Utility europee, come sceglierle

Le valutazioni sono corrette. Ma, dicono gli analisti di Morningstar, ci sono delle opportunità. I dividendi sono interessanti. Però è meglio fare attenzione.

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Le utility europee non riescono a tenere il passo con il resto dell’azionario del Vecchio continente. Una situazione, dicono gli analisti di Morningstar, che sta creando qualche interessante opportunità di investimento.

L’indice Morningstar European Utilities da inizio anno (fino al 27 agosto e calcolato in euro) ha guadagnato il 2,66%. Nello stesso periodo il paniere dedicato all’intera regione è salito di quasi il 21%.

Indici Morningstar European Utilities e Europe a confronto

Dati in euro aggiornati al 27 agosto

Il passo lento delle utility è causato dal nervosismo del mercato per un possibile aumento dei tassi di interesse, dal crescere della concorrenza nel segmento delle energie rinnovabili e dalla rotazione dei portafogli da cui stanno uscendo i titoli che hanno vinto durante la fase più dura della pandemia (il paniere Europe Utilities nel 2020 ha guadagnato il 12,8% contro il -2,7% segnato dal basket Europa).

“Nonostante queste situazioni, crediamo che lo scenario di fondo nel quale si muovono le utility europee sia favorevole”, spiega Tancrede Fulop, analista di Morningstar. “I prezzi dell'energia sono quasi ai massimi storici e l'accelerazione verso la transizione energetica offre opportunità di investimento. Inoltre ci sono il lancio del Recovery plan e il rimbalzo della produzione industriale. Tutto ciò è alla base della nostra previsione di una crescita media degli utili per azione del 6,5% all’anno nei prossimi cinque anni”.

Dal punto di vista delle valutazioni i prezzi delle utility sono nella maggior parte dei casi in linea con le stime di fair value di Morningstar. “Tuttavia ci sono ancora delle occasioni di investimento, soprattutto fra quei titoli che, secondo la maggior parte del mercato, non riescono a sfruttare adeguatamente il rialzo dei prezzi dell’energia e il rimbalzo della produzione industriale”, dice l’analista.

Occhio ai dividendi

Uno degli aspetti che, da sempre, rende interessanti le utility, sono i dividendi. Molte aziende del settore sono controllate da enti pubblici che sono ben felici di incassare cedole periodiche.

“L'attuale rendimento da dividendo medio del settore (4,4%) è leggermente inferiore alla media storica del 4,7%, ma offre un premio elevato rispetto agli yield dei titoli di Stato Sempre mediamente, prevediamo una crescita annuale del dividendo del 4,2% fino al 2025, adeguatamente sostenuta dall’aumento degli utili per azione”, dice l’analista. Tuttavia, alcune società potrebbero decidere di abbassare la cedola. Nel settore, in ogni caso, è necessario essere selettivi per evitare le cosiddette trappole di valore”.

Rendimenti utility e titoli di stato a confronto

Di Marco Caprotti