TORNANO POSITIVI I CONSUMI A TAVOLA

Con l'inflazione in lieve rialzo crescono anche i consumi a tavola delle famiglie italiane che fanno segnare un timido aumento dello 0,4 per cento in quantità nei primi nove mesi dell'anno.

Con l'inflazione in lieve rialzo crescono anche i consumi a tavola delle famiglie italiane che fanno segnare un timido aumento dello 0,4 per cento in quantità nei primi nove mesi dell'anno. E' quanto afferma la Coldiretti in riferimento ai dati sull'inflazione relativi al mese di ottobre divulgati dall'Istat, che fanno registrare una variazione dello 0,3 per cento rispetto allo stesso mese dell'anno precedente.Si tratta - sottolinea la Coldiretti - di un segnale importante per la ripresa economica generale poiché quasi un euro su quattro si spende per la tavola con gli acquisti di alimentari e bevande che ammontano complessivamente a 215 miliardi di euro all'anno, dei quali 144 a casa e 71 per mangiare fuori. Secondo le rilevazioni Ismea Ac Nielsen i prodotti che fanno registrare una maggiore crescita quantitativa nei consumi sono la frutta (+ 2,9 per cento), gli ortaggi (+1,4 per cento) e anche il latte e derivati (+0,8 per cento).A frenare il debole segnale di ripresa sono - precisa la Coldiretti - le pesanti distorsioni che permangono nel passaggio degli alimenti dal campo alla tavola come dimostra il fatto che i prezzi degli alimentari aumentano piu’ del doppio (+ 0,7 per cento) rispetto all'inflazione media generale, che è risultata pari allo 0,3 per cento, nonostante nelle campagne i prodotti agricoli si trovino in piena deflazione con un calo del 13 per cento a giugno, secondo Ismea.I consumatori italiani - continua la Coldiretti - non hanno potuto beneficiare della forte riduzione dei prezzi agricoli che rischia invece di provocare l'abbandono delle campagne, con il crollo delle quotazioni alla produzione che nell'ultimo anno sono calate del 26 per cento per i cereali, del 22 per cento per la frutta, del 18 per cento per il vino, del 13 per cento per gli ortaggi e del 12 per cento per la carne suina, a settembre secondo i dati Ismea.