Investire nei Paesi più ricchi del mondo

Quali sono i paesi più ricchi del mondo, per PIL nominale pro capite? Ai primi posti co sono i soliti noti, ma la classifica dei primi 25 riserva qualche sorpresa. Sapevate che ci sono nazioni come l'Islanda, San Marino, Israele e Macao? E le sorprese non finiscono qui. L'Italia, ovviamente, è ben lontana dall'essere nelle prime posizioni...

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Quali sono i paesi più ricchi del mondo, per PIL nominale pro capite?

Guardiamo quali siano i primi 25 paesi secondo questa metrica. Sono situati in Nord America, Europa, Asia e Oceania. In particolare, c'è da notare come nessun paese sudamericano o africano rientri in questa lista.

I dati provengono dal FMI. Il PIL pro capite è misurato in $USD, e risale all'anno scorso. Nel database del FMI, Macao SAR e Hong Kong SAR sono entrambi elencati separatamente dalla Cina.

I 25 paesi più ricchi del mondo

Le 25 nazioni più ricche al mondo sono le seguenti: il Lussemburgo ha un PIL nominale pro capite pari a $109.602,32, la Svizzera di $81.867,46 e l'Irlanda di $79.668,50. Questo è il podio.

Seguono la Norvegia con $67.988,59, gli Stati Uniti con $63.051,40, Singapore con 58.483,96 dollari, la Danimarca con $58.438,85, l'Islanda con $57.189,03, il Qatar con 52.751,11 dollari e l'Australia  con $51,885.47 pro capite.

Sorpresi delle prime 10 posizioni? Non dovreste. Ricordatevi che parliamo di PIL pro capite, cioè per abitante, e non in senso assoluto (dove gli USA sono primi, la Cina seconda ed il Giappone terzo).

Continuiamo. Seguono i Paesi Bassi con $51.289,57 per abitante, la Svezia con $50.339,20, l'Austria  con $48.634,34, la Finlandia con 48.461,48 dollari, la Germania con $45.466,12, Hong Kong SAR (Special Autonomous Region) con $45.175,73, il Belgio con $43.813,80, il Canada con 42.080,10 dollari, San Marino con 41.682,81 dollari e Israele con $41.559,51.

Infine, nelle ultime 5 posizioni, ci sono la Francia con $39.257,43, il Regno Unito con $39.228,52, il Giappone con 39.047,90 dollari, Macao SAR con $38.769,20 e, last but not least, la Nuova Zelanda con 38.675,32 di PIL nominale pro capite.

Anche se è il numero uno sulla scena globale in termini di PIL totale (come detto), gli Stati Uniti sono al quinto posto con un PIL pro capite di 63.051 dollari. Ottimo, ma non abbastanza per il top.

È interessante notare che un certo numero di paesi con una popolazione più piccola hanno un alto PIL pro capite. Per esempio, l'Islanda entra nella top 10 con 57.189 dollari, ma la popolazione dell'isola è solo di circa 342.000 persone. Allo stesso modo, la popolazione del Lussemburgo è poco meno di 633.000 persone, ma è il paese più ricco del mondo su base pro capite.

Come costruisce la ricchezza una nazione?

Come hanno fatto questi paesi a diventare così ricchi?

Guardando la loro storia, la maggior parte dei paesi ad alto reddito ha attraversato un percorso lineare simile. Iniziando con economie basate sull'agricoltura, sono passati attraverso un periodo di rapida industrializzazione, e infine sono diventati economie basate sui servizi.

In Lussemburgo oggi, uno dei settori principali è quello dei servizi bancari e finanziari, per esempio. Ecco uno sguardo ad alcune delle industrie di punta dei primi cinque paesi più ricchi:

  • Svizzera: servizi bancari e finanziari, agricoltura.
  • Irlanda: risorse naturali (incluse agricoltura, pesca, silvicoltura e miniere), prodotti farmaceutici.
  • Norvegia: petrolio e gas, energia idroelettrica, frutti di mare.
  • Stati Uniti: beni immobili, sanità, tecnologia.
  • Singapore: servizi finanziari, produzione, petrolio e gas.

Le economie più ricche del mondo rimarranno probabilmente in testa per il prossimo futuro, anche se alcune potrebbero sperimentare una crescita piatta. In Giappone, per esempio, il mercato interno sta cominciando a ridursi a causa dell'invecchiamento della popolazione (che è la più vecchia del mondo, davanti anche all'Italia, Paese notoriamente ottuagenario).

Indipendentemente da ciò, la ricchezza di questi paesi oggi è stupefacente, con il paese più ricco del mondo che ha un PIL pro capite di 415 volte superiore a quello del paese più povero del mondo.

Gli strumenti per investire nei Paesi più ricchi del mondo - podio

Sorprenderà sapere che non esistono fondi o ETF che consentano di investire sul Lussemburgo. Per essere una nazione che ha fatto dell'attività bancaria e finanziaria una ragione di vita, alla stregua di una Svizzera o di un Lichtenstein, la cosa in effetti lascia interdetti.

