Di seguito riportiamo l’intervista sull’indice Ftse Mib e su alcune delle blue chips quotate a Piazza Affari, con domande rivolte a Gabriele Bellelli, trader indipendente e analista tecnico finanziario. Ideatore del sito: www.bellelli.bizI mercati azionari sono reduci da una lunga corsa, realizzata peraltro senza soluzioni di continuità visto che le correzioni fino ad ora sono state molto sporadiche e altrettanto contenute. Qual è la sua view sul mercato e quali sono le sue attese ora, con particolare riferimento all’indice Ftse Mib?L’indice Ftse Mib è sempre al rialzo. Finchè i minimi sono crescenti, l’impostazione di fondo rimane al rialzo. Chiudere le posizioni rialziste oppure, peggio ancora, aprire posizioni short ( al ribasso ) è prematuro e potrebbe rivelarsi un grave errore. L’unica soluzione è cavalcare la tendenza in atto mantenendo le posizioni “long”, ossia al rialzo. L’impostazione generale in atto muterebbe e diventerebbe ribassista solo sotto 21.500 punti, ossia sotto il livello del minimo relativo precedente. In considerazione anche del forte rialzo visto fino ad ora, consiglierebbe di puntare ancora sui titoli del settore bancario. Ce ne sono alcuni che più di altri possono offrire ulteriori soddisfazioni nel breve? Su quali puntare?L’ultima settimana ha visto una rotazione settoriale. Il settore bancario ha tirato il fiato ed a guidare il rialzo dell’indice generale è stato qualche altro settore, ad esempio il settore energetico con Eni. Possiamo quindi affermare che qualche bancario ha sicuramente il fiatone ma shortare ( operare al ribasso ) adesso è rischioso. Unicredit è su un massimo ma se chiude sopra 2.625 euro scatterebbe un nuovo segnale rialzista. Intesa San Paolo sembra anch’essa su un massimo e sembra avere il fiato corto ma la tendenza diventerebbe ribassista solo sotto 2.90 euro. Banca Popolare di Milano sta disegnando una congestione triangolare che esprime incertezza circa il futuro al rialzo ma è ancora al rialzo e fino a che non scende sotto i 4.90 euro non si potrà parlare di tendenza ribassista. In definitiva quindi il fiato corto c’è ma ancora non ci sono segnali concreti per shortare.