Perché metà della raccolta dei fondi europei è sostenibile

Il Covid-19 ha accresciuto l’attenzione su ambiente e società, anche nelle scelte di investimento. L’offerta continua ad ampliarsi e la transizione green è il tema più popolare. La mappa in base al regolamento SFDR diventa sempre più completa.

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Nel primo trimestre 2021, il 51% dei flussi verso i fondi comuni di investimento e gli Etf (Exchange traded fund) europei si è riversato nelle strategie attente ai fattori ambientali, sociali e di governance (ESG). In termini assoluti, si tratta di 120 miliardi di euro, il 18% in più rispetto a fine 2020. Anche il patrimonio è aumentato (+17,5%), arrivando a 1,3 mila miliardi di euro. A dirlo è l’ultimo rapporto Morningstar sui fondi sostenibili.

Flussi nei fondi ed Etf europei sostenibili nel primo trimestre 2021 (in miliardi di euro)

Per la seconda volta nell’ultimo anno, i fondi sostenibili sono stati più popolari tra gli investitori europei rispetto a quelli tradizionali. La prima era stata nel periodo gennaio-marzo 2020, in pieno panico da Covid-19. In quei mesi, le strategie ESG avevano registrato una raccolta netta positiva, mentre le altre avevano subito massicci deflussi.

I comparti azionari ESG restano i favoriti (75 miliardi di euro di sottoscrizioni nette) e hanno rappresentato il 32% della raccolta di questa asset class. Gli obbligazionari hanno attratto 28 miliardi, poco più dei tradizionali, e i bilanciati 4,8 miliardi, il 44% in più dei tradizionali.

Sono tre le ragioni che possono spiegare questi dati.

La lezione del Covid-19

La prima è il crescente interesse degli investitori per le questioni ambientali e sociali. La pandemia ha determinato un’accelerazione di questo trend, perché ha messo in luce l’importanza di modelli aziendali resilienti, attenti a tutte le parti interessate e non solo agli azionisti.

L’offerta si allarga

La seconda è l’aumento dell’offerta. Nel primo trimestre sono stati lanciati 111 strumenti sostenibili in Europa (dati al 23 marzo), che si aggiungono ai 532 che hanno debuttato nel 2020. Secondo le stime Morningstar, in tutto sono 3.444. Il segmento azionario rimane l’area principale dei debutti (53), ma sono in aumento anche le strategie obbligazionarie e bilanciate. “Ci aspettiamo che il trend continui”, dice Hortense Bioy, direttore globale della ricerca sugli investimenti sostenibili di Morningstar. “Con il Piano di azione per la finanza sostenibile, la Commissione europea mira a re-indirizzare i capitali verso attività ESG e allinearsi con l’obiettivo dell’Unione di azzerare le emissioni nette di carbonio entro il 2050”.

Lanci di fondi sostenibili in Europa per trimestre

Clima e transizione energetica i temi preferiti

La terza ragione è legata al tema ambientale, che rimane il più popolare tra gli investitori europei. Tra i dieci fondi sostenibili che hanno raccolto di più nel trimestre sei hanno il focus sul clima e la transizione energetica. Tra questi, Pictet – Global Environmental opportunities, BGF Sustainable Energy Fund, Bnp Paribas Energy Transition, Pictet – Clean Energy e Nordea 1- Global Climate and Environmental Fund sono disponibili anche in Italia.

La mappa dei fondi in base alla SFDR

Nei prossimi mesi, sarà ancora la regolamentazione ad avere un ruolo rilevante nel definire l’industria degli investimenti in Europa. Continua il lavoro di mappatura della gamma dei fondi in base alla normativa europea SFDR (Sustainable finance disclosure regulation) relativa all’informativa sulla sostenibilità nei servizi finanziari. In base ai dati Morningstar al 27 aprile, che coprono circa il 52% dell’intero universo, il 20,9% è stato classificato dai gestori come articolo 8 (ossia “promuove caratteristiche ambientali o sociali), mentre appena il 2,7% rientra sotto il più impegnativo articolo 9 (“ha un obiettivo di investimento sostenibile”).

Classificazione dei fondi europei in base alla SFDR

Di Sara Silano