Acqua di San Giovanni: come si prepara, significato e origini della preghiera

Come si prepara l'acqua di San Giovanni? Qual è il suo significato? Quali sono le sue origini? Ecco le risposte a tutte queste domande.

Se avete già fatto un giro sui vari social network questa mattina vi sarà sicuramente capitato di imbattervi in tantissimi amici virtuali che postavano le foto di una bacinella d’acqua colma di coloratissimi fiori ed erbe.

Si tratta dell’acqua di San Giovanni e se oggi in gergo potrebbe essere definita come “instagrammabile” (con un buon potenziale per accumulare like su Instagram) è in realtà parte di una tradizione che affonda le sue radici in culture antiche. Ma come si prepara? Qual è il suo significato? Cerchiamo di rispondere a queste e ad altre domande.

Acqua di San Giovanni: quando, come si prepara e con quali erbe

Tradizionalmente, l’acqua di San Giovanni si prepara nella notte tra il 23 e il 24 giugno durante appunto quella che è la Notte di San Giovanni che cade dopo il solstizio d’estate. Un piccolo rituale che secondo le credenze può portare fortuna e prosperità, poiché in origine celebrava la natura che proprio in estate cresceva rigogliosa.

Per prepararla bisogna raccogliere erbe aromatiche e fiori che la natura offre spontaneamente, quindi non devono essere coltivati dall’uomo. Proprio perché si coglie ciò che la terra offre, nella scelta non c’è un vero e proprio “dictat”.

Generalmente comunque si preferiscono lavanda, artemisia, malva, rosmarino, fiori di iperico, menta e salvia. Ma anche camomilla, papaveri e fiordalisi. Tutti fiori ed erbe che in antichità si pensava avessero proprietà curative o contro il malocchio. Il consiglio è quello di non esagerare, ne bastano davvero poche. In questo modo mostrerete rispetto alla natura.

Una volta raccolte si aspetterà il tramonto del 23 giugno per riporle in una bacinella colma d’acqua da lasciare all’esterno durante la Notte di San Giovanni. In questo modo assorbiranno la preziosa rugiada del mattino che sempre stando alle credenze amplificherebbe le proprietà di queste piante.

Il rituale 

Se la notte è stata dedicata alla sua preparazione, la mattina che arriva subito dopo la Notte di San Giovanni sarà invece dedicata al rituale vero e proprio. Con l’acqua lasciata all’aperto tutta la notte infatti ci si dovrà lavare mani e viso.

Come ogni tradizione antica che si rispetti, anche questa ha un perché: si pensa che la prima rugiada del mattino sia carica della forza degli dei, per chi ci crede, o dell’energia della natura per chi invece si sente molto di più legato a questa.

Tra paganesimo e tradizione cristiana: la preghiera da recitare

Quella dell’acqua di San Giovanni come abbiamo già accennato, è una tradizione che trova le sue origini più antiche nella cultura pagana e c’è chi pensa anche nella cultura celtica. Proprio queste due tradizioni infatti sono conosciute da sempre per il loro legame con gli dei e prima di tutto con la Natura, quella con la N maiuscola, considerata un po’ la madre di tutti noi.

Ma queste due culture, nella Notte di San Giovanni, si intrecciano inevitabilmente con la tradizione cristiana. Secondo la Chiesa infatti, San Giovanni è colui che battezzò Gesù. Chi crede in Dio, vede questo rituale come una sorta di omaggio al Creatoredurante la preparazione del rituale, nella sera del 23, reciterà una preghiera di ringraziamento. 

Qui di seguito la preghiera “Signore Gesù Cristo mite e umile di cuore, che rendi soave il giogo e lieve il peso dei tuoi fedeli, accogli i propositi e le opere di questa giornata e fa che il riposo della notte ci renda più generosi nel tuo servizio. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen”.

Arianna Giago
Arianna Giago
Content editor, classe 1992.Sono nata nella caotica Milano e mi sono diplomata al liceo linguistico. In quel periodo hosviluppato una profonda passione per tutto quello che riguarda la comunicazione, che ho semprevisto come un'arte. Tutto quello che so sul mondo della scrittura web e cartacea l'ho imparato sulcampo. Ho infatti fatto la mia prima esperienza in questo mondo collaborando per un quotidianocartaceo e successivamente mi sono avvicinata al mondo della SEO e della scrittura webcollaborando con diverse realtà.Mi ritengo una persona creativa, a tratti anticonformista, ma che comunque si adatta bene alleregole.Il mio motto? Prendo in prestito un grande classico attribuito a Walt Disney per dire che... se puoisognarlo
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