La qualità in Borsa premia, anche a livello globale

L’indice Morningstar Global Wide Moat ha sovraperformato il benchmark negli ultimi tre anni. Il merito è del processo di selezione dei titoli che compongono il paniere.

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Il Morningstar Global Wide Moat Focus index ha tagliato il traguardo dei tre anni di vita mettendo a segno una performance annualizzata del 16, 89% (al 22 aprile 2021) che gli ha permesso di sovraperformare l’indice standard di 331 punti base su base annua.

Esattamente come per il più maturo Morningstar Wide Moat Focus Index, che ha un track-record di 14 anni e che contiene nel suo paniere solo titoli di società statunitensi, le circa 70 holding che compongono l’indice Global Wide Moat Focus sono equipesate e sono, tra quelle con Moat Ampio, le stock scambiate sui listini globali con le valutazioni di mercato più convenienti.

L'indice Morningstar Global Wide Moat Focus non ha solo reso di più rispetto al Morningstar Global Markets Index in termini di rendimento, ma ha performato meglio anche sotto il profilo rischio-rendimento, come testimoniano lo Sharpe Ratio più elevato (pari a 1,03) e il dato relativo all’Information Ratio di 1,08.

L’Up Capture Ratio di 101,90 indica che l’indice ha leggermente sovraperformato quando il suo benchmark è salito. Mentre i valori del Dow Capture Ratio (pari a 99) e del Max Drawdon (-32,12) più bassi rispetti a quelli dell’indice standard dimostrano la sua miglior tenuta rispetto all’indice standard durante le fasi ribassiste del mercato.

Figura 1: Indici a confronto

Il segreto del Global Wide Moat Focus Index

Data la natura dell’indice, che seleziona i titoli da inserire nel paniere in base al loro Moat e alla convenienza delle quotazioni di mercato, non stupisce che il 60% circa dell’overperformance registrata dalla data di lancio della strategia rispetto al benchmark sia da attribuire al fattore stock selection.

Per identificare quali singole partecipazioni abbiano influito in modo significativo sulla performance dell'indice, gli analisti di Morningstar hanno individuato i 10 migliori e i 10 peggiori titoli in termini di partecipazione al rendimento complessivo dell’indice Global Wide Moat Focus rispetto al benchmark.

Veeva Systems, Applied Materials, Equifax e Baidu sono state le stock che hanno dato il maggior contributo nella generazione di Alpha, mentre dall’altro lato Guidewire Software, Apple, Biogen e Intel sono state quelle che più hanno pesato negativamente sul rendimento dell’indice. Non deve trarre in inganno il caso di Apple e Tesla (altro titolo che ha pesato sul risultato del Global Wide Moat Index). Nel periodo tre anni considerato, le due stock non hanno accusato perdite in Borsa, ma al contrario hanno registrato rendimenti rispettivamente pari a 237% e 1.187%. Il loro contributo negativo alla performance dell’indice si spiega con il fatto che i due titoli sono valutati con un Economic moat nella misura di Medio e dunque non possono essere inseriti nel paniere. Secondo gli analisti di Morningstar, sia Apple che Tesla sono state in grado di costruirsi una posizione di vantaggio competitivo ma il fatto di operare in settori altamente competitivi e soggetti a un rapido ritmo di cambiamento tecnologico non dà sufficienti garanzie che il loro Moat sia in grado di durare per 20 anni.

Di Francesco Lavecchia