Conosci la città dove si impreca di più? Ecco la classifica che lascia a bocca aperta

Conosci la città dove si impreca di più? Ecco la classifica definitiva elaborata da Preply. Analizzati anche i contesti in cui si impreca di più.

Qual è la città nella quale si impreca di più in Italia? E’ Venezia. Che detiene questo primato negativo con 19 imprecazioni al giorno.

E’ il dato che emerge da una analisi elaborata da Preply che è una piattaforma globale di apprendimento delle lingue. Se Venezia è al primo posto al secondo posto a pari merito ci sono altre due città del Nord: Padova e Brescia che sono appaiate in seconda posizione. Il confronto è stato fatto prendendo in esame 19 tra i principali capoluoghi di provincia del nostro paese.

”Abbiamo intervistato 1.558 abitanti in 19 grandi città italiane, per capire in quali di esse siano più diffuse le imprecazioni e abbiamo chiesto loro contro chi o cosa sono soliti esprimersi in maniera volgare”, spiega Preply. Vediamo la classifica completa delle città nelle quali si impreca di più.

Conosci la città nella quale si impreca di più? Venezia al primo posto

Venezia è la città nella quale si impreca di più nel nostro paese con 19 imprecazioni al giorno in base all’analisi di Preply, piattaforma di apprendimento delle lingue.

Nell’analisi si elabora che le imprecazioni sono molo diffuse e utilizzate nel linguaggio colloquiale per dare forza a momenti di gioia o più spesso di rabbia o per esprimere momenti di difficoltà.

Come si spiega questo risultato in una delle località più visitate e amate d’Italia? Si può ipotizzare nella ricerca, che la ”particolare posizione geografica di Venezia la rende più soggetta a problemi logistici, che si riversano su residenti e turisti, scatenandone i malumori”.

Conosci la città nella quale si impreca di più? Ecco la classifica

Dopo Venezia nella classifica di Preply delle città che imprecano di più ci sono al secondo posto a pari merito Brescia e Padova a quota 17. Segue poi Genova con 14 imprecazioni medie al giorno, poi Messina con 12. A seguire Milano con 11. Tre città a pari merito a 9 imprecazioni al giorno: sono Firenze, Palermo e Torino.

A seguire con 8 ci sono Trieste e Roma. A 7 c’è Modena. A 6 ci sono Catania, Bologna, Bari, Parma, Verona e Napoli. Segue poi Taranto con 5 imprecazioni medie al giorno.

Le città in cui si impreca di più: ecco la media di imprecazioni per fasce d’età

Dallo studio sulle città italiane di Preply nelle quali si impreca di più emergono risultati interessanti su tipologia e i luoghi nei quali vengono più utilizzate.

L’analisi rivela che in Italia si impreca in media 8,91 volte al giorno e che sono gli uomini a farlo più spesso: ben 11,6 volte al giorno, contro il 6,3 delle donne.

Sono soprattutto i giovani a fare un utilizzo più consistente di parolacce ed espressioni volgari. Nella fascia d’età che va dai 16 ai 24 anni se ne dicono in media 14 al giorno. La media diminuisce con l’innalzarsi delle fasce d’età: 8,5 volte tra i 25 e i 34 anni; 8,6 tra i 35 e i 44 anni (poco più degli under 34) e solo 3,9 tra gli over 55. La media diminuisce con l’innalzarsi delle fasce d’età.

Le ragioni per le quali si impreca nel nostro paese


Dallo studio di Preply emerge che gli italiani imprecano soprattutto contro loro stessi (21,07%), o imprecano senza avere un obiettivo preciso con nessuno in particolare (17,27%) probabilmente facendone largo uso come intercalare nelle conversazioni più informali. Tra i “destinatari preferiti” spuntano poi gli amici (17,17%), i collaboratori (11,22%), i partner (10,83%), gli sconosciuti (9,17%), sorelle e fratelli (7,80%) e genitori (5,46%).

Imprecazioni in Italia: i luoghi i cui si impreca di più

Gli italiani imprecano di più a casa (34,05%), poi in compagnia degli amici (17,46%).

Terzo posto al 16,98% chi ammette di utilizzare imprecazioni in ufficio, oppure durante la guida, specie quando si è bloccati nel traffico (16,78%). Risponde che non c’è un luogo particolare in cui si impreca di più il 13,17%.

Ci sono poi situazioni in cui invece si tende ad evitare: soprattutto in presenza di bambini (78,31%) o di un proprio superiore (74,71%), in presenza di anziani (70,54%), in presenza di sconosciuti (64,18%) a tavola (61,87%).

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