Chi cavalcherà il trend della trasformazione digitale?

Gli analisti di Morningstar stimano per il settore una crescita media in doppia cifra per i prossimi cinque anni. Tuttavia, il mercato non sconta nelle sue valutazioni l’effetto di questa transizione di lungo periodo e i leader dell’industria sono ancora scambiati a prezzi molto convenienti.  

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Un giro d’affari di quasi 2.000 miliardi di dollari nel 2025, con una crescita annua media di circa il 16%. Questi sono i numeri relativi agli investimenti in trasformazione digitale stimati dagli analisti di Morningstar.

Negli ultimi anni, specie dopo lo scoppio della pandemia, i multipli di Borsa dei titoli del settore sono lievitati, a dimostrazione che gli investitori sono disposti a pagare un prezzo più alto per assicurarsi azioni di società che promettono di crescere velocemente nei ricavi e negli utili, ma questo incremento non sembra incorporare le reali aspettative sul futuro andamento della redditività del comparto. Gli analisti di Morningstar si aspettano che i margini di profitto si attestino in media attorno al 30% entro il 2025, un livello di profittabilità che non è giudicato straordinario date le previsioni di crescita del comparto e i numeri riportati da società dell’industria del software ormai mature come Microsoft e Oracle.

Il termine trasformazione digitale è generalmente associato all’utilizzo di software per sostituire o migliorare un'operazione aziendale o un processo manuale, ma il concetto è in realtà molto più ampio e può riferirsi a una molteplicità di interventi, dalla modernizzazione della struttura IT, all'ottimizzazione digitale, all'invenzione di nuovi modelli di business digitali. Di seguito analizziamo quelli che secondo Morningstar saranno i cinque principali pilastri della trasformazione digitale nei prossimi anni.

Cloud

Il cloud è essenzialmente l'esternalizzazione dell'infrastruttura IT di un'azienda. Ciò consente di ridurre i costi relativi all’Information Technology, garantisce maggiore flessibilità, prestazioni più elevate e una migliore sicurezza. Gli analisti di Morningstar considerano questa industria in una fase di piena espansione e stimano per i prossimi cinque anni una crescita media del giro d’affari superiore al 20%.

Automazione

L’automazione non è più applicata ai soli processi robotici. Oggi, una grande varietà di piattaforme software permette la creazione di regole che automatizzano alcune attività di base e ripetitive. In questo modo le aziende riescono a lavorare in modo più efficiente, risparmiando sui costi e guadagnando in flessibilità.

Customer experience

L'evoluzione della customer experience è in corso da tempo e la sua portata continua ad espandersi man mano che la tecnologia migliora. Con questo termine, ora, vengono rappresentate una molteplicità di attività, dalla gestione delle relazioni con la clientela, al marketing, all’e-commerce, fino al customer service. Gli investimenti in questa area sono finalizzati a massimizzare il tasso di fedeltà del cliente e a rendere più facile e veloce possibile l’interazione con lo stesso.

Intelligenza Artificiale e analisi dei dati

L'intelligenza artificiale (artificial intelligence, AI) è un ramo dell’informatica che permette la programmazione e progettazione di sistemi sia hardware che software che permettono di dotare le macchine di determinate caratteristiche che vengono considerate tipicamente umane (percezioni visive, capacità decisionali).

Gli strumenti per i Big Data e le potenti piattaforme di analisi basate sul cloud hanno reso possibile l’analisi di una mole importante di dati e le decisioni aziendali sono sempre più basate su informazioni misurate su un insieme di indicatori di prestazione.

L'intelligenza artificiale e gli strumenti di analisi possono essere utilizzati per aiutare a prendere decisioni predittive su quali prodotti mostrare ai consumatori sui siti di e-commerce, nonché per offrire delle soluzioni ai clienti, e possano essere incorporate anche in altre aree come l'automazione e il cloud.

