Ci si può davvero innamorare di un’intelligenza artificiale? La risposta non è scontata

È davvero possibile per un essere umano, innamorarsi di un'intelligenza artificiale?

Nonostante i dubbi tecnici e filosofici e il gran dibattito che si è scatenato intorno al tema, continua lo sviluppo e la ricerca sulle intelligenze artificiali.

Un ambito che da sempre ha affascinato le persone, anche grazie ai grandi capolavori del genere fantascientifico, ma che oggi sta vivendo un nuovo momento d’oro grazie alle ultime novità tecnologiche.

La domanda a questo punto sorge quasi spontanea, in questa nuova era in cui le AI stanno prendendo il loro posto all’interno della nostra quotidianità, ci si può innamorare di un’intelligenza artificiale?

Il parere della scienza sull’amore tra umani e intelligenza artificiale

Sebbene l’argomento sia estremamente dibattuto, non esistono ancora risposte da parte della scienza per quanto riguarda la reale possibilità che tra esseri umani e intelligenze artificiali possa accendersi un sentimento d’amore.

Il limite principale risiede nel fatto che le AI non sono al momento in grado di provare emozioni e sentimenti, come per esempio l’empatia, fattore fondamentale per l’insorgere di un sentimento romantico e la cui mancanza, rende il rapporto con le persone, esclusivamente unidirezionale.

Per esempio, nonostante un’intelligenza artificiale non sia soggetta a cambi di umore, mal di testa o semplicemente di una giornata storta, questa non potrà provare un reale coinvolgimento o interesse verso l’umano con cui sta dialogando, ma potrà al massimo, simulare questi sentimenti, cosa che per l’appunto, rappresenta un ostacolo che non si può non considerare.

Intelligenze artificiali: una cura per la solitudine?

Nonostante gli evidenti limiti attuali, non si può negare che le intelligenze artificiali rappresentino sempre di più una forma di compagnia e consolazione per moltissime persone sole o con qualsivoglia problematica nella socializzazione con gli altri individui.

Infatti, sono in esponenziale crescita le app e i servizi che stanno nascendo e che si propongono di aiutare le persone a ricreare una compagnia virtuale personalizzata sulle esigenze di ognuno, con cui conversare e condividere le proprie emozioni e i propri pensieri.

Quasi scontata a questo punto, la menzione del film Her, diretto da Spike Jonze nel 2013 e che racconta la storia di un uomo che si innamora di un assistente vocale basata su un’intelligenza artificiale.

Accolto positivamente dalla critica e considerato da tutti un film visionario, Her si sta rapidamente trasformando nella fotografia della nostra realtà, mettendo in luce tutte le fragilità umane, prima di tutte, la paura di rimanere da soli. Leggi anche: Zombieing: ecco cos’è la nuova frontiera del ghosting e chi sono le vittime

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