Il tutto anche considerando che molti fondi ed altri prodotti finanziari sono di diritto lussemburghese. Perché? Perché per offrire i primi fondi comuni comparsi sul mercato italiano, prima del 1984, le banche e le compagnie di assicurazione che volevano offrire fondi comuni dovevano costituire apposite società di gestione in Lussemburgo. 

Sulla Svizzera, invece, è possibile investire. Innanzitutto possiede una delle borse più evolute del mondo, quella di Zurigo, ed una valuta bene rifugio mondiale per antonomasia, il franco svizzero.

Poi ci sono svariate società svizzere che sono vere e proprie corazzate e conglomerate globali. Qualche nome? Novartis, Nestlé, UBS, Credit Suisse, Glencore, ABB, Roche, SGS, Lafarge-Holchim, Kühne + Nagel International, Milgros.

E poi ovviamente esistono ETF e fondi per investire su tutte queste aziende, ed altre. Noi preferiamo gli ETF per via di costi molto più competitivi. Esistono ben 7 ETF che investono sulla Svizzera. Due strumenti praticamente si equivalgono, sono da considerare i migliori, e sono Xtrackers SLI UCITS ETF 1D e iShares SLI UCITS ETF (DE).

Anche l'Irlanda possiede una Borsa evoluta ed aziende importanti in cui investire, tra cui Aer Lingues, Ryanair, Allied Irish Banks, Bank of Ireland e Kerry Group. 

Un solo ETF consente l'esposizione alla globalità delle aziende irlandesi, ed è l'iShares MSCI Ireland ETF.

Gli strumenti per investire nei Paesi più ricchi del mondo - follow up

Gli strumenti per investire sul mercato norvegese sono due: Global X MSCI Norway ETF e iShares MSCI Norway ETF. Il primo è considerato leggermente migliore del secondo, ma sono davvero molto simili.

Le aziende della regione scandinava più ricca non sono molto conosciute da noi, ma sono imprese molto solide e ben gestite. Le più conosciute sono Norsk Hydro e Telenor, la principale compagnia di telecomunicazioni del Paese.

Gli Stati Uniti non hanno bisogno di presentazioni. Principale mercato finanziario del mondo, e il più liquido ed evoluto, con le due Borse più importanti, NYSE e NASDAQ, possiede talmente tanti strumenti finanziari da far girare la testa.

L'esposizione a questi mercati può essere fatta praticamente su qualsiasi cosa, e tali strumenti non necessitano di presentazione, essendo sicuramente presenti nel portafoglio di qualunque investitore abbia un'esposizione internazionale.

L'esposizione nostrana a Singapore, città-stato asiatica situata sulla punta della penisola di Malacca, e princiaple centro finanziario fuori dalla Cina continentale dell'intera Asia, può essere ben fatta con l'ETF Xtrackers MSCI Singapore UCITS ETF 1C.

Anche la Danimarca possiede una Borsa valori, piccola ma molto efficiente, ed aziende di valore a cui esporsi attraverso l'iShares MSCI Denmark ETF.

Molte aziende danesi sono di assoluto valore, e ci si può investire. A parte la famosissima LEGO, e l'altrettanto famosa Maersk, di cui tutti abbiamo visto i container a giro, altre importanti realtà danesi sono Danske Bank, Carlsberg, Novo Nordisk, Vestas, Arla Foods, DSV, Danfoss.

L'Islanda, per quanto sia un luogo di benessere, è una realtà a cui è più difficile accedere per il retailer finanziario. La nazione emette bond come qualunque altra, e questi sono chiaramente investibili via banca o broker, ma non ci sono prodotti nostrani che investano direttamente sui mercati islandesi.

Esiste però un prodotto locale, l'IS OMX Ice­land Index Fund, della Islands Banki, sottoscrivibile sul loro sito. Suggeriamo profonda cautela vista la conoscenza praticamente nulla del mercato anche da parte dei consulenti, sebbene la Borsa islandese sia di proprietà del NASDAQ, e quindi sicuramente ben gestita.

Il Qatar, una delle piccole nazioni della penisola arabica benedetta dal petrolio, cos' abbondante in quella zona, trova la sua espressione nell'ennesimo prodotto di iShares, che copre praticamente qualunque mercato essendo la costola-ETF del colosso BlackRock. Si tratta di iShares MSCI Qatar ETF.

Se un Paese ha una Borsa, iShares ha un ETF per quella Borsa, questa è la regola.

L'Australia, infine, ha un mercato estremamente evoluto e grandi aziende investibili. Tra le tante possiamo citare BHP Group, Fortesque Metals Group, Newcrest Mining, Rio Tinto, Telstra Corp., Woolworths Group e le 4 Big Banks, come le chiamano laggiù, ossia National Australia Bank, Commonwealth Bank, Australia and New Zealand Banking Group e Westpac.

