Dal 6 agosto il Green pass è diventato obbligatorio per tutti, a partire dalle persone che hanno compiuto dodici anni di età
. La certificazione verde servirà per consumare al tavolo dei bar e i ristoranti al chiuso e per accedere alle mostre, ai musei e ai teatri o eventi di ogni genere.
Dal 1° settembre invece servirà anche per salire sui mezzi di trasporto di lunga percorrenza. Quindi sarà obbligatorio per tutti coloro che viaggeranno con treni, autobus il cui percorso attraversi più di due regioni e sui traghetti extraregionali.
Un'altra novità riguarda le scuole. Dal 1° settembre tutto il personale scolastico dovrà possedere il Green pass e gli studenti universitari dovranno averlo per tornare a seguire le lezioni in presenza.
Green pass: tutte le regole per la popolazione e i proprietari delle attività interessate
la certificazione verde deve essere richiesta dai proprietari dei bar, ristoranti qualora il cliente consumi a tavolino all'interno del locale.
La verifica avverrà all'entrata e dovrà essere eseguita attraverso
l’app gratuita VerificaC19 installata su un dispositivo mobile per cui non serve avere una connessione internet. L'applicazione non memorizza le informazioni personali sul dispositivo.
Se all'interno del locale si trova un cliente senza Green pass, la multa è sia per lui che per il gestore. La sanzione può andare dai 400 ai mille euro e l'attività rischia la chiusure di circa dieci giorni se l'evento si presenta per tre giorni successivi.
Green Pass e documento d'Identità: c'è un legame?
Dal 6 agosto, data in cui è entrata in vigore la circolare del Ministero della salute sull'obbligo del Green pass, sono molti a chiedersi se all'interno dei locali si debba chiedere il documento d'identità.
La verifica dell'identità della persona in possesso della certificazione verde ha natura discrezionale ed è rivolta a garantire il legittimo possesso della certificazione medesima. Tale verifica si renderà comunque necessaria nei casi di abuso o elusione delle norme, come ad esempio quando appaia manifesta l'incongruenza con i dati anagrafici contenuti nella certificazione.
La questione è uscita fuori quando la popolazione si è cominciata a chiedere se fosse legittimo o meno mostrare il documento d'identità. In realtà non c'è nessuna legge che impone l'obbligo di avere con sé i documenti di riconoscimento.
Per questo motivo, molti ristoratori o gestori di bar si sono trovati in difficoltà in questi primi giorni di novità. La circolare del Ministero dell'interno tende a chiarire tale aspetto in relazione al Garante della Privacy. L’Authority parla di possibilità senza obbligo.
Le figure autorizzate alla verifica dell’identità personale sono indicate nell’articolo 13 del Dpcm del 17 giugno 2021 e quindi anche i titolari delle strutture ricettive e dei pubblici esercizi.
Per quanto riguarda le multe, nel caso in cui ci sia una mancata corrispondenza fra il certificato e la persona che lo mostra, la sanzione è soltanto per il cliente
Laddove non siano riscontrabili palesi responsabilità a carico dell’esercente.
In altre parole, i proprietari di bar e ristoranti non sono obbligati a chiedere un documento d'identità al cliente.
Documento d'identità: chi può richiederlo secondo la legge?
Secondo la legge italiana
solo alcuni soggetti hanno l'obbligo di richiedere il documento d'identità. Si tratta di tutte quelle categorie autorizzate da specifiche norme di settore che possono chiedere ai cittadini di mostrare la carta d’identità o documenti come la patente di guida.
Le Forze dell'ordine e i pubblici ufficiali durante le attività hanno il potere di chiederlo. Qualora ci sia un evento o una situazione sospetta sono obbligati a richiederlo, anche quando c'è chi si rifiuta di mostrarlo.
Anche gli impiegati di banche e Poste sono obbligati a chiederlo qualora si presentasse l'occasione. Infatti, sono autorizzati per legge a chiedere e verificare i dati della carta d’identità prima di procedere e autorizzare determinate operazioni, così come avviene negli uffici della Pubblica amministrazione.
Per finire, il documento d’identità può legittimamente essere chiesto in albergo e nelle altre strutture ricettive al momento del check-in e dal personale di volo.
Green pass: chi può richiedere l'esenzione?
Nonostante sia obbligatorio per l'intera popolazione, il Governo autorizza alcune categorie all'esenzione dal Green pass. Si tratta di tutte quelle persone affette da patologie pregresse, malattie rare e croniche o per chi non può ricevere la seconda dose per via di reazioni avverse importanti a seguito della prima somministrazione.
nel caso in cui la vaccinazione stessa venga omessa o differita per la presenza di specifiche condizioni cliniche documentate, che la controindichino in maniera permanente o temporanea
Inoltre nella stessa circolare si legge che l'esonero
potrà avere una validità massima fino al 30 settembre 2021, salvo ulteriori disposizioni. Sulla base delle valutazioni cliniche, verrà aggiornata quando sarà avviato il sistema nazionale per l’emissione digitale delle stesse per consentirne la verifica digitale.
Fino al 30 settembre saranno validi i certificati di esclusione vaccinale precedentemente emessi dai Servizi Sanitari Regionali. Intanto, le regioni stanno provvedendo a rivalutare le predette certificazioni in modo da poter seguire i criteri indicati nella nuova circolare.
Il documento specifica inoltre che le persone che ottengono una esenzione alla vaccinazione
devono essere adeguatamente informate sulla necessità di continuare a mantenere le misure di prevenzione, come usare le mascherine, distanziarsi dalle persone non conviventi, lavare le mani, evitare assembramenti in particolare in locali chiusi, rispettare le condizioni previste per i luoghi di lavoro e per i mezzi di trasporto.
Una parentesi riguarda le donne in gravidanza. A tal proposito una parte della circolare chiarisce questo punto spiegando che il vaccino non è controindicata in gravidanza.
Poi si legge che
Qualora dopo valutazione medica si opti per rimandare la vaccinazione, alla donna in gravidanza potrà essere rilasciato un certificato di esenzione temporanea alla vaccinazione” precisando che anche “l’allattamento non è una controindicazione alla vaccinazione anti-SarsCoV2.
Green pass: come funziona per chi ha avuto il Covid?
Come abbiamo già accennato, il
Green pass può essere scaricato anche da chi ha avuto il Covid. Come? Valgono le stesse modalità sopra indicate ma la valenza sarà di centottanta giorni dalla data di fine isolamento, se questa guarigione è avvenuta nei precedenti sei mesi.
Per tutti coloro che hanno contratto il virus fra tre e i dodici mesi prima della vaccinazione dovranno ricevere una sola dose di vaccino. Anche in questo caso sta a discrezione del medico che deciderà la necessità di completare il ciclo vaccinale. Una volta terminata la vaccinazione, a questa cerchia di persone arriverà il Green pass dopo alcuni giorni e avrà la valenza normale di nove mesi.
Si prevede già una terza dose, ma per il momento la questione è ancora aperta e ci sono molti interrogativi al riguardo. Non ci resta che attendere ulteriori modifiche, accertamenti e aggiornamenti che non mancheranno ad arrivare. Intanto si pensa a come sconfiggere le varianti.