Peninsula lascia Kiko, Antonio Percassi torna in possesso del 100% della società

Antonio Percassi, dopo aver liquidato una quota di Atalanta Calcio, ha riacquisito il 38% di Kiko, precedentemente ceduto a Peninsula Capital nel 2018.

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Kiko, azienda italiana leader nella cosmetica, fondata nel 1997, torna in possesso della famiglia Percassi, Antonio Percassi ha infatti riacquistato il pacchetto azionario dal 40% circa precedentemente ceduto al fondo Peninsula Capital.

Con questa mossa la famiglia Percassi torna a controllare il 100% dell’azienda.

Peninsula capital lascia Kiko

Era il 2018 quando "in una situazione complessa di ristrutturazione e tensione" la famiglia Percassi aveva ceduto al fondo di private equity Peninsula Capital, il 33% delle quote societarie per circa 80 milioni di euro. Successivamente il fondo aveva ampliato la propria partecipazione in Kiko portando le proprie quote al 38%.

Peninsula Capital ha mantenuto le proprie quote in Kiko per circa 5 anni, da luglio 2018 ad ottobre 2022, quando Antonio Percassi, fondatore di Kiko insieme a suo figlio Stefano, ha riacquistato il pacchetto azionario del 38% nelle mani di Peninsula Capital.

Non è nota l'entità della vendita, ma, secondo le voci di personalità vicine al deal, sembra che Peninsula abbia liquidato le proprie quote per circa 160 milioni di euro, lasciando così l'investimento con una valutazione più che raddoppiata rispetto al proprio ingresso. Nel 2018, quando Peninsula Capital investì in Kiko, la società era valutata circa 240 milioni di euro. 

La riacquisizione di Percassi

Recentemente Antonio Percassi ha liquidato un importante quota di Atalanta Calcio, ricavando capitali per circa 275 milioni, capitale che secondo alcuni analisti potrebbe essere stato reinvestito nella società di famiglia per la riacquisizione della quota del 38% di Kiko posseduta da Peninsula.

Possibile quotazione in borsa di Kiko

La valutazione attuale di Kiko, che nel 2022 ha fatturato circa 750 milioni di euro, si aggira intorno ai 700 milioni e molti analisti concordano nello stimare che, nel medio termine, la valutazione della società, presente in 52 paesi al mondo, possa superare il miliardo e non sono pochi a ipotizzare una possibile futura quotazione della società in borsa.

La quotazione, presumibilmente a Piazza Affari, secondo molti potrebbe essere annunciata già nel primo trimestre del 2023.