Borse: non ancora raggiunto un bottom. Eur/Usd a picco: e ora?

La fase di sofferenza delle Borse potrebbe proseguire, anche se probabilmente senza l'estremizzazione e la violenza delle ultime sessioni. La view di Emanuele Rigo.

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Di seguito riportiamo l'intervista ad Emanuele Rigo, General Manager di Newtraderlab, al quale abbiamo rivolto alcune domande sulle valute, su alcune commodities e sugli scenari attesi per le Borse.

L'euro-dollaro sta crollando oggi, allontanandosi di oltre due figure dai top di ieri. Cosa sta succedendo e cosa aspettarsi per il cross?

La situazione attuale vede un rientro degli estremi visti durante il mese di febbraio e a inizio marzo, che avevano portato l'euro-dollaro a toccare un massimo poco sotto quota 1,15.

Non è servito a nulla il taglio dei tassi di interesse nell'ordine dell'1% deciso in emergenza domenica dalla Fed, perchè i mercati scontavano già questo tipo di intervento, forse non in maniera così ampia e drammatica.

Tutti i movimenti sono quindi direzionati con la classica modalità "buy on rumors, sell on news". Oggi il cross sta vivendo una seduta molto negativa, appesantito anche dall'aggiornamento dell'indice Zew diffuso questa mattina.

L'euro-dollaro è sceso poco sotto area 1,10 che rappresenta una zona di stabilità abbastanza solida e che molto probabilmente continuerà a contraddistinguere il punto centrale degli scambi.

La soglia degli 1,10 potrebbe essere un valido fair value per l'euro-dollaro in questa fase storica, ma non escludo ulteriori ribassi.

Se da una parte non mi aspetto certo la parità, dall'altra è possibile che il cross estenda il movimento in atto con un'ulteriore spinta ribassista verso area 1,095/1,09, principalmente per effetto di un assestamento delle quotazioni.

In seguito si dovrebbe assistere ad una razionalizzazione degli scambi su dei livelli che sono visti in maniera più adeguata.

Per il momento il trend ribassista dell'euro-dollaro è piuttosto forte ed è corroborato anche dai brutti dati macro europei e da quelli americani meno negativi.

Anche l'oro è vittima dei sell e non sta beneficiando della fase risk-off dei mercati. Si aspetta una prosecuzione del ribasso o una reazione nel breve?

Mi ha sorpreso abbastanza l'andamento dell'oro, anche alla luce del fatto che spesso anticipa i movimenti sui mercati azionari.

Un abbattimento delle quotazioni del gold potrebbe far presagire un rimbalzo delle Borse, ma non si sa quanto questo arriverà perchè i due asset rispondono a dinamiche temporali differenti.

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A ciò si aggiunga che questa fase di tassi molto bassi avrebbe dovuto favorire l'oro, cosa che però non è accaduta.

Ciò mi lascia abbastanza perplesso e probabilmente potremo vedere ulteriori fasi ribassiste dell'oro che ad un certo punto troverà una stabilizzazione, specie se i mercati azionari andranno a trovare una loro dimensione, normalizzando le oscillazioni.

Il petrolio è tornato a scendere con decisione dopo il rimbalzo dai minimi della scorsa settimana. Cosa può dirci di questo asset?

Il petrolio sta tornando su valori di prezzo che non si vedevano dal 2014 e mi sembra di ricordare in maniera abbastanza distinta quando c'è stato il primo collasso delle quotazioni, complice l'instabilità sul confine dell'Ucraina orientale.

Sono stato uno dei primi a dire di non cantare vittoria quando avevamo visto il greggio Wti rimbalzare verso i 34 dollari al barile.

Questo perchè non siamo in presenza solo di una guerra dei prezzi per il dominio del mercato, ma un vero e proprio conflitto di logoramento a chi può permettersi di tenere e di sfruttare la sua capacità di contrarre debito e controbilanciare le perdite della guerra sui prezzi.

Per il petrolio a mio avviso la discesa non è ancora finita e potremo vedere ulteriori affondi, anche perchè in questa fase la domanda di materia prima è molto limitata.

Ci sono gli elementi tecnici e fondamentali per quella tempesta perfetta che si sta abbattendo sulle quotazioni del petrolio.

Nel breve potremo vedere ancora un po' di sangue scorrere, segnalando che non è facile fornire dei livelli perchè siamo ostaggio di variazioni anche molto sensibili in brevissimo tempo.

La prima soglia chiave ora è quella dei 27 dollari prima e in seguito si guarderà ai 25 dollari, quindi il ribasso ha ancora un po' di strada da fare.

Se il petrolio non dovesse scendere sotto i 27 dollari, allora il mercato potrebbe aver prezzato una situazione in cui non ci sarà quel tracollo che ad esempio Goldman Sachs vede fino a 20 dollari.

Alla luce di quanto detto fino ad ora, quali indicazioni ci può fornire per le Borse?

La fase di sofferenza delle Borse potrebbe proseguire, anche se probabilmente senza l'estremizzazione e la violenza delle ultime sessioni.

Abbiamo visto che il taglio dei tassi della Fed è stato molto più negativo di quanto non fosse positivo dal punto di vista dell'azione che la Banca Centrale poteva mettere in atto.

Questo perchè lo shock è sul lato dell'offerta e non della domanda e ciò si traduce nel fatto che immettere liquidità in un sistema che non la richiede, non ha alcun senso, come sottolineato da più di qualche commentatore.

Le Borse non hanno ancora trovato il loro pavimento, anche perchè siamo in una fase in cui si naviga vista.I mercati stanno cercando di prezzare quanto sarà impattante il coronavirus e quanto di quella extra valutazione ancora presente non sia convertibile in valutazione effettiva sul fronte dei fondamentali.

Non è detto che sia stato quindi raggiunto un bottom, ma sicuramente abbiamo avuto un fortissimo indebolimento dei mercati, legato ad una situazione di eccessiva liquidità sugli stessi.

Ci sono stati così degli eccessi, buona parte dei quali è rientrata, ma bisogna fare adesso un lavoro serio di valutazione, per capire quali sono veramente i valori delle aziende, prezzarli e alla luce di questi costruire una strategia.