Ftse Mib in zona critica: e ora? Unicredit e Intesa da comprare?

Il Ftse Mib è sul lato inferiore di un canale, la cui tenuta sarà cruciale per evitare nuovi ribassi. L'analisi di Gerardo Murano.

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Di seguito riportiamo l'intervista realizzata a Gerardo Murano, consulente finanziario indipendente, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'indice Ftse Mib e su diverse blue chips.

Il Ftse Mib si è riportato a ridosso dei minimi già testati per la terza volta in queste prime sedute di settembre sotto quota 19.500. C'è il rischio di nuovi ribassi?

Dal punto di vista tecnico quello a cui abbiamo assistito nell'ultimo mese e mezzo per il Ftse Mib è un andamento puramente neutrale. 

Graficamente questo movimento è delineato da una figura triangolare e tutte quelle che sono state le possibili indicazioni direzionale da una parte o dall'altra sono state puntualmente smentite.

In particolar modo nelle ultime due settimane la volatilità è stata dominante, quindi il Ftse Mib si è mosso all'interno di un range compreso tra i 19.400 e i 20.400 punti, riducendo sempre più l'intervallo di oscillazione.

Nella giornata di ieri e in quella di oggi l'indice ha testato nuovamente il lato inferiore di questo canale, quindi entriamo in una zona potenzialmente critica che sarebbe definita dalla rottura dei minimi in area 19.450.

Questo non indicherebbe un cambio di tendenza, ma fornirebbe un primo segnale negativo in relazione a quella che è la direzionalità presunta degli investitori.

Fino a quando il Ftse Mib difenderà i 19.000 punti, sarà difficile fornire indicazioni di negatività.E' chiaro al contempo che a questo punto l'indice deve indicare una direzione precisa che si otterrebbe da un superamento consolidamento dell'area dei 20.300/20.400.

Dal momento che il triangolo visibile sul grafico è giunto alla sua fase conclusiva, nei prossimi giorni sapremo quelle che saranno le indicazioni che il mercato vorrà fornirci.

Abbiamo quindi una sorta di bivio per il Ftse Mib, con una possibile indicazione di alleggerimento delle posizioni in essere al cedimento dei 19.000 punti e un possibile incremento al superamento dei 20.400 punti, con target area 22.000. 

Dal punto di vista quantitativo gli indicatori di momentum seguono la percezione espressa nelle ultime settimane, quindi sono completamente neutrali, per cui non abbiamo indicazioni operative in questa fase.

Ci sono piccole divergenze in una direzione e nell'altra, ma senza segnali precisi e la seduta di lunedì prossimo potrebbe offrire delle indicazioni importanti per decidere il posizionamento del proprio portafoglio in una direzione accumulativa o di alleggerimento delle posizioni in essere.

Servono segnali di conferma per il Ftse Mib e gli stessi devono assolutamente venire dalla violazione di uno dei due livelli indicati prima.

Voglio solo aggiungere che si sta avvicinando la nuova stagione delle trimestrali societarie che saranno molto negative, ma sono già scontate dal mercato.

I flussi informativi invece relativi al terzo trimestre dovrebbero essere tendenzialmente positivi. Da ciò deriva la possibile ripresa dei mercati azionari nella seconda parte di settembre.

Cosa può dirci in merito al recente andamento di Unicredit e Intesa Sanpaolo e quali strategie ci può suggerire per entrambi?

Unicredit si mostra abbastanza stabile, nel senso che sul grafico esiste una figura rettangolare, delineata dai primi di giugno, che comprende le oscillazioni tra 9,5 e 7,5 euro.

In termini di confronto quantitativo, nell'ultima settimana abbiamo assistito ad una sorta di parificazione tra Unicredit e Intesa Sanpaolo, con un leggero recupero da parte del primo.

Unicredit però ha maggiori spazi di discesa visto che il supporto è a 7,5 euro e chi ha il titolo in portafoglio gode di una maggiore flessibilità in termini di contenimento del rischio.

E' possibile quindi attendere con una certa serenità che Unicredit storni verso i 7,5 euro, mentre in caso di accelerazione rialzista le possibili di ingresso sono al superamento di 8,5 euro, con target la barriera a 9,5 euro.

Unicredit è inserito in una fascia laterale quindi è molto neutrale, mentre Intesa Sanpaolo è ancora in un canale rialzista.

Anche Intesa Sanpaolo come il Ftse Mib è al test di importanti livelli di supporto, quindi il cedimento di 1,75 euro prima e di 1,7 euro in seguito, fornirebbe una possibile indicazione di alleggerimento delle posizioni in essere.

Un recupero delle quotazioni favorirebbe un allungo di Intesa Sanpaolo con un ritorno sopra la soglia dei 2 euro che rappresenterebbe una ripresa significativa.

ENI resta al palo oggi, mentre Saipem sta aggiornando i minimi dell'anno. Qual è la sua view su questi due titoli?

ENI ha avuto un andamento parzialmente decorrelato dal petrolio, perchè quando quest'ultimo ha raggiunto i minimi storici, le quotazioni del titolo si erano già stabilizzate.

A partire da quella fase, ENI ha formato progressivamente una sequenza di massimi e minimi decrescenti che stanno riportando le quotazioni verso area 7,5 euro.

Il cedimento dei 7,4 euro fornirebbe un breakout ribassista che porterà a tagliare le posizioni in essere su ENI. In questo momento il titolo non scambia molto in relazione alle sue caratteristiche, a breve ENI pagherà il dividendo e ciò dovrebbe sostenere un po' le sue quotazioni.

In questo senso il titolo potrebbe essere interessante e un ingresso sui valori attuali con stop a 7,4 euro, avrebbe come target quota 8,7/8,8 euro.

Come operazione contrarian potrebbe essere interessante, anche considerando il fatto che un eventuale perdita nel brevissimo sarebbe compensata dal dividendo che ENI staccherà questo mese.

Saipem non è più attraente per gli investitori ormai da tempo e in qualche è decorrelato dal prezzo del petrolio, perchè il business della società si sta diversificando.   

Per il titolo stiamo assistendo ad una tendenza di breve termine negativa ed è difficile fornire indicazioni di positività ora.

Sarebbe opportuno attendere almeno il superamento dei 2 euro, quindi delle medie mobili che stanno svolgendo il ruolo di resistenza dinamica, prima di avviare nuove posizioni long.

In questa fase Saipem non è uno dei titoli da acquistare nè in ottica di trading nè di investimento di lungo termine.

Fca sta provando a riportarsi oltre quota 9,5 euro. Il titolo può ancora salire?

Fca è uno dei migliori titoli nella fase post lockdown, anche perchè guidato da dall'andamento delle vendite sui mercati esteri.

Il titolo è inserito in un canale rialzista che parte dai minimi di fine aprile e in questo momento sta testando il lato inferiore del canale e sicuramente ha potenzialità interessanti.

Sarebbe opportuno acquistare Fca proprio sui livelli attuali, con stop sotto i 9 euro e proiezioni in area 10,5 euro. Il rapporto rischio-rendimento su questo titolo è sicuramente molto interessante e varrebbe la pena valutarlo in ottica di trading.