Petrolio: tornano le vendite in attesa del report sulle scorte Usa

L’Opec definisce l’ascesa dei corsi non in linea con i fondamentali: a far salire il greggio è la debolezza del dollaro e il rialzo dell’azionario.

Battuta d’arresto per i prezzi del petrolio che dopo il forte rialzo delle ultime giornate, quest’oggi hanno perso terreno, pur mantenendosi ancora su livelli decisamente elevati. Nella prima parte della seduta gli acquisti hanno continuato ad avere la meglio, tanto che è stata superata la soglia degli 80 al barile. A questo movimento ha fatto seguito un rientro dei corsi, condizionato anche dalle incertezze dei mercati azionari, oltre che da alcune prese di profitto dopo al corsa delle ultime sedute. La cautela è stata dettata anche dall’attesa per il report sulle scorte Usa che sarà diffuso domani pomeriggio dal Dipartimento dell’energia statunitense. A fine giornata così il future con scadenza novembre si è fermato a 78,82 dollari, con una flessione dell’1%.Quest’oggi, in un’intervista rilasciata a Bloomberg Tv, il segretario generale dell’Opec ha fatto sapere che la salita dei prezzi del greggio non trova giustificazione nei fondamentali. A guidare l’ascesa dei corsi è più che altro la debolezza del dollaro unitamente al rialzo dei mercato azionari.