Prezzo del petrolio al rialzo a più di 82 dollari al barile!

Il petrolio ieri è arrivato a toccare gli 82,64 dollari a barile. Cosa significa questo per le economie, per gli investimenti e per il prezzo del carburante?

Il 2022 non è cominciato proprio nel migliore dei modi per quanto concerne il petrolio e il suo aumento.

Nonostante la rassicurazione dell’Opec sull’aumento della produzione di petrolio, infatti, il Brent ha continuato ugualmente ad aumentare. 

Ormai il Brent ha superato gli 82 dollari, più precisamente è arrivato ad 82,64 dollari al barile, questo spinge ovviamente in alto anche il gas arrivato a 90 euro per Megawattora in Europa. 

La tensione nel mercato dell’energia è ovviamente alle stelle in questo momento storico! Ormai abbiamo sentito più volte di prezzi delle bollette aumentati, di energia a prezzi esorbitanti.

Cosa c’entra il petrolio con i prezzi delle bollette?

Il prezzo del petrolio è uno degli indicatori più importanti che ci fa capire in quale direzione sta andando l’economia mondiale; da esso dipende l’industria, ma da esso dipendono anche viaggi e turismo. Diciamo che il petrolio è una tendenza che fa comprendere abbastanza velocemente la piega che in un determinato momento sta prendendo l’economica mondiale.

Al momento, come abbiamo detto prima, il prezzo al barile ha superato gli 82 dollari, ma non ha raggiunto comunque il rally (il rally, per chi non lo sapesse, è un periodo in cui il prezzo di un asset di investimenti vede una spinta al rialzo sostenuta, stabile) perché le preoccupazioni per la variante Omicron ha portato alla cancellazione di migliaia di voli aerei e di centinaia di traversate di navi da crociera

Il prezzo del petrolio è aumentato di circa il 50% in un solo anno

I prezzi del petrolio sono saliti di circa il 50% in un solo anno. L’aumento è dovuto soprattutto alla ripresa repentina dell’economia dopo il lockdown e dai tagli dell’offerta dell’Opec.

Il gas naturale a sua volta, secondo uno scenario rialzista, visto che ieri è arrivato a 4,2 dollari, potrebbe facilmente raggiungere i 4,5 dollari. Il ritorno ai 5 dollari è invece ancora da escludere, secondo gli economisti.

Da cosa è dovuto il rialzo del petrolio?

A guidare il rialzo del petrolio ci sono soprattutto le aspettative economiche sull’offerta, che scende sempre di più. E si sa: se l’offerta scende il prezzo sale. Per esempio le scorte di greggio negli Usa sono scese a circa un milione di barili nella settimana scorsa.

Un calo non indifferente di petrolio è avvenuto anche nel principale hub di stoccaggio di Cushing, in Oklahoma. 

Ad una riduzione dell’offerta, si sta affiancando un aumento della domanda che ha visto una richiesta degli Stati Uniti  di 840.000 barili al giorno (bpd) nel 2022 rispetto alla stima che era di 700.000 barili al giorno.

Anche le scorte di petrolio europee sono diminuite a dicembre di oltre l’11% rispetto all’anno scorso.

Se a questo sommiamo il fatto che i prezzi della raffinazione sono aumentati e tornati ai livelli pre-pandemia poiché l’attività dell’aviazione globale è ripresa, nonostante la variante Omicron, ecco che si comprende bene il rialzo che c’è stato. 

Prezzo del Petrolio, quali sono le previsioni degli esperti?

Le previsioni degli esperti sul petrolio nel breve/medio periodo sono peggiorative. 

Goldman Sachs, ha previsto una crescita dell’economia Cinese solo del 4,3%, proprio a causa delle difficoltà che anche questo paese, come il resto del mondo, sta avendo nel contenere questa variante più contagiosa della Delta. Questo, ovviamente, potrebbe causare una diminuzione di carburante. 

Teniamo anche presente che mentre la maggior parte dei paesi del mondo sta cominciando a comprendere che con il Covid bisogna convivere e che è impossibile da rincorrere e da eradicare, la Cina continua con la sua politica zero Covid e questo è un rischio per la domanda di greggio, perché la Cina è il più grande importatore al mondo di petrolio.

