IN ITALIA, IN CRESCITA LA PRODUZIONE INDUSTRIALE AD AGOSTO

L'indice grezzo della produzione industriale ha registrato una diminuzione del 14,5 per cento rispetto ad agosto 2008.

Nel mese di agosto 2009, sulla base degli elementi finora disponibili, l'indice della produzione industriale destagionalizzato, con base 2005=100, ha segnato un aumento del 7 per cento rispetto a luglio 2009; la variazione congiunturale della media degli ultimi tre mesi rispetto a quella dei tre mesi immediatamente precedenti è pari a più 4,4 per cento.L'indice della produzione corretto per gli effetti di calendario ha registrato ad agosto una diminuzione tendenziale del 18,3 per cento (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 20 di agosto 2008), mentre nei primi otto mesi la variazione rispetto allo stesso periodo del 2008 è stata di meno 21 per cento (i giorni lavorativi sono stati 168 come nel 2008).L'indice grezzo della produzione industriale ha registrato una diminuzione del 14,5 per cento rispetto ad agosto 2008. Nel confronto tendenziale relativo al periodo gennaio-agosto, l’indice è diminuito del 21,1 per cento.Analisi per raggruppamenti principali di industrieGli indici destagionalizzati dei raggruppamenti principali di industrie registrano tutti variazioni congiunturali positive: più 9,2 per cento per i beni intermedi, più 7,0 per cento per i beni strumentali, più 2,1 per cento per l’energia e più 2,0 per cento per i beni di consumo (più 7,3 per cento per i beni durevoli, meno 0,2 per cento per i beni non durevoli).L’indice della produzione industriale corretto per gli effetti di calendario ha segnato, nel confronto con agosto 2008, diminuzioni in tutti i raggruppamenti principali di industrie: meno 31,8 per cento per i beni intermedi, meno 25,2 per cento per i beni strumentali, meno 7,4 per cento per l’energia e meno 4,6 per cento per i beni di consumo (meno 21,7 per cento i beni durevoli, meno 2,6 per cento i beni non durevoli). Anche nel confronto tra i primi otto mesi del 2009 e lo stesso periodo dell’anno precedente, le variazioni sono risultate tutte negative: meno 29,4 per cento per i beni intermedi, meno 24,6 per cento per i beni strumentali, meno 10,5 per cento per l’energia e meno 8,6 per cento per i beni di consumo (meno 21 per cento per i beni durevoli, meno 5,6 per cento per i beni non durevoli).