Giornata negativa sui mercati europei anche se senza particolari scossoni e senza variazioni oltre il punto percentuale.Sui mercati americani la sessione è iniziata in marcato ribasso che ha toccato il punto e mezzo dopo circa mezz’ora dall’apertura delle contrattazioni ma nello svolgersi delle contrattazioni il calo si è decisamente attenuato sino addirittura alla positività che tuttavia non è stata mantenuta in chiusura.Il calo iniziale è sicuramente dovuto ai contrastati dati macroeconomici ma in particolare all’indice Pmi dei direttori d’acquisto dell’area di Chicago sceso inaspettatamente a 46,1 punti dai 50 del mese precedente contro attese di salita a 52. Tuttavia il calo del Pil del 2* trimestre è risultato migliore rispetto alle attese facendo segnare un calo dello 0,7% contro attese di regressione del 1,2%.Gran balzo del petrolio, che ha attirato acquisti sui titoli del settore, salito nonostante i dati sulle scorte abbiano messo in luce un rialzo delle stesse nella settimana passata.Tra i settori che hanno sovraperformato l’indice sono sicuramente da segnalare il settore delle compagnie petrolifere, dei prodotti agricoli, dell’oro e dell’argento e delle società produttrici di birra.Sul versante opposto, ossia le azioni su cui si sono concentrate le vendite, troviamo i prodotti derivati del tabacco, le industrie tessile, le case da gioco e i costruttori di edilizia residenziale.Tra le singole storie si deve dare conto del balzo di Nike (+7,67%) dopo i dati trimestrali superiori alle attese e grazie alla promozione da parte di Goldman Sachs a “buy” da “neutral”. Balzo di Discovery Laboratories (+22,52%) dopo che la Food and Drug Administration ha accettato il piano della società per risolvere alcuni problemi riguardanti un farmaco antitumorale.