Giornata della felicità il 20 marzo: non tutti sanno che questo mese, tra ricorrenze più famose come la Giornata internazionale della donna o la festa del papà, si celebra uno dei sentimenti più agognati e ricercati dall’umanità.
C’è chi associa la felicità alla serenità, ai soldi, alla capacità di impiegare il proprio tempo nel modo più giusto possibile. C’è chi pensa che non esista, specialmente quando ci si informa sui fatti di cronaca o sui conflitti in atto in diverse parti del globo.
Ciò che è certo è che la felicità è un bene prezioso e che va celebrato. Ed è proprio questo il motivo per cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha individuato una data valida in tutto il mondo per porre l’attenzione sull’importanza della felicità e del benessere di tutti i popoli.
Si tratta di una ricorrenza piuttosto “giovane”. La Giornata internazionale della felicità viene celebrata a partire dal 2013.
Ogni anno, inoltre, l’Onu mette a disposizione i dati del World Happiness Report che contiene la classifica della felicità per i diversi Paesi.
Il 20 marzo si festeggia la Giornata della felicità: cos’è e da quando si celebra
È proprio l’ONU a dare una spiegazione in merito alle motivazioni per le quali si è deciso di dedicare una giornata alla felicità:
Lo scopo della ricorrenza è quello di porre l’attenzione sulla rilevanza della felicità e del benessere come obiettivi e aspirazioni universali delle vite degli esseri umani di tutto il mondo e sull’importanza del loro riconoscimento negli obiettivi di politica pubblica.
Una celebrazione, questa, che ha assunto una particolare importanza specialmente negli ultimi anni, tra l’esperienza provante della pandemia da Covid-19 e quella dilaniante della guerra in Ucraina.
La felicità è, dunque, da considerarsi come diritto fondamentale dell’uomo. Per raggiungerla, è importante riflettere su temi chiave come l’abbattimento delle diseguaglianze e della povertà.
Gli Stati membri, le organizzazioni del sistema delle Nazioni Unite, organismi internazionali e regionali sono chiamati a festeggiare la ricorrenza, anche mediante “attività educative di crescita della consapevolezza pubblica”.
Perché la Giornata internazionale della felicità si festeggia il 20 marzo
Come già accennato, è stata l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a stabilire la data per la celebrazione della Giornata della felicità.
La scelta del 20 marzo non è casuale. Questa data coincide con l’equinozio di primavera che segna la fine dell’inverno e dà il benvenuto alla stagione della rinascita e rinnovamento: gli alberi riprendono a fiorire, le ore di luce aumentano, le temperature si alzano.
La risoluzione con la quale è stata stabilita la data della celebrazione della Giornata della felicità è stata avviata dal Bhutan, ancora oggi conosciuto come il paese della felicità.
Questo perché, già negli anni 70, il re Jigme Singye Wangchuck ha introdotto la Felicità Interna Lorda (FIL) sostituendola al Prodotto Interno Lordo (PIL).
In sostanza, l’indicatore tiene in considerazione criteri come la salute dei cittadini, la qualità dell’aria e la ricchezza dei rapporti sociali.
Giornata internazionale della felicità: il World Happiness Report
In occasione della Giornata della felicità, ogni anno l’ONU pubblica sul sito il World Happiness Report, letteralmente il report sulla felicità del mondo che analizza diversi Paesi registrando l’andamento dei sentimenti legati al benessere materiale e psicologico a livello globale.
Solitamente, si parte da un tema principale. Lo scorso anno, che è stato il decimo anniversario del World Happiness Report, lo studio si è incentrato sul modo in cui i Paesi stessero affrontando il Covid.
Analizzando come è cambiata la vita delle persone dopo l’arrivo del Coronavirus, i dati del 2021 hanno rilevato un aumento, a livello globale, di attività di volontariato, donazioni e, in generale, aiuto nei confronti degli estranei.
Se da un lato, dunque, la pandemia ha certamente messo a dura prova la popolazione mondiale, con effetti particolarmente rilevanti soprattutto nei più giovani, allo stesso tempo ha anche confermato la nostra capacità di adattamento e resilienza.
Giornata della felicità: quali sono i Paesi più felici al mondo
Sul sito dedicato al World Happiness Report è possibile consultare il report dello scorso anno, nel quale vengono diffusi i risultati di come le persone valutano la propria vita in oltre 150 Paesi del mondo.
Il rapporto contiene una vera e propria classifica dei Paesi più felici al mondo, tenendo in considerazione alcune variabili quali il PIL pro capite, il sostegno sociale, l’aspettativa di vita in buona salute, la libertà, la generosità e la corruzione.
Dallo scorso report emerge che il primo paese in classifica è la Finlandia, seguita dalla Danimarca, dall’Islanda e dalla Svizzera. Di seguito, la classifica dello scorso anno fino alla decima posizione:
- •
Finlandia
- •
Danimarca
- •
Islanda
- •
Svizzera
- •
Paesi Bassi
- •
Lussemburgo
- •
Svezia
- •
Norvegia
- •
Israele
- •
Nuova Zelanda.
E il nostro Paese come se la cava? L’Italia si è posizionata al 31esimo posto della classifica, tra l’Uruguay e il Kosovo.
Leggi anche: Giornata mondiale del rene: le 7 regole della prevenzione