Alvaro Vitali ha segnato una stagione del cinema italiano, quello della Commedia sexy, con un personaggio indimenticabile come Pierino, che interpreta in numerosi film.
Tuttavia, finita questa fase, per Alvaro Vitali non si sono presentate molte altre alternative, e lentamente si è visto chiudere diverse porte. Oggi Alvaro Vitali vive con 1200 euro al mese di pensione, ed ha espresso la propria amarezza nei confronti di un sistema che non sembra avergli voluto dare molte altre possibilità.
Alvaro Vitali oggi: “Facevo ridere Fellini, ora mi hanno dimenticato”
Alvaro Vitali non aveva probabilmente mai pensato di fare del cinema la sua carriera, fino a quando un amico, capo troupe per Fellini, non gli disse che il regista stava cercando un ragazzino magrolino per una piccola parte del Satyricon.
Alvaro Vitali, che all’epoca aveva 18 anni, ha confessato di non avere idea di chi fosse Fellini, e di non capire molto del suo cinema, un aspetto che però divertiva molto il regista romano. Ha infatti dichiarato, in un’intervista a Repubblica,
Lo divertiva la mia indole popolare. Mi chiedeva: ‘Ti è piaciuto Giulietta degli spiriti?’ ‘Sì’, mentivo. ‘E cosa ci hai capito?’ ‘Un cazzo, dottore’. Fellini ne rideva”.
Proprio per questo, probabilmente, Fellini decide di dargli altri tre ruoli, in I clowns, Roma, e Amarcord. Proprio quest’ultimo gli conferisce molta notorietà, e spinge il regista Nando Cicero a proporgli una parte che gli cambierà la vita.
Si tratta de L’insegnante, con Edvige Fenech, in cui Alvaro Vitali interpreta un alunno cresciutello che sbava dietro la sua nuova, bellissima insegnante, in un format che diventerà canonico della cosiddetta commedia sexy: “Non poteva chiedermi di meglio: mi ero sempre ispirato a Lando Buzzanca“.
Il successo è immediato, e per Alvaro Vitali si moltiplicano i ruoli e le apparizioni. I suoi guadagni lievitano, al punto che, come ha lui stesso dichiarato, cambiava auto e donna ogni tre mesi.
Con gli anni Ottanta, però, lo slancio della commedia sexy si spenge, e l’interesse del pubblico per questo tipo di pellicole comincia a scemare, segnando l’inizio di una crisi da cui Vitali farà sempre molta fatica a riprendersi.
La fine di un’epoca: fra i flop al cinema e gli spettacoli di cabaret
Alvaro Vitali ha infatti confessato:
Poi il telefono ha smesso di squillare. Non mi spiego il perché. Ero popolarissimo. E lo sono ancora a 72 anni. Mi fermano per strada, mi chiedono i selfie. “Alvaro, tu sì che ce facevi divertì”, dicono. Io ho salvato il cinema commedia italiano».
Cambiano i gusti e la sensibilità (l’effetto che possono fare le commedie di Vitali ad un pubblico contemporaneo è piuttosto diverso da quello degli anni Settanta/Ottanta), e man mano Vitali risulta poco spendibile in nuove produzioni.
Anche il tentativo di un revival del suo più grande successo, Pierino torna a scuola, si rivela un insuccesso al botteghino. Non manca qualche ritorno momentaneo di popolarità grazie a Striscia la Notizia, che manda in onda degli spezzoni di Pierino, ma la situazione rimane in stallo.
Oggi, dunque Alvaro Vitali vive di piccoli spettacoli e una pensione dignitosa, ma che certo sorprende in relazione ai suoi grandi successi passati:
Dopo un periodo di depressione, arrotondo facendo spettacoli, nei teatri, soprattutto al Sud. A Roma poco, non c’è il culto della serata. Di pensione ora prendo 1.200 euro. Mi hanno fregato un sacco di contributi.
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