area 0,4 euro, rimasta inviolata per ora. E' credibile una rottura di questo livello?

Telecom Italia mostra un trend discendente di lungo periodo, ma sembra aver trovato un rilevante supporto statico e dinamico in area 0,3 euro.

Al rialzo la soglia di 0,4 euro rappresenta al momento un'importante resistenza, ma sono positivo perchè penso che il discorso della rete unica possa portare a degli sviluppi positivi a livello di business, risvegliando così il titolo dai prezzi attuali.

Su rottura di 0,4 euro confermata in chiusura di sessione, si potrà acquistare Telecom Italia con primo target a 0,44/0,45 euro e obiettivo successivo a 0,48/0,5 euro.

Al contrario la perdita di 0,35 euro potrebbe riportare il titolo sui minimi in area 0,3/0,29 euro.

Fca oggi scende in controtendenza rispetto al Ftse Mib. Ritiene ancora possibile un allungo verso quota 10 euro nel breve?

Fca ha recuperato in maniera immediata una discesa sotto i 9 euro, ma di fatto sonnecchia tra questa soglia e quella dei 10 euro.

Solo la rottura al rialzo di quest'ultimo livello potrà favorire una salita di Fca verso target più ambiziosi e mi riferisco a quota 10,8/11 euro nel breve.

Al contrario, la perdita di 9/8,8 euro potrebbe riportare il titolo verso area 8,2/8 euro.

In generale c'è movimento sul settore auto, basti ricordare la notizia di ieri da cui si è appreso che General Motors ha rilevato il 10% di Nikola per sfidare Tesla sui veicoli elettrici.

Come valuta l'attuale impostazione di Unicredit e Intesa Sanpaolo e quali strategie ci può suggerire per entrambi?

Intesa Sanpaolo si sta mostrando molto tecnico ed è stato respinto da quota 1,88 euro, che ha rappresentato un limite invalicabile nel breve.

Il titolo scende come il Ftse Mib, ma non crolla, segnalando l'importante supporto statico e dinamico a 1,7 euro, per un possibile tentativo di andare a rompere area 1,88/1,9 euro, riportando finalmente le quotazioni sui 2 euro.

Unicredit rimane un po' più debole e non ha particolare appeal a mio avviso ora. Segnalo un supporto in area 7,7/7,5 euro e fino a quando il titolo si manterrà sopra tali valori potrà muoversi in laterale.

Con la rottura dei 7,5 euro al ribasso si potranno aprire degli short su Unicredit, mentre con la tenuta del livello appena indicato si possono mantenere eventuali long in essere, da incrementare al superamento di quota 8,2 euro.