Raccolta fondi, 2021 miglior anno di sempre

Il mese scorso i fondi a lungo termine domiciliati in Europa hanno incassato 60,5 miliardi di euro, portando la raccolta netta annuale a 815 miliardi, un livello mai visto prima. Questo, assieme alle forti performance, ha spinto il patrimonio al suo massimo storico.

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Nonostante le pressioni inflazionistiche e le inquietudini relative alle varianti di Coronavirus, i dati sui flussi di Morningstar rivelano che il 2021 è stato il miglior anno in assoluto per l’industria europea dei fondi. Con afflussi netti pari a 815 miliardi di euro (un livello mai visto prima) e uno spettacolare effetto-mercato pari a 1,12 trilioni di euro, il patrimonio netto dei fondi a lungo termine si è attestato a 12,37 trilioni alla fine dell’anno, il massimo storico. Includendo i prodotti monetari, le attività dei fondi domiciliati in Europa ammontano a fine 2021 a 13,87 trilioni di euro, anche in questo caso un record.

Nel mese di dicembre, gli investitori hanno versato 60,5 miliardi di euro nei fondi a lungo termine domiciliati in Europa, circa 9 miliardi di euro in più rispetto al mese precedente. Ciò è dovuto principalmente a una crescente domanda di fondi azionari e, in misura minore, di fondi obbligazionari.

In un mese discretamente positivo per i mercati internazionali (il Morningstar Global Markets Index NR ha guadagnato il 3%, in euro), lo spettro azionario ha incassato 24,4 miliardi, circa 6% in più di quanto visto a novembre. I fondi equity Usa e globali a grande capitalizzazione sono stati i principali beneficiari degli afflussi. Considerando l’intero anno, spinti dal rinnovato ottimismo post-lockdown e dal rally dei mercati, gli investitori hanno versato 376 miliardi di euro ai fondi azionari nel 2021, il livello più alto di sempre.

I comparti obbligazionari hanno incassato 22 miliardi il mese scorso, un risultato di cui hanno beneficiato soprattutto i fondi obbligazionari globali e quelli governativi Usa. Con 269 miliardi raccolti nel 2021, l’anno scorso è stato il terzo miglior anno in assoluto per i comparti a reddito fisso.

Allo stesso tempo, i fondi esposti alle materie prime hanno perso per strada 100 milioni di euro. Gli strumenti esposti ai metalli preziosi (soprattutto ETC su oro) sono quelli che hanno sofferto di più con 63 milioni di euro ritirati nel mese, seguiti dai metalli industriali e dalle commodity energetiche (35 e 26 milioni di deflussi netti, rispettivamente).

Dopo tre mesi negativi, i fondi esposti alle materie prime hanno chiuso l’anno con 1,35 miliardi di euro di afflussi netti a dicembre, il loro miglior risultato mensile da maggio 2021. Gli ETP con panieri diversificati e metalli preziosi sono stati i più popolari.

I fondi bilanciati hanno goduto di un altro mese positivo (11,5 miliardi di afflussi netti). Il 2021 è stato molto favorevole a questa asset class, con 138 miliardi di raccolta netta; basti pensare che nei tre anni precedenti la raccolta netta annuale era stata in media di 40 miliardi. I fondi bilanciati moderati globali in euro sono stati i principali beneficiari sia in dicembre che sull’intero anno.

Infine, i fondi del mercato monetario hanno segnato 8,1 miliardi di euro di deflussi netti a dicembre, portando il risultato annuale a 538 milioni di riscatti complessivi, registrando il primo anno di raccolta netta negativa dal 2013.

Attivi Vs Passivi

Se presi in proporzione al patrimonio gestito totale, nel 2021 i flussi verso i fondi passivi hanno superato quelli verso i fondi a gestione attiva. Grazie a un tasso di crescita organico del 10,2% negli ultimi 12 mesi contro un tasso di crescita del 7,2% per i fondi a gestione attiva. la quota di mercato dei comparti indicizzati a lungo termine è salita al 22% a dicembre 2021 dal 20,29% di dicembre 2020. Quando si includono i fondi del mercato monetario, che sono di dominio dei gestori attivi, la quota di mercato dei prodotti indicizzati si attesta al 19,61%, dal 17,76% di un anno prima.

L’onda sostenibile

Spinti dal crescente interesse degli investitori per le questioni di sostenibilità e dal maggior numero di opzioni disponibili, i fondi focalizzati su obiettivi ambientali, sociali e di governance (ESG) hanno vissuto un anno molto positivo. Il 10 marzo è entrato in vigore la SFDR, la regolamentazione dell’Unione europea sulle informazioni finanziarie sostenibili. Da allora, i gestori patrimoniali hanno aggiornato le loro strategie e lanciato delle nuove che soddisfano i requisiti dell’articolo 8 o dell’articolo 9 del nuovo regolamento.

I fondi categorizzati come articolo 8 e 9 hanno mostrato i più alti tassi medi di crescita organica nel quarto trimestre dell’anno, rispettivamente del 2,05% e del 5,58% (considerando l’offerta complessiva, cioè sia i fondi attivi sia i fondi passivi – nella tabella sottostante, invece, sono stati separati). Nello stesso periodo, i fondi non considerati sostenibili hanno avuto tassi medi di crescita organica che vanno dallo 0,95% all’1,03%. I fondi monetari sono stati esclusi dalla tabella.

Di Valerio Baselli