Sofware as a Service (SaaS)

Il mercato sta andando verso una modernizzazione del SaaS. Le aziende si sono ormai emancipate dall’acquisto delle licenze per i software e ora vogliano un’evoluzione del servizio attraverso interfacce più intuitive e una maggiore flessibilità. Per questo motivo, i fornitori di software utilizzano sempre di più le API (application programming interface), che consentono a due programmi di comunicare tra loro, scambiare dati e impartire comandi. Questo permette al cliente di sostenere costi iniziali inferiori, avere sempre la versione più recente dell’applicativo e una maggiore facilità di accesso anche da remoto.

Le migliori idee di investimento di Morningstar

Adobe fornisce software che permettono la creazione di contenuti digitali, la gestione dei documenti e servizi di marketing e pubblicità. L’azienda è diventata lo standard in alcuni segmenti del mercato, e questo le ha permesso di guadagnare un forte potere contrattuale nei confronti dei propri clienti e di poter sfruttare a proprio vantaggio l’effetto network prodotto dal largo utilizzo dei suoi software.

“All'interno del digital media, l’azienda offre servizi come Acrobat, Adobe Sign e altre funzionalità che a nostro avviso sono al centro delle principali trasformazioni digitali. Lo strumento della firma digitale è stato determinante nell'aiutare il mondo degli affari a funzionare durante i lockdown causati dalla pandemia. Ora che i clienti sono a proprio agio con questa modalità di fare business, ci aspettiamo una forte crescita di questo mercato in cui Adobe è il secondo operatore per giro d’affari”, dice Dan Romanoff, analista azionario di Morningstar. Il titolo ha perso quasi il 30% da inizio anno (in euro al 15 giugno 2022) e ora è scontato del 40% rispetto al fair value di 615 dollari (report aggiornato al 23 marzo 2022).

Microsoft ha reinventato il suo modello di business diventando leader nel segmento del cloud computing e passando dal modello tradizionale basato sulla licenza perpetua dei software alla vendita tramite abbonamento. Secondo gli analisti di Morningstar, l’azienda è riuscita a ridurre considerevolmente il divario con Amazon Web Service (AWS) ed è probabile che continui a guadagnare quote di mercato nei prossimi cinque anni, anche se non si aspettano che sostituisca AWS al primo posto. Microsoft Power Automate, la principale soluzione di automazione e workflow dell'azienda è ampiamente utilizzata ed è generalmente considerata una piattaforma leader, mentre Microsoft Dynamics 365 posiziona l’azienda nel migliore dei modi sui mercati del customer experience e dell’analisi dei dati.

Microsoft ha perso il 17% della sua capitalizzazione di mercato da inizio anno (in euro al 15 giugno 2022), ma gli analisti le riconoscono un Economic moat nella misura di medio e stimano un fair value di 352 dollari, una valutazione più alta di circa il 30% rispetto alle attuali quotazioni di Borsa (report aggiornato 27 aprile 2022). 

ServiceNow, società leader nel segmento delle soluzioni software per l’automazione dei processi aziendali, ha tratto enorme vantaggio dalla forte domanda di questi servizi prodotta dalla diffusione del Coronavirus che ha costretto molte realtà imprenditoriali ad adottare dei sistemi che permettessero di gestire delle operazioni da remoto.

Gli analisti di Morningstar si aspettano che questo trend si rafforzi nei prossimi due anni, dato che le aziende aumenteranno i loro investimenti nella trasformazione digitale, e prevedono da qui al 2026 una crescita media del fatturato del 22,5% e un’espansione del margine operativo dall’attuale 4% al 13%. Le perdite accumulate dal titolo da inizio anno superano il 20% (in euro al 15 giugno 2022) e ora le azioni ServiceNow sono scambiate a un tasso di sconto di circa il 35% rispetto al fair value di 700 dollari (report aggiornato 25 maggio 2022).

Di Francesco Lavecchia