“Contrasto della crisi e rilancio dello sviluppo, con riforme strutturali per rendere più competitiva l’Italia: è questa la sintesi dell’intensa attività svolta in questa prima parte della legislatura e culminata con l’approvazione di una legge storica come la Legge Sviluppo. Ci siamo impegnati per affrontare e risolvere le difficoltà di molte imprese. Abbiamo avviato una nuova politica energetica per far pagare meno l’energia e proteggere l’ambiente. Ci siamo dedicati al rilancio del Sud. Abbiamo sottoscritto importanti accordi internazionali, attraverso un’intensa attività all’estero. Abbiamo reso più agile ed efficiente l’amministrazione, tagliando le spese e razionalizzando le risorse, per fare del Ministero uno strumento efficace al servizio delle imprese e dei cittadini”. Con queste parole, il ministro Claudio Scajola ha illustrato in sintesi le azioni realizzate dal Ministero dello Sviluppo Economico, a partire dal maggio 2008, in occasione della presentazione del rapporto “Attività svolte e impegni futuri”.Il dossier ha tra i suoi capisaldi proprio la Legge Sviluppo, entrata in vigore il 15 agosto scorso, frutto di un efficace e proficuo confronto tra maggioranza e opposizione, approvata dopo un iter parlamentare durato 10 mesi e senza il ricorso alla fiducia. Essa configura un nuovo equilibrio tra Stato e mercato, coerente con i principi dell’economia sociale di mercato che ispira l’azione del Governo Berlusconi. “Un provvedimento ‘di legislatura’ che”, ha ricordato Scajola, “orienterà l'attività del Ministero dello Sviluppo Economico per i prossimi anni e con il quale passiamo dalle misure di emergenza per contrastare la crisi, alle riforme strutturali per aiutare il Paese e il sistema produttivo ad uscire dalle difficoltà avviando processi di competitività, modernizzazione ed efficienza che raffigureranno l'Italia del futuro”.