Green pass: il certificato per viaggiare in Europa!

Dal 1 luglio anche l’Italia si uniformerà all’Unione Europea con il certificato verde Covid19, che consentirà gli spostamenti sul territorio nazionale e in tutta Europa.

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Con la diminuzione dei contagi su scala nazionale e con l’intensificazione dei vaccini grazie al piano vaccinale messo in atto dallo scorso gennaio, la possibilità di viaggiare in Italia e all’estero per l’estate sembra finalmente una realtà, grazie alla prossima ufficializzazione del Green Pass.

Ancora non è effettivamente operativo, ma il «certificato verde Covid19», questo è il nome ufficiale del tanto atteso Green pass, è ormai una certezza sancita dall’ultimo DPCM del governo Draghi.

La novità certificato che consente il libero spostamento sul territorio nazionale e continentale è stata introdotta in un primo momento con il Decreto del Consiglio dei Ministri il 22 aprile 2021.

Ma è solo a partire dalla modifica con il nuovo DPCM del 18 maggio 2021 che la normativa relativa al passaporto verde per viaggiare in sicurezza in Italia e in Europa attende solo la firma del Primo Ministro Draghi per diventare effettivamente operativo.

L’ufficializzazione del passaporto “Green pass” rientra nel filone delle tante norme anti-Covid 19 che sono state introdotte dal Governo Italiano per armonizzare la certificazione per la libertà di spostarsi tra Regioni e Paesi europei, in sintonia con il Regolamento europeo firmato il 14 giugno scorso.

Ma cos’è in sostanza il Green Pass?

Il Certificato verde Covid 19, che comunemente viene chiamato Green Pass, non è altro che un vero e proprio passaporto che consente a tutti gli italiani (e anche alla restante popolazione del nostro continente, come stabilito dalle regole dell’Unione Europea) di spostarsi liberamente per tutta la Penisola italiana, indipendentemente dall’indice di contagiosità e dal colore delle regioni.

Allo stato attuale tutte le Regioni italiane si trovano in zona bianca o gialla e quindi gli spostamenti sono in ogni caso consentiti. Ma il possesso della Green pass consente di potersi spostare sull’intero territorio nazionale anche nel caso in cui una Regione dovesse trovarsi in zona arancione o, ancora peggio, in zona rossa.

Com’è facile capire, quindi, Certificato verde Covid 19 è un documento fondamentale non solo per poter viaggiare per le tanto attese vacanze estive, dopo un lungo periodo in cui gli spostamenti sono stati severamente vietati, ma anche per compiere gesti che per molto tempo sono stati preclusi alla popolazione.

Per fare solo alcuni esempi, il possesso del Green pass:

  • Consente la partecipazione a spettacoli di intrattenimento culturale e ad eventi sportivi negli stadi o in strutture al chiuso;
  • Permette la partecipazione a matrimoni e feste private in sicurezza;
  • E’ possibile far visita alle persone anziane all’interno delle RSA;
  • E’ consentito visitare fiere e partecipare a convegni e congressi.

E’ probabile, anche se non ancora stabilito in modo decisivo all’interno della normativa, che a partire da quest’estate il possesso del Green pass diventi fondamentale per poter partecipare a eventi, concerti, serate in discoteca e altre occasioni di intrattenimento culturale.

Quali sono i requisiti per ottenere il Green pass?

Ottenere il Certificato verde diventa quindi fondamentale per poter partecipare a tutti quegli eventi che a lungo sono stati vietati o fortemente limitati.

Ma veniamo alla domanda che tanti si stanno ponendo in queste ore: come fare ad avere il Certificato verde COVID 19?

Secondo le indicazioni dettate dal Ministero della Salute, le modalità per poterlo ottenere sono diverse.

Nel dettaglio infatti il Green pass viene rilasciato in tre differenti casi: in caso di vaccinazione, per l’avvenuta guarigione dal Covid 19 o in seguito al rilascio della certificazione di negatività del tampone molecolare o un antigenico rapido effettuato entro le 48 ore precedenti allo spostamento da parte delle strutture sanitarie competenti.

Come vedremo meglio di seguito, in base alla modalità con cui si è ottenuto il Certificato verde Covid 19, variano sia i soggetti incaricati ad attestarne la validità sia la durata temporale.

E a chi bisogna rivolgersi per avere il Green pass e poter muoversi liberamente in Italia e in Europa?

Nello specifico, in base al requisito che consente di ottenere la certificazione verde, variano anche le modalità di rilascio e gli enti che se ne occupano.

Vediamo insieme nel dettaglio a chi bisogna rivolgersi per ottenere il Green Pass.

Nel caso in cui la certificazione sia stata ottenuta in seguito a vaccinazione, ad oggi la certificazione viene rilasciato esclusivamente in formato cartaceo, ma sarà presto disponibile anche nella versione e viene rilasciato dalla struttura sanitaria o dal Servizio Sanitario Regionale di competenza.

All’interno del territorio europeo non vi è uniformità sulla data a partire dalla quale il pass è valido in subito dopo la vaccinazione. Se ad esempio uno Stato rimuove le restrizioni all’interno dei propri confini dopo la prima inoculazione, anche i pass dei cittadini provenienti dall’Unione Europea saranno validi a partire dalla prima somministrazione dei vaccini autorizzati dall’Ema. 

Nello specifico, in Italia la certificazione è valida a partire dai 15 giorni successivi alla prima inoculazione del vaccino, indipendentemente dal vaccino che viene somministrato.

