Borse europee nervose al giro di boa. Attesa per dati macro e audizione Geithner

Shopping vivace su Mediaset e ben intonati gli assicurativi rainati da Unipol e Fonsai. Deboli le banche, Bco Popolare la peggiore. Si conferma tonica STM.

Mattinata a due velocità per le Borse europee che in un primo momento sono riuscite a spingersi in avanti, approfittando della positiva chiusura di Wall Street e delle piazze asiatiche. Nella seconda parte della mattinata però si è avuto un brusco ripiegamento che ha portato non solo ad azzerare il guadagno iniziale ma anche a far scivolare gli indici al di sotto della parità. Non ha avuto alcun impatto sul mercato la decisione della Bank of England di lasciare invariato il costo del denaro allo 0,5%, in linea con le attese. Intanto il Ftse100 perde lo 0,45%, seguito dal Cac40 che arretra dello 0,19%, mentre è riuscito a riportarsi poco sopra la parità il Dax30, con un frazionale rialzo dello 0,22%. In rosso Piazza Affari dove l’indice Ftse Mib, dopo aver superato parzialmente l’area dei 23.000, si è riportato al di sotto della parità, a ridosso dei 22.750 con un calo dello 0,22%. Gran denaro su Mediaset che mette a segno un rally del 2,8%, sfruttando la buona intonazione del comparto insieme a Mondadori che procede però in maniera più cauta con un vantaggio dello 0,64%. Si confermano in positivo gli assicurativi con Unipol e Fondiaria-Sai in ascesa del 2,09% e del 2,46%, seguiti a distanza da Alleanza che mostra un frazionale rialzo dello 0,17%, insieme a Generali che si apprezza dello 0,35% all’indomani del lancio del bond da 1,75 miliardi di euro. Bene STM che si mantiene in progresso dell’1,85%, sfruttando le positive indicazioni arrivate dalla revisione al rialzo dell’outlook del terzo trimestre di Texas Instruments. Tra i bancari poco mossi Ubi banca e Monte Paschi che si mantengono sulla parità, mentre Intesa Sanpaolo cede lo 0,33% dopo aver concluso con successo il lancio di un’emissione obbligazionaria per rafforzare il suo capitale. Tra i peggiori del settore Banco Popolare che lascia sul parterre quasi due punti percentuali, complici le prese di beneficio dopo la corsa della vigilia.