Oceandiva: in arrivo, la discoteca che galleggia sul Tamigi

Organizzare un evento esclusivo a bordo di uno yacht carbon free in mezzo al Tamigi? Si può fare ed é proprio questo che fa la nuova Oceandiva.

Nella giornata mondiale della Terra come poteva mancare un articolo sulla sostenibilità? Il progetto carbon free svelato pochi giorni fa vi parlerà di Oceandiva, la prima discoteca galleggiante sul Tamigi pensata per gli eventi ad emissioni zero.

Oceandiva: cos’è e com’è fatta?

Discoteca, palcoscenico, pista da ballo, sala conferenze e perché no, luogo dove festeggiare il proprio matrimonio.

“Oceandiva, the first revolutionary CO2 neutral event vessel on the River Thames”

Si apre così la presentazione nel sito ufficiale della più affascinante discoteca galleggiante londinese. Le prime immagini di quella che in autunno 2022 sarà il “prodotto fluviale” più futuristico mai visto, lasciano senza parole.

Una nave interamente pensata per l’organizzazione di eventi e cocktail party di lusso in grado di unire al divertimento, una gradevole escursione sulle acque del Tamigi.

Una piattaforma galleggiante dove fare spettacoli, intrattenere amici e parenti, svolgere pranzi e cene private ma anche dove dar luogo ad eventi benefici e anteprime cinematografiche. Oceandiva si presta a tutto e di più, lavorando sodo per far sì che l’esperienza sia sempre piacevole e all’altezza delle aspettative della clientela.

Ancora non si sa quanto possa costare celebrare un momento significativo a bordo di questo sxuperyacht, ma tutto lascia presagire che si possa parlare di cifre a 3 zeri. E come dargli torto…Se la si ammira dal punto di vista estetico e funzionale, Oceandiva �� un vero e proprio connubio di avanguardia e sontuosità.

Il design che ne caratterizza la forma è moderno, la linea di ogni sua piccola componente dona slancio e prestanza all’intera struttura. Disposta su tre ponti e ben 86 metri di lunghezza, Oceandiva si sviluppa per altri 17 di larghezza diventando così il più grande spazio presente sopra l’acqua del Tamigi.

Può contenere fino a 1.500 persone in piedi e 600 sedute e al suo interno dispone di un’area bar e una pista da ballo immense. Gli interni sono stati progettati nei minimi dettagli per consentire una permanenza confortevole e sfarzosa, mentre gli esterni sono stati realizzati per consentire una visione a 360° dello spazio circostante.

Le terrazze sono dotate di alte vetrate e l’illuminazione a Led conferisce alla nave un’aspetto giocoso e sobrio al tempo stesso.

Per portarla a termine ci sono voluti ben 30 milioni di euro ma, a conti fatti, sono stati i soldi meglio spesi in assoluto visto che Oceandiva permetterà dei rivoluzionare il mondo degli eventi e dell’ospitalità di lusso, senza dimenticare quanto sia importante la salute del pianeta.

Oceandiva: quale impatto ha sulla sostenibilità?

Ocendiva è il primo superyacht di lusso che galleggia sul Tamigi, conosciuto non solo perché permette di organizzare eventi esclusivi con una delle panoramiche più suggestive di Londra, bensì per il suo contributo alla preservazione della sostenibilità ambientale.

L’attenzione verso la salute del pianeta infatti, è stato il fulcro attorno al quale si è sviluppato l’intero progetto che l’ha vista, poi, realizzarsi fisicamente.

La nuova nave sarà la prima nave per eventi carbon neutral al mondo. Oceandiva London sarà alimentata elettricamente e disporrà di un sistema circolare di gestione dei rifiuti.

Alimentata da due pacchi di batterie al litio e da pannelli solari, la nave utilizza soltanto il biocarburante avanzato, composto per il 100% da rifiuti o flussi residui certificati. Essendo quest’ultimo meno particolato, le particelle di azoto prodotte durante la navigazione vengono emesse nell’aria migliorandone la qualità e rendendo l’intero meccanismo assolutamente carbon free.

Mediante la loro misurazione per evento e su base annuale, Oceandiva sarà in grado di bilanciarne gran parte attraverso la piantumazione di alberi e l’acquisto di unità di carbonio tramite il WCC (Woodland Carbon Code), ovvero lo standard britannico per i progetti di rimboschimento per la mitigazione dei cambiamenti climatici.

Inoltre, si atterrà al finanziamento di progetti certificati VCS per creare un futuro più sostenibile. Un obiettivo non da poco, che le fa meritare un posto di tutto rispetto nella categoria delle imbarcazioni eco-sostenibili più importanti al mondo.

Che cosa significa essere carbon free?

Oceandiva non è la prima struttura galleggiante presente su acqua, ma il fatto che sia stata pensata in un’ottica futuristica di sostenibilità ambientale la rende unica a tutti gli effetti.

Negli ultimi anni si è parlato molto di questo tema e il palesarsi di una maggiore sensibilizzazione verso i problemi legati al clima ha aumentato la consapevolezza delle persone.

Si è partiti con il compiere scelte responsabili riducendo quanto più possibile gli sprechi quotidiani, si è andati avanti cercando di ripulire gli oceani dai rifiuti tossici fino a impattare significativamente sull’inquinamento.

Moltissime aziende europee hanno deciso di orientare l’intera produzione alla carbon neutralità sviluppando sistemi per eliminare i gas di scarto immessi nell’ambiente.