Nel caso in cui la certificazione sia conseguente all’avvenuta guarigione dal Covid 19, questa è rilasciata lo stesso giorno della fine dell’isolamento da parte dalla struttura ospedaliera in cui si è stati ricoverati, da parte dell’ ASL di competenza o dai medici di medicina generale e dai pediatri.

Chi infatti è guarito dal Covid 19 è esentato sia dal dover fare test che dall’essere sottoposto a quarantene nei 180 giorni successivi alla positività del test.

Infine, se il Green pass è rilasciato in seguito ad esito negativo del test antigenico o molecolare, viene fornito immediatamente da parte delle strutture sanitarie (pubbliche o private) che si siano occupate di effettuare il test, ma anche dalle farmacie o dai medici che erogano il servizio.

In questo caso, in caso di spostamenti al di là dei confini nazionali, la durata  della validità del tampone negativo varia per singolo Paese, con un minimo di 72 ore per i test Pcr o molecolari, mentre per quelli rapidi antigenici è di sole 48 ore. Non vi è una legge univoca per quanto riguarda invece la validità dei cosiddetti tamponi rapidi, non sempre considerati attendibili.

Quanto dura la validità del certificato?

Una volta ottenuta la certificazione verde per la libera circolazione sul territorio nazionale, la sua validità nel tempo è comunque variabile.

Non è dunque possibile individuare una durata fissa per la validità del Green pass.

Il certificato verde Covid 19 infatti non ha una durata fissa, ma è in relazione al requisito che ne ha permesso l’acquisizione. Ma vediamo insieme nel dettaglio.

Nel caso in cui il  certificato verde Covid19 sia stato ottenuto in seguito alla vaccinazione, questo è valido dal quindicesimo giorno dopo la somministrazione della prima dose e fino alla data della seconda dose. A partire dalla somministrazione del richiamo, invece, la certificazione è valida per 9 mesi.

Se il Green pass è conseguenza dell’avvenuta guarigione, in questo caso la sua durata totale è di sei mesi a partire dalla fine dell’isolamento.

Infine se il certificato verde Covid19 è successivo all’esito negativo del test antigenico o molecolare, questo è valido per 48 ore dall’esecuzione del tampone, cioè a partire dal prelievo del materiale biologico.

E con il Green pass è possibile viaggiare in tutta Europa.

La certificazione verde consente infatti gli spostamenti non solo su tutto il territorio nazionale, per gli spostamenti tra le Regioni e per la partecipazione ad eventi come feste private, matrimoni, spettacoli culturali ed eventi sportivi, ma anche nei paesi dell’area Schengen.

Secondo quanto stabilito nella normativa stipulata per tutti gli Stati membri dell’Unione Europea, infatti, il Digital Green Certificate europeo (con il quale il Green Pass italiano è in tutto e per tutto identificabile), è valido per i viaggi all’estero.

Questo comporta comunque sempre il rispetto delle normative anti Covid 19 vigenti nei singoli Paesi di destinazione, con relative eventuali forme di quarantena preventiva all’arrivo o prima della partenza.

In particolare, a partire dal primo luglio 2021 il Green pass europeo avrà validità in tutte le nazioni che fanno parte dell’Unione Europea e sarà identificato da un QR code che conferma l’avvenuta vaccinazione, la guarigione dal Covid 19 o l’esito negativo del tampone.

Così come avviene per la validità della certificazione verde italiana, anche il Green pass europeo, nominativo e univoco, ha la durata variabile di 9 mesi dal giorno della vaccinazione, sei mesi dalla guarigione e 48 ore dall’avvenuto tampone.

Presto il Green pass sarà in formato digitale.

Ad oggi in Italia il certificato verde per poter circolare senza restrizioni è presente solo in forma cartacea, come indicato anche in precedenza.

Ma presto, come nel resto d’Europa, il modo più rapido e comodo per poter ottenere il Green pass sarà il formato digitale. Si tratterà in fatti una semplice procedura telematica: sarà sufficiente collegarsi al sito «Digital green certificate», gestito da Sogei, direttamente collegato con la piattaforma europea che contiene tutti i certificati vaccinali dei cittadini dei Paesi membri dell’UE.

La piattaforma infatti è direttamente collegata con le tessere sanitarie.

Una volta che il certificato verde sarà prodotti in forma digitale, l’utente riceverà un sms o una mail con un codice che, insieme al numero della tessera sanitaria e allo Spid, servirà per ottenere il Qr code necessario per i controlli.

Per conservare e utilizzare in modo rapido il certificato, il Qr code può essere salvato sul telefonino o stampato su carta.

E’ probabile che in Italia la certificazione del Green pass sarà presente anche all’interno dell’app Immuni.

Rimangono invece al momento alcuni dubbi sulla presenza del certificato verde anche sull’app IO: il Garante della Privacy infatti ha richiesto chiarimenti di tipo tecnico a tal proposito.

Come indica anche il Sole 24 Ore infatti:

Sarà valutata anche la possibilità di avvalersi dell'app IO, già usata per il cashback e attivata da dieci milioni di italiani.

In ogni caso, chi è meno predisposto per la tecnologia o chi non ha uno smartphone adatto, può ricevere sempre il Green pass recandosi presso il  proprio medico di famiglia o pediatra.

Il codice relativo al certificato, infatti, è sempre presente sul fascicolo sanitario elettronico, da dove è possibile scaricarlo.

Ecco un video riassuntivo di quanto detto finora, realizzato dalla RaiCovid, Green Pass: via libera dal primo luglio - Storie italiane 10/06/2021

 

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