S&P500 e Dax: storno inevitabile ora? Eur/Usd, sorprese in vista

L'S&P500 e il Dax hanno vissuto una settimana positiva, specie il primo, ma i rischi al ribasso restano. La view di Antonio Zedda.

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Di seguito riportiamo l'intervista realizzata ad Antonio Zedda, Junior Financial Analyst di Unicron Associates, al quale abbiamo rivolto alcune domande sui principali indici azionari, su valute e comomodities.

L'S&P500 ha vissuto una settimana tutta in salita, riportandosi sui top di fine aprile. Vede ulteriori rialzi a breve?

L'S&P500 ha chiuso la prima ottava di maggio con un bel rialzo del 3,85%, dopo un avvio di settimana che è stato molto debole per quasi tutti i mercati mondiali, a causa delle forti accuse di Donald Trump contro la Cina, ritenuta unica responsabile del disastro Covid19, con la minaccia di ritorsioni commerciali.

Pare però che mercoledì, i leader delle due superpotenze, abbiano raggiunto un accordo con il quale entrambe si impegnavano a trovare una soluzione per risollevare l’economia.

Un altro driver del rialzo è stato sicuramente la decisione dell’amministrazione Trump di liberare il Paese dal lockdown entro metà maggio.

L’indice S&P500 ha inoltre ignorato l’ondata di dati macroeconomici preoccupanti che hanno scandito la settimana.Innanzitutto le richieste di disoccupazione sono aumentate di circa 3,5 milioni di unità contro i 3 milioni previsti.

I disoccupati in America, da quando è iniziato il Covid19, hanno raggiunto un picco questa settimana a 33 milioni. Il tasso di disoccupazione è balzato dal 4,5% al 14,7%, uno dei dati peggiori mai rilevati.

La percentuale di disoccupati è raddoppiata rispetto allo stesso dato rilevato durante la crisi del 2008, nello stesso periodo.

Crolla anche l’indice PMI composito rilevato da Markit per il mese di Aprile, passando dai 40,7 punti del mese precedente ai 27 punti attuali.

Interessante notare come anche molti operatori, nonostante questo rialzo, stiano iniziando a riposizionarsi contrarian rispetto al mercato.

L’AAII sentiment survey, evidenzia un ulteriore calo nel mese di Marzo dei bulls rispetto ai bears, ciò indica che gli investitori in USA sono molto pessimisti riguardo al rialzo del mercato.

Dal punto di vista operativo la mia view rimane al momento ancora short sull'S&P500.

Dal momento che i mercati si sono discostati dall’andamento dell’economia reale, soprattutto grazie alle Banche Centrali, e in previsione del fatto che i due andamenti (economico – finanziario) in un tempo credo breve dovranno combaciare nuovamente, qualora i dati macroeconomici non dovessero migliorare, allora lo storno sarà inevitabile e valuterei sicuramente ingressi short.

Il Dax ha mostrato un andamento più incerto rispetto all'S&P500. Quali le sue attese per le prossime sedute?

Anche il Dax chiude la settimana in positivo, sebbene con una performance nettamente inferiore all’indice S&P500, con un rialzo dello 0,39%.

L’Europa continua a non reggere il passo degli Stati Uniti, soprattutto a causa delle antipatie interne che si stanno creando tra i vari paesi dell’Eurozona. Sicuramente uno degli eventi che ha rallentato il Dax questa settimana è stata la decisione della corte costituzionale tedesca, che ha chiesto dei chiarimenti, entro 3 mesi, riguardo al QE lanciato da Mario Draghi nel 2015, minacciando la vendita di Bund qualora non ci dovesse essere una risposta chiara da parte della BCE.

Una sentenza che, è stata considerata da molti analisti ed economisti, una vera e propria mina per la stabilità dell’Europa e della moneta unica.

Invece, per il mercato, è stata positiva la notizia del raggiungimento dell’accordo sul MES “Light”, che dovrà essere utilizzato solo per sostenere le spese sanitarie, avrà un tasso di circa lo 0,1% e l’importo che spetterà a ogni Paese sarà pari al 2% del rispettivo PIL.

A tutto questo si aggiungono i dati macroeconomici pessimi della Germania e dell’Eurozona. In particolare il settore servizi è stato particolarmente colpito, in calo a 16 punti rispetto ai 31,7 precedenti.

Anche se il dato è stato superiore alle aspettative, si tratta comunque di un forte calo che evidenzia la debolezza dell’economia tedesca.

Crollano anche gli ordinativi delle fabbriche tedesche che segnano un calo del 15,7% per il mese di marzo e la produzione industriale per il mese di aprile che perde oltre il 9%.

Dal punto di vista operativo, la mia idea per il Dax è la medesima dell’S&P500, ovvero valuterei ingressi short in daily position con target sui 250/300 punti.

L'euro-dollaro ha difeso la soglia degli 1,08 nelle scorse sedute. Ci sono le condizioni per assistere ad un rimbalzo?

L'euro-dollaro ha ceduto su base settimanale l'1,33% principalmente per una debolezza della moneta unica.

Il cambio continua a non avere una direzionalità precisa, rimanendo ingabbiato tra 1,10 e 1,08. Nelle ultime giornate la debolezza dell'euro-dollaro è stata alimentata principalmente dalla decisione della corte costituzionale tedesca che ha affossato il pair nelle prime 3 sedute.

C'è stata poi una ripresa dopo il raggiungimento dell’accordo sul MES e sulla debolezza del dollaro nella giornata di venerdì, a causa dei preoccupanti dati riguardanti il mercato del lavoro.

Interessante anche il forte abbassamento del rendimento del 2 anni USA che ha raggiunto un nuovo minimo storico e in aggiunta l’abbassamento del tasso dei fondi federali addirittura in territorio negativo.

Ciò vuol dire che il mercato sta iniziando a scontare ulteriori tagli dei tassi d’interesse da parte della FED.

Il bilancio di quest'ultima continua dunque a espandersi a livelli record, evento che prima o poi porterà sicuramente a una svalutazione del biglietto verde.

Dal punto di vista operativo la mia view continua a rimanere long sull'euro-dollaro e sarebbe interessante valutare questa discesa come occasione per entrare al rialzo sul cambio, con un target su base settimanale non superiore ai 200 pips.

L'oro ha provato ad allontanarsi da area 1.700 dollari salvo poi tornare indietro. Cosa può dirci di questo asset?

Settimana incerta per l'oro che ha guadagnato un timido 0,23%: è interessante notare come in queste ultime due settimane l’andamento del gold sia molto simile con la situazione sul cambio EUR/USD, entrambi in una fase di lateralità.

L’oro si trova, a mio parere, in una fase di respiro prima di un ulteriore allungo che potrebbe portare le quotazioni anche a 1.800 dollari l’oncia entro fine maggio.

Ricordo che il metallo giallo, anche in assenza di fasi risk off, può regalarci interessanti spinte al rialzo grazie agli stimoli delle Banche Centrali e all’eccesso di liquidità.

Anche su questo asset quindi la mia view rimane long e si potrebbero valutare interessanti posizioni al rialzo per la settimana iniziata oggi.