Gli effetti dannosi portati dall’innalzamento delle temperature hanno evidenziato quanto sia importante agire in maniera carbon free per salvare il salvabile.

Ma cosa significa esattamente la parola carbon free?

Il termine carbon free indica un bilanciamento fra le emissioni residue prodotte dall’attività umana e gli espedienti per rimuovere l’anidride carbonica immessa nell’atmosfera: affinché si possa effettivamente parlare di carbon neutralità, il rapporto tra questi due fattori deve dare zero.

Un equilibrio non facile da raggiungere visto che i fattori in gioco quando si parla di gas effetto serra così pesanti, sono tanti. Per mantenere una temperatura globale che stia sotto l’1,5°C è necessario un impegno costante ed efficiente da parte di tutti i Paesi del mondo.

Ma nonostante in diversi stati sia già stato reso disponibile ogni sorta di incentivo per aiutare queste aziende ad approcciarsi in modo sostenibile alla proprie attività, risultano ancora insufficienti. I costi di adeguamento della produzione bastano e avanzano a scoraggiare la scelta di una produzione green, soprattutto da parte delle piccole realtà industriali che a malapena riescono a mantenere i costi ordinari.

E, sebbene esistano consulenti ed esperti a cui potersi rivolgere per trovare la giusta strategia per neutralizzare o compensare  in parte le emissioni prodotte, la strada per arrivare ad ottenere il marchio carbon free é sempre lunga e tortuosa. Ciò ci fa pensare che, per ottenere questa certificazione, Oceandiva abbia avuto la possibilità di investire tanto ed ottenere un risultato decisamente maggiore.

Oceandiva: il vantaggio degli eventi carbon free

A questo punto della storia, qualche domanda sorge spontanea. Quanto è importante adeguarsi ed organizzare un evento green? Quali sono i vantaggi che ne derivano?

Per rispondere in maniera esaustiva è necessario spiegare che un evento può essere definito green solo se ideato, pianificato e realizzato in modo da minimizzare l’impatto negativo sull’ambiente e garantire un’eredità alla comunità che ne fa parte.

Questo tipo di manifestazioni (definite anche eco-compatibili) sono un’occasione per dimostrare quanto si ha a cuore la salute del pianeta, diventando responsabili delle proprie azioni.

La cosa bella è che, non esistendo un settore di appartenenza, qualsiasi persona può scegliere di organizzarne uno!  La motivazione che spinge a fare questa scelta è legata al desiderio personale di ridurre l’impronta ambientale dell’essere umano, arrivando magari ad azzerare l’emissione di anidride carbonica ma non solo.

Altri why che spingono verso questa direzione possono essere trovati:

  • nella diminuzione dei costi facendo un uso controllato di risorse ed energia
  • nella valorizzazione del territorio dove si svolge l’iniziativa ( con conseguente utilizzo di prodotti locali e a km zero)
  • nel coinvolgimento del pubblico e degli stakeholder partecipanti alla scelta sostenibile
  • nella promozione di campagne sulla sensibilizzazione e sulla consapevolezza
  • nel posizionamento del brand  e dei relativi partner che organizzano l’evento

Su quest’ultimo punto infatti, la valorizzazione dell’impegno ambientale arriva al suo grado di importanza più alto. Tenendo in considerazione l’aspetto ambientale, comunicativo (o educativo) e gestionale dell’evento, gli si da una dimensione tutta nuova alla quale abbinare le fasi successive come:

  • la preparazione
  • l’allestimento
  • l’erogazione
  • lo smontaggio
  • il post smontaggio

Il brand organizzatore si fa conoscere da tutti per il suo aiuto concreto all’ambiente, entrando quasi inconsciamente in un indice di gradimento globale che gli consentirà di farsi riconoscere in tutto il mondo. È il caso di dire “io do qualcosa a te e tu dai qualcosa a me?”

Possibile che l’ideazione della nave Oceandiva sia evoluta anche in base di questa riflessione e ne abbia tratto enorme vantaggio?

Il futuro della navigazione green

Per il momento, Oceandiva è stata creata per essere un’imbarcazione galleggiante su misura. Non si è parlato, dunque, di portarla fuori città a solcare le onde come se fosse un veliero o a intraprendere lunghi tragitti come fanno le navi da crociera.

Ma se dovessimo proiettarci più in là, nel futuro, ci potrebbe essere la possibilità di vedere qualcosa di simile andare per mare. Nell’immaginario collettivo, le navi del domani potrebbero essere grandi e lunghe realizzazioni in materiale leggero dotate di vele infinite sul ponte principale e scafi lisci e prestanti. 

Le eliche, sempre più efficienti dal punto di vista funzionale, potrebbero girare al massimo consumando meno combustibile fossile possibile mentre chi comanda si lascia impressionare dai dispositivi touch all’avanguardia che non solo definiscono il tragitto, ma prevedono le condizioni metereologiche lungo il cammino. 

Un’esperienza di viaggio meccanica, super controllata ma bellissima, sia per noi che per il pianeta. Uno scenario che il nuovo report della Banca Mondiale ha descritto in fase di delineazione della strada verso la decarbonizzazione del trasporto marittimo fino al 2050.

Pensate se questa cartolina dal futuro potesse diventare realtà. Ve lo immaginate il 2050 a bordo di quella che potrebbe essere la versione più all’avanguardia di una Oceandiva da oceano?

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