Il beneficio economico finanziario della ripresa sostenibile

Grazie al calo dei prezzi e alla loro scalabilità, una ripresa verde, che si basa sul finanziamento mondiale e sul sostegno politico alle alternative energetiche verdi, sta guadagnando un forte slancio. Come può una ripresa verde beneficiare sia l'economia che i portafogli degli investitori? Basta capire che il trend è ineludibile, e scegliere gli strumenti adeguati.

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Dopo anni di progresso tecnologico, molte fonti di energia rinnovabile sono ora più efficienti delle fonti di energia tradizionali.

Grazie al calo dei prezzi e alla loro scalabilità, una ripresa verde, che si basa sul finanziamento mondiale e sul sostegno politico alle alternative energetiche verdi, sta guadagnando un forte slancio.

Come può una ripresa verde beneficiare sia l'economia che i portafogli degli investitori?

Noi abbiamo già scritto in merito alle forme di energia alternativa su cui investire. L'articolo lo trovate qui. Adesso approfondiamo la ripresa verde.

Cos'è una ripresa verde?

Una ripresa verde è l'intenzione di destinare l'ondata globale di spesa pubblica senza precedenti, qui evidenziata in un bell'articolo dell'Osservatorio CPI, accumulata nel corso della pandemia del 2020, esclusivamente all'investimento in sistemi sostenibili di supporto:

  • La creazione di milioni di posti di lavoro
  • Il miglioramento della produttività
  • Un calo strutturale delle emissioni di gas serra

Ripresa verde: I benefici economici

Si prevede che nove milioni di posti di lavoro all'anno saranno creati o salvati nei prossimi tre anni in una ripresa verde, insieme all'1,1% di crescita economica globale aggiunta ogni anno.

Ci sono principalmente due motivi per cui una ripresa sostenibile sta guadagnando terreno:

  • Minori costi nella spesa energetica;
  • Più posti di lavoro creati;

Per contestualizzare, una ripresa sostenibile comporterebbe una somma come il 2% del PIL degli Stati Uniti investito in energia a basse emissioni di carbonio. Confrontate questo dato con l'attuale spesa energetica degli Stati Uniti, che si attesta a circa il 6% del PIL, ai minimi storici. Infatti, in passato, la spesa energetica negli Stati Uniti ha raggiunto il 13% del PIL.

In secondo luogo, per ogni milione di dollari di investimento nelle energie rinnovabili, si creano più del doppio dei posti di lavoro per categoria rispetto all'energia tradizionale. Per esempio, si creano 7,5 posti di lavoro nell'industria dell'energia eolica contro i 2,2 del petrolio e del gas.

In quella dell'efficienza energetica se ne creano 7,7 milioni, e in quella solare 7,2. Di contro, l'industria del carbone crea solo 3,2 milioni di posti di lavoro.

Con questo in mente, diamo un'occhiata a come gli investitori possono trarre vantaggio da una ripresa sostenibile in tre settori in particolare.

Energia rinnovabile

Storicamente, la domanda di energia è rimbalzata bruscamente dopo grandi shock economici.

Dopo l'influenza spagnola, la domanda di energia è crollata di oltre il 15%, ma è rimbalzata di quasi il 25% l'anno successivo. Allo stesso modo, negli anni che hanno seguito la Grande Depressione, la Seconda Guerra Mondiale e la Crisi Finanziaria Globale, la domanda di energia ha avuto un picco.

Nel 2020, la crescita della domanda di energia ha toccato un minimo da 70 anni, creato dal più grande declino assoluto di sempre. Se la storia si ripete, l'energia potrebbe essere pronta per un sostanziale aumento della domanda.

Oltre a questo, le energie rinnovabili (qui un nostro articolo di approfondimento a livello finanziario) sono diventate significativamente più economiche e scalabili negli ultimi anni. L'energia solare è un primo esempio. Ora è una delle fonti di elettricità più accessibili. Infatti, il prezzo dell'energia da nuove centrali - fonti vitali che generano energia per la società - è cambiato significativamente nell'ultimo decennio.

Il prezzo al megawatt dell'energia generata dal consumo di carbone, negli ultimi 10 anni, si è ridotto solo del 2%. Di contrasto, quello del solare fotovoltaico è diminuito dell'89%, quello dell'eolico su terra (inshore) è diminuito del 70%, e quello del gas naturale del 32%. Una bella differenza. I dati provengono dal rapporto Levelized Cost of Energy Analysis di Lazard.

Trasporto

A livello globale, come le vendite di veicoli elettrici hanno accelerato, così ha fatto la costruzione di caricatori pubblici, illustrando una nuova opportunità di infrastruttura per gli investitori. Nel 2019, ci sono stati 1 milione di caricatori pubblici costruiti in tutto il mondo. Dal 2014, i caricabatterie pubblici in Europa, nello specifico, sono più che raddoppiati a oltre 200.000.

Questo è avvenuto perché, nel mondo, i veicoli elettrici sono aumentati da 110.000 nel 2012 a 4,8 milioni nel 2019, pur rimanendo ancora esiziali rispetto al numero globale di veicoli in circolazione, che sono 1,4 miliardi. Si tratta infatti dello 0,34% del parco auto circolante, secondo i dati di CarsGuide.

Allo stesso tempo, le economie stanno pianificando un'ondata di investimenti nei trasporti verdi.

L'Italia, per esempio, prevede di investire 33 miliardi di dollari nella mobilità sostenibile come parte del suo piano di ripresa verde da 231 miliardi di dollari. Nel frattempo, la Germania sta investendo 6 miliardi di dollari nell'elettrificazione e nella modernizzazione del suo sistema di treni e autobus.

