S&P500 e Dax 30: rischio forti ribassi. Eur/Usd ancora long?

Per l'S&P500 e il Dax30 è un buon momento per aprire posizioni short in vista di movimenti pre-elettorali verso il basso. La view di Antonio Zedda.

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Di seguito riportiamo l'intervista realizzata ad Antonio Zedda, Junior Financial Analyst di Unicron Associates, al quale abbiamo rivolto alcune domande sui principali indici azionari, su valute e comomodities.

L'S&P500 ha provato ad avvicinare area 3.500, mantenendosi per ora al di sotto di questa soglia. Quali le attese nel breve?

L'S&P500 ha chiuso la scorsa settimana con un calo dello 0,27% e il principale driver che ha mosso il mercato nelle ultime sedute è sicuramente il pacchetto di stimoli fiscali.

Nella prima parte della settimana infatti, dopo la notizia da cui si è appreso che Donald Trump prometteva un aiuto superiore ai 2,2 trilioni di dollari indicati dai democratici, il mercato ha iniziato a salire in modo abbastanza energico.

Tuttavia l’ottimismo è stato smorzato da una maggiore opposizione da parte del Senato, che ha portato i prezzi a un livello inferiore questa settimana.

C’è da sottolineare comunque il fatto che la curva dei rendimenti americana sia aumentata verso l’alto nel tratto 10-20 anni, in quanto il mercato sta scontando una forte ripresa economica e un ulteriore stimolo fiscale che aiuterà l’economia a riprendere tonicità almeno nel breve periodo.

Dando uno sguardo al calendario economico, la passata settimana è stata abbastanza positiva per l’economia USA. A partire dal mercato immobiliare che continua a rimanere molto solido, come evidenziato dall’aumento dei permessi di costruzioni rilasciati nel mese di Settembre, oltre i massimi di febbraio. Ai minimi di marzo le richieste iniziali di disoccupazione.

Dal punto di vista operativo, potrebbe essere interessante provare uno short sull'S&P500, in quanto l’avvicinamento alla data delle elezioni potrebbe innescare forti movimenti al ribasso, soprattutto se dovesse continuare l’incertezza sulla quantità e sulla data del rilascio di questo pacchetto di stimoli.

Il Dax 30 continua a perdere terreno: quali i possibili scenari per le prossime sedute?

Il Dax 30 nell’ultima ottava ha perso il 2,04% e continua a registrare performance negative maggiori rispetto all’S&P500, complice una situazione difficile nel controllo della pandemia da parte dei principali governi.

In Europa infatti, pesa il forte aumento dei contagi da Covid-19 che questa settimana ha raggiunto livelli record, soprattutto in Francia, Italia e nel Regno Unito.

La reazione dei Governi è stata quella di emanare misure sempre più restrittive per far fronte a questo problema. La conseguenza dal punto di vista economico è stata un forte calo della fiducia dei consumatori e delle imprese.

Christine Lagarde nella conferenza di mercoledì scorso, ha esortato il raggiungimento di un accordo per il piano da 750 miliardi di euro, in quanto l’economia stava iniziando a perdere slancio, proprio a causa delle nuove restrizioni.

Questo rallentamento è ben evidente anche dai dati economici, che registrano una forte contrazione soprattutto nel settore servizi, come ha rilevato IHS Markit. Il settore manifatturiero PMI continua comunque a essere resiliente in Germania, soprattutto grazie alla forte domanda cinese di prodotti tedeschi.

I bund sono aumentati questa settimana in quanto anch’essi scontano un aiuto fiscale da parte USA.

Da un punto di vista operativo la mia view rimane short sul Dax 30 e valuterei posizioni al ribasso a partire dai 12.950 punti.

L'euro-dollaro si sta riportando verso quota 1,18. C'è il rischio di nuovi cali nel breve?

L'euro-dollaro riprende un forza e chiude la settimana con una performance positiva dell’1,23%.

La Bce lascerà i tassi invariati questa settimana e il governo statunitense sembra ben predisposto al rilascio del nuovo pacchetto di stimoli.

Questi fattori hanno regalato vitalità al cross che si è riportato con decisione sopra la soglia di 1,18. Lo spread tra il biennale americano e quello tedesco si è contratto a favore dell'euro la scorsa settimana.

Tuttavia la Lagarde ha detto chiaramente che per contrastare questo rallentamento nella ripresa economica, potrebbe essere necessario aumentare l’allentamento della politica monetaria. Questo potrebbe essere un fattore di indebolimento per la moneta unica.

La debolezza del dollaro non è sicuramente finita, anche perché in caso di vittoria di Biden, mi aspetterei un forte aumento del deficit a causa di un aumento della spesa pubblica che porterà il DXY a livelli inferiori.

Dal punto di vista operativo la mia view continua a essere rialzista sull'euro-dollaro. Preferisco in ogni caso attendere un calo di almeno 50-100 pips prima di entrare a mercato, per avere un rapporto rischio-rendimento più favorevole.

L'oro sta oscillando intorno ad area 1.900 dollari. Quali strategie ci può suggerire per questo asset?

Il metallo prezioso ha chiuso la scorsa settimana vicinissimo alla parità, con un leggero calo dello 0,13%.

Il gold ha perso terreno a causa del forte aumento dei rendimenti dei treasury USA e dall’incertezza sull’accordo relativo al piano di stimoli fiscali.

Tuttavia la caduta è stata rallentata da due fattori: il primo è la forte espansione del bilancio FED che sta raggiungendo nuovi massimi storici con il conseguente indebolimento del dollaro. Il secondo è un balzo di oltre il 2% delle aspettative di inflazione a 5 anni, che mette pressione ai rendimenti reali.

Questi fattori continueranno a tenere a galla il prezzo dell’oro. Sicuramente il raggiungimento di un accordo da parte del governo USA, potrebbe dare lo slancio per permettere al gold di uscire da questa fase di bassa volatilità.

La mia view per questo asset continua a rimanere fortemente rialzista.