Inoltre si sta avvicinando il Capodanno cinese, un periodo in cui normalmente ci sono molti viaggi interni; eventuali restrizioni decisi dal gigante asiatico, dunque, peserebbero molto e in negativo sull’economia del petrolio.

“Tuttavia, per ora, il mercato è ancora maggiormente concentrato sulle dinamiche dell’offerta”, afferma ING.

Cosa dicono gli analisti sull’andamento del petrolio?

Phil Flynn, analista senior di Price Futures Group ha affermato che una domanda più alta del previsto, unita ad un’offerta di Opec più bassa del previsto e ad una scarsità delle scorte di greggio, sono i motivi per cui i prezzi del petrolio stanno salendo inesorabilmente. 

Comunque ieri, 12 gennaio, il petrolio ha chiuso in rialzo a New York; la quotazione è salita dell’1,8% a ben 82,64 dollari al barile.

Il rialzo, come abbiamo già affermato, è causato da forniture limitate e dal timore che un aumento di contagi Omicron facciano completamente deragliare quel bagliore di ripresa economica che si è rivisto nell’ultimo periodo. 

A questo bisogna aggiungere una diminuzione delle forniture da parte dell’Opec, forniture risultate addirittura inferiori a quanto pattuito con i paesi.

Quali sono le previsioni sugli investimenti riguardanti il petrolio?

Sebbene, secondo le previsioni, non si raggiungerà a breve la quota pre-pandemia, si prevede che gli investimenti nel settore petrolifero supereranno i livelli del 2019 di 168 miliardi in soli due anni, raggiungendo i 171 miliardi nel 2024.

Nonostante la pandemia, infatti, gli investimenti mondiali nel petrolio e nel gas quest’anno toccheranno i ventisei miliardi in più, secondo l’analisi economica di Rystad Energy

Se si va avanti così, gli investimenti su petrolio e gas naturalme aumenteranno di circa il 4%, arrivando a toccare i 628 miliardi di dollari, 26 miliardi in più rispetto ai 602 miliardi dell’anno scorso.

Nonostante la pandemia, le prospettive sugli investimenti di gas e petrolio sono molto promettenti

La variante Omicron, almeno in questo primo trimestre 2022, limitando gli spostamenti, limiterà anche la domanda di energia e la ripresa dei trasporti che consumano petrolio. Nonostante tutti questi aspetti apparentemente negativi e la nuova variante, le prospettivi sugli investimenti nel petrolio sono rosee secondo Audun Martinsen, capo della ricerca presso Rystad Energy

Martinsen prevede infatti un aumento del 18% sugli investimenti petroliferi nel 2022.

Quali sono i paesi che investiranno di più in petrolio e gas?

Secondo l’analista i paesi che più investiranno nel nuovo anno, saranno Australia e Medio Oriente, con l’Australia che grazie al gas greenfield, potrebbe vedere un aumento degli investimenti del 33%

Il Medio Oriente vedrà un aumento significativo degli investimenti che dovrebbero superare il 20%, grazie all’Arabia Saudita che aumenterà la sua capacità di esportazione di petrolio e il Qatar che esporterà più Gas Naturale Liquefatto. 

L’attività di GNL riprenderà anche in America, con sei progetti che riceveranno il via libera, cinque negli Stati Uniti e uno in Canada. Anche in Africa ci sono progetti per 5 miliardi di dollari.

In tutto questo c’è da dire che molte aziende già stanno indirizzando parte dei loro budget di investimento verso fonti energetiche a basse emissioni di carbonio, vista la transizione ecologica che vogliono portare a casa la maggior parte dei paesi del mondo. 

Redazione Trend-online.com
Redazione Trend-online.com
Di seguito gli articoli pubblicati dalla Redazione di Trend-online. Per conoscere i singoli autori visita la pagina Redazione Trend-online.com
Seguici
161,688FansLike
5,188FollowersFollow
765FollowersFollow
10,800FollowersFollow

Mailing list

Registrati alla nostra newsletter

Leggi anche
News Correlate