È interessante notare che la ferrovia ad alta velocità utilizza 12 volte meno energia per passeggero rispetto agli aerei o ai viaggi di trasporto su strada sotto le 500 miglia.

Come l'energia rinnovabile, i veicoli elettrici, la ferrovia ad alta velocità e le moderne infrastrutture di trasporto sono tutte centrali nel nuovo capitolo degli investimenti sostenibili.

Tecnologia a bassa emissione di carbonio

Infine, non si può parlare di una ripresa sostenibile senza emissioni nette-zero, dove tutte le emissioni create vengono anche rimosse dall'atmosfera.

Negli ultimi mesi, gli obiettivi net-zero sono aumentati notevolmente. Nel gennaio 2020, il 34% di tutte le emissioni globali erano coperte da obiettivi net-zero. Entro marzo 2021, questo ha raggiunto il 50%.

La decarbonizzazione (qui un nostro articolo in merito) giocherà un ruolo critico nel raggiungimento degli obiettivi netti-zero.

Fondamentalmente, le emissioni nette-zero possono essere raggiunte attraverso le seguenti opzioni di decarbonizzazione:

  • Cattura del carbonio: assorbimento chimico e iniezione di CO2 in riserve esaurite;
  • Energia nucleare: produce energia attraverso reazioni nucleari;
  • Stoccaggio e utilizzo: miglioramento dello stoccaggio della rete elettrica;
  • Innovazione rinnovabile e altri: include l'idrogeno, le batterie e lo scaling delle rinnovabili;

Anche sulla scia della pandemia, gli investimenti globali nella decarbonizzazione hanno superato il mezzo trilione di dollari nel 2020, il 9% in più rispetto al 2019.

Un nuovo punto di svolta

La COVID-19 sta radicalmente rimodellando il panorama degli investimenti sostenibili.

Nel 2020, quasi il 25% di tutti gli afflussi netti di fondi comuni di investimento azionari e obbligazionari mondiali sono andati in fondi sostenibili.

Entro il 2025, si prevede che ben la metà di tutti gli investimenti negli Stati Uniti saranno di tipo ESG, ed il resto del mondo è bene che non resti indietro, e non può.

Dalle infrastrutture moderne alla tecnologia a basso contenuto di carbonio, gli investimenti sostenibili presentano molte opportunità per gli investitori.

Sostenuti da costi inferiori e da politiche governative, gli investimenti sostenibili mostrano un potenziale di crescita promettente.

Dove investire per una ripresa sostenibile

Per quanto concerne le forme di energia alternativa e rinnovabile, ci sono parecchi prodotti, tra fondi ed ETF, non volendo andare sulle aziende pure.

Rimanendo nell'ambito dei secondi, che costano all'investitore meno dei primi, gli ETF in questione sono fondamentalmente 3. iShares Global Clean Energy UCITS ETF, Lyxor New Energy (DR) UCITS ETF - Dist, e L&G Clean Energy UCITS ETF.

Il primo replica i 30 titoli azionari più grandi e liquidi di tutto il mondo che sono impegnati nell'economia delle energie pulite.

Il secondo replica le 40 più grandi società del settore globale delle energie alternative. Queste società realizzano la maggior parte dei loro profitto dalle energie rinnovabili (per esempio, solare, eolico, idrico) o dall’efficienza energetica (migliorare l’uso dell’energia coinvolgendo industrie come quelle dei contatori di energie e dei superconduttori).

Il terzo, infine, replica aziende di tutto il mondo che operano nell'industria dell'energia rinnovabile.

Per quanto concerne i trasporti, è chiaro che i veicoli elettrici la facciano da padrone, data anche tutta l'hype che viene riversata sul settore in questo periodo. Ma anche l'idrogeno è tutt'altro che da scartare e, anzi, noi siamo pronti a credere e ritenere che il vero futuro sia lì piuttosto che nell'elettricità.

Sia come sia, gli EV sono al momento imprescindibili. Qui i prodotti sono fondamentalmente due, Lyxor MSCI Future Mobility ESG Filtered (DR) UCITS ETF - Acc e iShares Electric Vehicles and Driving Technology UCITS ETF USD (Acc).

Il primo replica titoli azionari di nazioni sviluppate e emergenti a livello mondiale. L'indice seleziona le aziende il cui modello di business si basa sulla mobilità del futuro. I titoli azionari inclusi sono filtrati sulla base dei criteri ESG (ambientali, sociali e di corporate governance). Il secondo  replica società di tutto il mondo che si occupano di mobilità elettrica tout court.

Nel campo dell'idrogeno ci sono, altresì, due ETF esposti al settore ed alle società che vi sono coinvolte. Si tratta di VanEck Vectors Hydrogen Economy UCITS ETF e L&G Hydrogen Economy UCITS ETF USD Acc. Il primo replica le più grandi e liquide aziende globali che operano nell'economia dell'idrogeno, il secondo replica la performance di aziende internazionali operanti nell'industria dell'idrogeno.

Infine, per quanto concerne la decarbonizzazione, esistono una ventina di ETF che si occupano di cambiamento climatico e, di conseguenza, di questo tema. Il migliore o, per meglio dire, i migliori, sono tutti di Lyxor, e consentono un'esposizione, rispettivamente a Stati Uniti, mercati emergenti e globali.

Essi sono Lyxor MSCI USA Climate Change UCITS ETF - Acc, Lyxor MSCI EM Climate Change UCITS ETF - Acc e Lyxor MSCI World Climate Change (DR) UCITS ETF - Acc. Tutti hanno come obiettivo sovrappesare aziende che beneficiano della transizione ad un'economia a basse emissioni di carbonio.