Bond oggi: yield anche all’11% per i Sudafrica in Zar su Tlx

Il rating molto basso li penalizza rispetto ai Bei e compagni nella stessa valuta. Un confronto diretto di rendimenti e l’analisi di due esordienti ad alta cedola. Tutti a piccolo taglio.

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Il settore dei governativi in varie valute si è arricchito molto negli ultimi tempi anche relativamente a Tlx. Un certo movimento si sta riscontrando in particolare sui titoli del Sudafrica denominati e negoziati in Zar. In effetti rispetto agli equivalenti bond di organizzazioni sovranazionali espressi nella stessa divisa le differenze di prezzo sono abissali, a vantaggio dei primi. Il rating del Paese è BB- per S&P e Fitch; inoltre quest’ultima prevede un outlook negativo. Eppure il rand si è comportato bene nel corso del 2021, tornando su livelli interessanti rispetto ai picchi di debolezza del 2020. La pandemia tuttavia è stata disastrosa, con un debito pubblico su Pil salito di colpo nel corso di un anno dal 62,2% del 2019 all’83% del 2020. Numeri preoccupanti che trovano riscontro nella debolezza dei bond Sudafrica in rand presenti appunto su Tlx.

Sotto osservazione

Potremmo anche dire sotto osservazione speciale. In effetti il Sudafrica 6,25% 31Mz36 in rand (Isin ZAG000030404 – taglio 10.000 Zar) quota sui 68,6, in una specie di “trading range”, compreso fra 63,8 e 71 Zar, che dura da molto tempo. Tradotto in rendimento ciò significa un 10,7%, a sua volta incluso in un canale di oscillazioni con minimi al 10,5% e massimi all’11,5%. Un confronto con i sovranazionali a rating AAA presenti sul Mot non è proponibile, date le molte difformità di rischio ma anche di “duration”. Su questo fronte il più lungo e remunerativo fra i tassi fissi è il Bei 7,25% 2030 (Isin XS2105803527 – taglio 10.000 Zar), che quota sui 101,6 con yield al 7%. Oltre 350 pb di spread, pur considerando la diversità di sei anni nella scadenza, è davvero tanto ma quanto più piace a chi punta sui governativi di Pretoria è proprio la quotazione sotto i 70, con “bid”-“ask” molto contenuti. Volendo invece confrontare delle pari scadenze si può prendere in considerazione il Sudafrica 8% 31Ge30 (Isin ZAG000106998 – taglio 10.000 Zar), scambiato sui 93,4 con rendimento al 9,2-9,3%. In questo caso uno spread di 220 pb appare adeguato e giustifica i contratti costanti. Mento trattato invece il 7,75% 28Fb23 (Isin ZAG000096165 – taglio 10.000 Zar), il cui rendimento scende al 5%, data la vita residua molto più corta. 

Ora se ne aggiungono due

La famiglia dei Sudafrica su Tlx si arricchisce di un paio di emissioni, attraenti dal punto di vista del tasso cedolare. Entrano in quotazione da domani ma verificandone l’andamento su altre Borse europee se ne possono già anticipare i potenziali rendimenti. Sono:

  • Sudafrica 8,25% 2032 (Isin ZAG000107004 – taglio 10.000 Zar): prezza sui listini tedeschi a 89/89,5, con yield sul 10% e una “duration” superiore a 7. Lo storico ne evidenzia un andamento corrispondente a quelli già presenti su Tlx, con un “trading range” compreso fra 85 e 90 e un picco sui 93 a febbraio.
  • Sudafrica 9% 2040 (Isin ZAG000125980 – taglio 10.000 Zar): scende a 85 Zar come valore medio di contrattazione su altre piazze, con un rendimento che supera quello del citato 6,25% 2036, oltrepassando l’11%. Anche in questo caso nell’ultimo anno si è manifestata una netta lateralità, a conferma della debolezza strutturale dei governativi di Pretoria, prossimi a diventare strumenti di trading veloci da parte degli orfani di Venezuela e Argentina. Che troveranno nel confronto fra il 6,25% e il nuovo 9% un motivo in più per guardare con attenzione a un’alternativa rispetto ai ben più cari Bei e World Bank in Zar da sempre presenti nei portafogli più spinti degli obbligazionisti soprattutto italiani.