La visione di Fink: 10 cose che abbiamo imparato

Alla presentazione dell’Outlook 2022, l'influente capo di BlackRock ha parlato del comportamento dei consumatori, di Covid-19, di ESG e dei probabili rendimenti azionari per quest’anno. Ecco alcuni estratti del suo intervento.

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La società di gestione BlackRock ha presentato il suo Outlook 2022. Ecco alcuni dei punti salienti illustrati dal suo amministratore delegato, Larry Fink.

Il comportamento dei consumatori è completamente cambiato

“Abbiamo assistito a un grande cambiamento [nel 2021]. A causa di ciò che sta succedendo ora con la nuova variante, stiamo spendendo meno soldi per i servizi. Gli spostamenti si stanno riducendo. Non andiamo spesso al ristorante. I risparmi si sono accumulati in modo significativo e, quando spendiamo, lo facciamo per beni strumentali. Alcuni dei motivi fondamentali per cui abbiamo problemi con la catena di approvvigionamento è che la domanda è molto più alta di quanto non sia mai stata".

L'inflazione non è transitoria

"Con l’arrivo del 2022 l'inflazione è diventata un grosso problema a causa di questi cambiamenti nei consumi. E lo vediamo anche nei salari. Negli Stati Uniti, abbiamo il più alto tasso di dimissioni che si sia mai visto, perch[ le persone sono fiduciose di poter trovare un lavoro migliore. Questo determina una maggiore inflazione da salari. Quindi la domanda è: avremo più inflazione da aumenti in busta paga o più inflazione core? Sarà un grosso problema dal punto di vista politico".

L'"inflazione da sostenibilità” è un tema da prendere in considerazione

“Siamo convinti del fatto che il mondo si stia muovendo più velocemente verso una maggiore decarbonizzazione. Ma se non disporremo di politiche governative adeguate a orientare la domanda di energia rispetto alla sua offerta, avremo grandi squilibri. Questo è ciò che abbiamo sperimentato alla fine dell'anno scorso, quando abbiamo assistito a una pressione sull’offerta di idrocarburi, senza alcuna diminuzione della domanda. Credo che questo sarà un elemento con cui fare i conti per un po' di tempo. Potrei quasi chiamarla ‘inflazione da sostenibilità’. Nel 2022 questo sarà uno scenario che porterà a cambiamenti nel comportamento delle banche centrali, in particolare della Federal Reserve”.

Gli investitori in azioni non dovrebbero aspettarsi rendimenti eccezionali

“L’S&P è salito del 27% l'anno scorso. Sarà molto difficile vedere questo tipo di risultati [di nuovo]. Non c'è dubbio che alcune valutazioni siano molto alte e i mercati azionari continuino ad avere un grande slancio. I nostri clienti stanno investendo in modo aggressivo in un numero sempre maggiore di segmenti privati, sia che si tratti di debito, private equity o immobiliare. Insomma, stiamo assistendo a reali cambiamenti nel comportamento degli investitori in tutto il mondo. Ma questo dovrebbe creare meno preoccupazioni rispetto a una maggiore inflazione. Ecco perché non ho timore delle azioni. Sono un grande sostenitore dell’equity in portafoglio nel 2022. Allo stesso modo, sono convinto che ci siano opportunità nel reddito fisso, anche con i tassi in aumento. Per questi motivi, non sono molto preoccupato per i mercati globali. La quantità di denaro messa da parte è enorme. La domanda che mi viene posta più spesso è: 'dove metto i miei soldi?' e non 'come faccio a proteggere i miei soldi?'".

La tecnologia aumenta la resilienza, ma...

“Non credo che il lavoro a distanza possa creare cultura. C'è un grande bisogno di interconnessione con il proprio team e con la propria azienda. Scambiare due battute sull’economia o fare una discussione politica a cena è molto più utile che farlo in una chiamata virtuale. Dobbiamo essere consapevoli del fatto che le relazioni umane sono l'essenza di gran parte della cultura di un'azienda. Credo davvero che la cultura sia la differenza principale tra una cattiva e una buona società, o fra una buona e una grande azienda”.

I giovani stanno lottando... e la solitudine è reale

“Mi dispiace per i giovani che sono entrati in azienda e hanno trascorso così poco tempo in ufficio a causa dello smart working. Non so come faranno a crescere. Virtualmente, è difficile spostare le persone in parti diverse di un’azienda (...) per cui sarà vitale far tornare il lavoro in presenza. Ci sono numerosi esempi di problemi di salute mentale. La solitudine sta aumentando. È vero altre cose vanno bene, come dimostrano i profitti aziendali, ma questo non significa che il modello sia perfetto e possa durare nel tempo. Vuol dire che siamo resilienti, ma non credo si possa continuare così a lungo".

Il settore privato [da solo] non può essere la sentinella dell’ambiente

“I problemi relativi al clima e al rischio climatico saranno i più grandi cambiamenti con cui avranno a che fare i mercati. I politici hanno due, quattro o sei anni per attuare delle politiche adeguate. Noi, invece, parliamo di 20 o 30 anni. Qui sta lo squilibrio che stiamo affrontando. In questo momento i governi chiedono al settore privato di fare di più perché sono incapaci di fare quanto vorrebbero. Non possiamo essere le sentinelle dell’ambiente per conto dei governi, quindi c'è un delicato equilibrio. Dovremo essere attenti nel gestire i nostri portafogli. Alcuni settori resteranno indietro se non saranno in grado di adattarsi. Credo che avere l’opportunità di indivudare le nuove tecnologie per la decarbonizzazione sia affascinante e porti enormi guadagni a chi saprà farlo".

Decarbonizzare lentamente

“In questo momento non abbiamo abbastanza tecnologia per decarbonizzare in modo equo e giusto. Se volessimo decarbonizzare domani, probabilmente potremmo farlo. Ma questo creerebbe iperinflazione e più disuguaglianze. Dobbiamo andare per gradi nella transizione green e trovare le tecnologie per accelerare questo percorso. Ma è bene ricordare che i soldi che gestiamo non sono nostri. Il nostro compito è informare ed educare i nostri clienti: come possono pensare alla decarbonizzazione in un mondo che ha bisogno di idrocarburi? Come si gestisce questa transizione?".

Le aziende di idrocarburi diventeranno leader

“Alcuni dei migliori incontri che ho avuto nel 2021 sono stati con società di idrocarburi. Saranno i leader nella transizione e avremo alcune nuove aziende che diventeranno leader a loro volta. Proprio come si è visto nei veicoli elettrici. C’era Tesla come innovatore ma, nel tempo, GM, Ford, Volkswagen e Toyota hanno rapidamente accelerato su questa strada".

Il capitalismo degli stakeholder non è politico

“Dalle nostre ricerche emerge chiaramente che le aziende che si concentrano maggiormente sui propri stakeholder (ciascuno dei soggetti direttamente o indirettamente coinvolti in un progetto o nell’attività di un’azienda, Ndt) hanno una redditività a lungo termine più resiliente e durevole. E lasciatemi dire una cosa a tutti: il capitalismo degli stakeholder non è di tipo politico. Il capitalismo degli stakeholder è l’essenza di ciò che guida un’azienda. È la cultura di un’organizzazione che va avanti, costruendo connessioni con i propri clienti, dipendenti e comunità. E queste sono le società in cui vogliamo investire".