Chi è lo scrittore Jonathan Bazzi, aggredito a Rozzano con il regista di “Febbre”

Ecco chi è lo scrittore Jonathan Bazzi, aggredito a Rozzano insieme al compagno e al regista di Febbre, film tratto dal suo romanzo.

Nella giornata di sabato 17 dicembre 2022, Jonathan Bazzi, insieme a quello che sarà il regista del primo film tratto da un suo romanzo, Febbre, e al compagno Marius, è stato oggetto di una violenta aggressione nella piazza comunale di Rozzano, durante un servizio fotografico.

Il regista aveva infatti intenzione di osservare da vicino i luoghi che hanno segnato la vita dello scrittore, al centro anche della narrazione del romanzo, quando due ragazzini sui quattordici anni hanno iniziato a urlare loro contro, chiamando rinforzi.

In breve, un vero e proprio branco ha iniziato ad accanirsi sul gruppo, costretto a scappare per circa venti minuti. Vediamo allora chi è Jonathan Bazzi, e a quali motivazioni si può far risalire quest’episodio.

Chi è Jonathan Bazzi, il finalista del premio Strega dal cui romanzo sarà presto tratto un film

Jonathan Bazzi è nato nel 1985 (ha dunque 37 anni) a Rozzano, in provincia di Milano. Come ha lui stesso dichiarato in diverse interviste, i suoi genitori si sposarono giovanissimi, in seguito alla gravidanza inattesa della madre.

Tuttavia, il matrimonio finì poco dopo, e Jonathan venne cresciuto principalmente dalle due coppie di nonni, soffrendo molto per la lontananza della madre e le continue storie del padre.

Nel corso della sua infanzia, Jonathan Bazzi dimostrò da subito una grande sensibilità e intelligenza, che lo portarono a sviluppare un carattere riservato e una grandissima passione per la letteratura, in controtendenza rispetto all’ambiente di Rozzano.

Sulla sua città natale Bazzi ha infatti dichiarato in un’intervista a Fanpage:

Si è creato un microcosmo, un mondo a sé: non c’è qualche delinquente, qualche situazione problematica. Sono tantissime. Un dato: Rozzano ha il più alto tasso di dispersione scolastica del Centro-Nord.

Tutto ciò, unito alla balbuzie e a un’identità di genere fluida, gli attirarono l’antipatia dei coetanei, dai quali subì diversi atti di bullismo e discriminazione.

Dopo un periodo di lavori saltuari, Jonathan Bazzi si iscrive infine alla facoltà di filosofia all’Università di Milano, in cui si laurea con una tesi sulla teologia simbolica in Edith Stein (monaca e filosofa vittima della Shoa), interessandosi anche alla letteratura femminile e alle questioni di genere.

A partire dal 2015 Bazzi inizia a collaborare con diverse testate, come Il fatto quotidiano, Vice, The vision e Gay.it. Su quest’ultimo pubblica un articolo destinato a fare discutere e ad attirare l’attenzione sul giovane scrittore, nel quale parla apertamente della propria sieropositività: “Ho l’HIV e per proteggermi vi racconterò tutto”.

Nel 2019 arriva la composizione di Febbre, che tratta della sua vicenda autobiografica, con uno stile diretto e senza filtri. Il romanzo arriva finalista all’edizione 2020 del premio Strega, ed è nominato “Libro dell’anno” alla fiera dell’editoria indipendente Più libri più liberi.

Il libro ottiene un grande successo di pubblico e critica, ed è seguito da Corpi minori, mentre un suo racconto particolarmente difficile è atteso nella nuova collana I pavoni, diretta da Teresa Ciabatti. Recentemente, Bazzi ha anche annunciato la prossima uscita di un film tratto da Febbre, i cui diritti sono stati acquistati dalla stessa casa di produzione di SKAM- Italia.

Una narrazione autentica di Rozzano e un racconto sincero sulla propria identità di genere: ecco perché Jonathan Bazzi è stato aggredito

Jonathan Bazzi ha ipotizzato che la ragione principale dell’aggressione sia stata legata a un malinteso, dato che avendo telecamere e macchine fotografiche il gruppo potrebbe essere stato scambiato per una troupe giornalistica dai ragazzini (tutti adolescenti fra i 14 e i 18 anni apparentemente).

Tuttavia, bisogna anche ricordare che il rapporto fra Jonathan Bazzi e la periferia di Rozzano non è sempre stato semplice. Basti ricordare che la presentazione di Febbre alla Biblioteca Comunale, nel settembre 2020, fu annullata il giorno dopo la pubblicazione di un articolo dell’autore sulla difficile ripresa della scuola a Rozzano. La situazione è infatti notoriamente complessa, e non mancano gli episodi di violenza (l’ultimo, l’omicidio del medico Giorgio Falcetto)

L’evento ha inoltre riportato alla luce ricordi traumatici e difficili per lo scrittore, anche se questa è stata la prima volta che ha subito un’aggressione così violenta e di questo tipo.

Un’altra pista da non escludere è poi quella dell’omofobia: non sarebbe infatti la prima volta che Jonathan Bazzi riceve insulti a tema omofobo, come è avvenuto anche a Todi lo scorso agosto.

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