Sia Lyxor che Xtrackers forniscono agli investitori nostrani un'esposizione alla nazione "down under", ma il miglior prodotto, marginalmente, è da considerare l'ETF di iShares, iShares MSCI Australia UCITS ETF.

Gli strumenti per investire nei Paesi più ricchi del mondo - gli altri

Ripetiamo la regola: se esiste un mercato finanziario in una nazione, iShares ha un ETF per investirvi.

Detto questo, noi ci vogliamo focalizzare solo sui migliori strumenti per ogni singola nazione. Laddove non citeremo niente, vale quanto detto prima.

Quindi Paesi Bassi e Svezia rientrano in questa regola. Per l'Austria, invece, è da preferire, seppur di poco, l'ETF di Xtrackers, Xtrackers ATX UCITS ETF 1C.

Per la Germania il miglior prodotto è il Lyxor SDAX (DR) UCITS ETF, così come per Hong Kong con Lyxor Hong Kong (HSI) UCITS ETF - Dist, e per il Canada con Lyxor MSCI Canada UCITS ETF - Dist. Il Belgio, invece, vede primeggiare iShares.

San Marino, enclave indipendente sul territorio italiano, e nazione per molti sulla blacklist come paradiso fiscale, è da intendere, appunto, più come ciò che come luogo d'investimento; non vi sono infatti prodotti che vi investano direttamente, non avendo neppure una Borsa valori.

Israele cade nell'esposizione mondiale di iShares, e non solo, perché ci sono anche prodotti di Van Eck e BlueStar. Ma noi vogliamo portare alla vostra attenzione l'innovativo ETF di ARK, l'ARK Israel Innovative Technology ETF.

Creato e gestito da ARK, innovativa e dinamica società famosa per i suoi ETF attivi, questo è uno dei pochi prodotti passivi di ARK. Come il nome implica, esso segue un indice ponderato di meno di 40 aziende israeliane che "causano un'innovazione dirompente" in sanità, biotecnologia, genomica, industria, produzione, Internet e IT. 

Tutti i prodotti sulla Francia sono praticamente allo stesso livello, e i due marginalmente migliori sono autoctoni, essendo di Lyxor e Amundi. Si tratta di Lyxor CAC 40 (DR) UCITS ETF - J-EUR e Amundi CAC 40 UCITS ETF DR EUR (C). Chiaramente offre esposizione ai campioni nazionali francesi, aziende note su tutto il globo.

Il miglior ETF sul Regno Unito è di una ocietà poco nota da noi, First Trust, e si tratta del First Trust United Kingdom AlphaDEX UCITS ETF Acc. Naturalmente esso investe nelle grandi aziende britanniche multinazionali spesso con storie centenarie e ben conosciute in tutto il mondo, facendo parte di uno degli indici più vecchi e famosi, il FTSE100.

Tra i moltissimi prodotti con cui poter investire sul mercato nipponico, quello di Xtrackers si stacca per efficienza e posisitività; si tratta di Xtrackers Nikkei 225 UCITS ETF 2D EUR Hedged. Inutile citare le aziende che fanno parte del Nikkei225, il principale indice della Borsa giapponese, poiché sono conosciute da tutti.

A differenza di Hong Kong, Macao non possiede una propria Borsa valori, e non è un centro finanziario globale. Ma è un paradiso del gioco d'azzardo, la "Las Vegas d'Oriente". Quindi, come paradosso, il miglior modo per esporsi a quel mercato è quello di utilizzare un ETF che investa in società attive nel settore, come il VanEck Vectors Gaming ETF.

Tutti i principali gruppi mondiali del gioco d'azzardo, come Sands, Wynn o Caesar, hanno un hotel/casinò a Macao, e quindi questo prodotto è sicuramente in grado di catturare l'enorme benessere che il governo cinese ha deciso di riservare all'ex colonia portoghese quando se la è ripresa lasciandola, come Hong Kong, a statuto speciale.

Ultima, ma non ultima per importanza, ecco la Nuova Zelanda. Terra ormai famosa in tutto il mondo grazie alla saga del Signore degli Anelli, lì girata, e che ha avuto il merito di proiettare il turismo ad essere tra le prime industrie del Paese, la doppia isola agli antipodi dell'Italia è un mercato molto evoluto ed efficiente.

Le principali aziende neozelandesi sono tutte quotate, e quindi investibili sia direttamente che tramite ETF. Tra queste si trovano ottime imprese, come Ryman Healthcare, A2 Milk, Air New Zealand, Trustpower, Argosy Property e Fonterra.

iShares MSCI New Zealand ETF è il prodotto che, per gli investitori, italiani, consente di esporsi al meglio della nazione con quasi 4 pecore per abitante (ed infatti i prodotti lattiero-caseari sono la principale industria del Paese).