Ftse Mib: i venditori colpiranno ancora. I titoli da sorvegliare

Per il Ftse Mib l'impostazione si conferma ribassista e quindi resta molto alto il rischio di nuovi affondi. La view di Sante Pellegrino.

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Di seguito riportiamo l'intervista realizzata a Sante Pellegrino, trader indipendente, al quale abbiamo rivolto alcune domande sull'attuale situazione dei mercati e in particolare di Piazza Affari.

Il Ftse Mib resta preda di una forte volatilità e ieri dopo aver tentato un rimbalzo è piombato sui minimi di fine 2016. Cosa aspettarsi per le prossime sedute?

Il Ftse Mib ha abbandonato il primo supporto chiave in area 22.500, sotto cui ha sfondato anche il sostegno successivo dei 21.660 punti.

L'indice ha continuato a crollare con un gap al ribasso e l'auspicio è che possa trattarsi di un gap di esaurimento che dovrebbe vedere la caduta dei corsi fermarsi intorno ai 17.620 punti.

Molto importante sarà la tenuta di quest'ultimo supporto, rotto il quale per il Ftse Mib la situazione si aggraverebbe. Con discese al di sotto dei 17.620 punti il quadro verrebbe compromesso, senza escludere un tragico epilogo che potrebbe vedere il ritorno dell'indice sui minimi storici in area 12.760.

Solo il recupero delle due resistenze a 20.620 e a 21.660 punti darebbe la possibilità al Ftse Mib di recuperare la chiusura del gap in area 22.730.

Oltre questo livello l'indice potrà salire verso i 23.890 punti in prima battuta e successivamente fino ai 24.875 punti, il raggiungimento dei quali però appare decisamente lontano nel tempo per ora.

La situazione a Piazza Affari non è delle migliori e l'impostazione si conferma decisamente ribassista, per cui è molto probabile che ulteriori affondi possano profilarsi per il Ftse Mib.

Abbiamo la possibilità di schivare nuovi cali solo dopo la prossima settimana, quando terminerà un ciclo importante a Piazza Affari.

Cosa può dirci in merito al recente andamento del Dax30 e dell'S&P500? Quali le sue attese per le prossime sedute?

Per l'S&P500 segnaliamo tre supporti chiave a 2.875, 2.850 e 2.825 punti, livelli fondamentali il cui abbandono farà precipitare verso i 2.660 punti, oltre cui le proiezioni sono molto negative perchè indicano un'area di approdo intorno ai 2.215 punti.

L'indice S&P500 dovrà riconquistare la soglia dei 3.000 punti per chiudere il gap e scavalcare delle resistenze importantissime.

Oltre i 3.000 punti abbiamo per l'S&P500 un primo obiettivo a 3.125 e un target successivo in area 3.250.

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Il Dax ha subito la usa debolezza intorno ai 12.500 punti, rompendo la trendline supportiva che lo sosteneva dal 2019.

L'abbandono della soglia appena indicata ha portato l'indice al di sotto degli 11.700 punti prima e degli 11.000 in seguito, con discese successive fino a 10.500/10.400 punti.

Per il Dax segnalare una resistenza, prima supporto, a 10.085 punti, la cui rottura sarà essenziale per poter pensare ad un ritorno in area 11.700 prima e successivamente fino a quota 13.000, previa rottura dei 12.500 punti.

Intesa Sanpaolo sta mettendo sotto pressione quota 1,7 euro, mentre Banco BPM continua ad aggiornare i minimi storici. Qual è la sua view su questi due titoli?

Intesa Sanpaolo soffre della crisi in atto, con i prezzi che si stanno avvicinando pericolosamente a quota 1,68 euro. Questo è un supporto molto delicato, la cui rottura potrebbe compromettere l'intera struttura del titolo, facendolo precipitare fino ai minimi del 2013 e del 2012, ai tempi della crisi dei debiti sovrani.

Intesa Sanpaolo dovrà necessariamente difendere gli 1,68 euro e costruire un pattern di reverse, per tornare a chiudere i gap a 1,94 e a 2,07 euro.

Solo oltre questo livello potremo sperare in un recupero del titolo verso i 2,15/2,17 euro e tornare poi in area 2,3 euro, ultimo baluardo da abbattere prima di poter rivedere Intesa Sanpaolo sui recenti massimi in area 2,5 euro.

Banco BPM ha disegnato con un island reversal un doppio massimo in area 2,5 euro, da cui è sceso ininterrottamente. Alla violazione del supporto a 1,85 euro il titolo ha accelerato al ribasso fino al sostegno successivo a 1,68 euro, abbandonato il quale è piombato fino ad un passo da quota 1,2 euro.

Anche in questo caso l'attesa è per un'island reversal, al fine di sfruttare una volatilità di reversal pattern, per chiudere prima il gap in area 1,51 euro e poi salire fino alle resistenze a 1,87 e a 1,92 euro.

Solo il superamento di questo ostacoli permetterà a Banco BPM di riportarsi a 2,15 euro prima e in seguito a 2,25 euro.

STM ieri è salito in controtendenza riportandosi sopra quota 21 euro. Cosa può dirci di questo titolo?

STM ha rimbalzato sul supporto a 21,07 euro e l'obiettivo è quello di ritornare sulla resistenza a 23,5 euro.

Una riconquista di questa soglia permetterà al titolo di puntare al recupero della zona compresa tra i 26,35 e i 26,5 euro, cui seguirà la chiusura del gap lasciato aperto a 28,35 euro. L'abbandono di quota 20 euro invece farà piombare STM fino a 15,9 euro.

Enel ieri ha preso un altro schiaffo dai ribassisti. Si aspetta una reazione dai livelli attuali?

Enel ha violato il supporto a 6,9 euro e ora punta al sostegno successivo dei 6,6 euro, sotto cui rischierà una discesa più profonda fino ai 6,08 euro.

Con un ritorno al di sopra dei 6,9/7 euro Enel potrà avviare un recupero che avrà come primo target i 7,5 euro e un obiettivo successivo a 8,15 euro.

Azimut ieri si è riportato sui valori di marzo dello scorso anno. E' lecito attendersi un tentativo di recupero nel breve?

Azimut dai massimi di periodo ha perso oltre 10 euro del suo valore e questa flessione è sicuramente importante anche per un titolo che aveva corso tanto in precedenza.

Il titolo ora è nel limbo tra i 16,32 e gli 11,46 euro e dovrà creare un'island reversal sui valori attuali per aprire un gap verso i 17,5 euro.

Solo il superamento dei 17,5/18,5 euro potrà portare Azimut ad un recupero verso i 20,5 euro prima e i 21,25 euro, oltre cui si andrà a colmare il gap a 22,5 euro.