Di seguito riportiamo l'intervista a Pietro Paciello, CEO e Chief Analyst della Pro Markets Sagl, Asset Management Company, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulle valute, su alcune commodities e sugli scenari attesi per le Borse.
L'euro-dollaro non ha registrato movimenti degni di nota dopo l'esito delle elezioni UE, mantenendosi a poca distanza da quota 1,12. Quali scenari prevede nel breve?
Per l'euro-dollaro mi sembra molto significativo il doppio minimo disegnato in area 1,110 prima della tornata elettorale.
Da questo livello il cross ha intrapeso una strada rimbalzista che lo ha portato nella notte tra domenica e lunedì a raggiungere un massimo a 1,1220, interessante in quanto rappresenta la prima resistenza dinamica che si potesse tracciare.
Non mi sembra che le elezioni europee abbiano scompaginato più di tanto i piani dell'establishment europeo, quindi non mi aspettavo oggettivamente grandi movimenti da parte dell'euro.
Non dimentichiamo che quest'ultimo è sempre da rapportare al dollaro, inoltre l'azionario nel complesso tiene, quindi non mi sembra che sia il momento adatto per vedere una prosecuzione del rimbalzo euro-dollaro.
Fino a quando le Borse si manterranno toniche, il biglietto verde è destinato a rafforzarsi e di conseguenza la moneta unica a rimanere debole-ribassista.

Per il momento il cross ha centrato la resistenza di breve con il massimo di ieri, ma quella importante e strategica è a quota 1,1260.
Solo una chiusura dell'euro-dollaro sopra questo livello ribalterebbe completamente il posizionamento degli operatori sulla valuta UE, ma fino a quando ciò non accadrà saremo in un trading range ampio, ma con una vocazione più ribassista che rialzista.