Lidia Poët, la storia vera che ha ispirato la nuova serie Netflix con Matilda De Angelis

Fu la prima donna iscritta all'Ordine degli Avvocati in Italia. Scopriamo la vera storia di Lidia Poët, pioniera dei diritti delle donne tra '800 e '900.

lidia poet storia vera

Il 15 febbraio esce la nuova serie Netflix che vedrà Matilda De Angelis nei panni di Lidia Poët, la prima donna avvocato in Italia. In attesa di seguire l'appassionante prima stagione, scopriamo la storia vera dietro al personaggio di Lidia Poët. 

La vera storia di Lidia Poët: i primi anni e gli studi

Lidia Poët nacque il 26 agosto 1855 a Perrero, nella città metropolitana di Torino, in una benestante famiglia. Da adolescente si trasferì a Pinerolo, dove il fratello maggiore Gioavnni Enrico aveva già uno studio legale avviato. Dopo aver conseguito le patenti di Maestra Superiore Normale e di inglese, tedesco e francese, scelse di proseguire con gli studi liceali e nel 1878 si iscrisse alla facoltà di legge dell'Università di Torino.

Si laureò nel 1881 con una tesi sulla condizione femminile e il diritto di voto per le donne. In seguito svolse il praticantato e superato l'esame di abilitazione venne iscritta all'Ordine degli Avvocati e Procuratori di Torino. In Italia è la prima volta per una donna.

Tuttavia non tutte le personalità dell'ambiente furono d'accordo, e il procuratore generale del Regno impugnò l'approvata iscrizione presso la Corte d'Appello di Torino. Quest'ultima accolse il ricorso e Lidia venne esclusa dall'Albo. Anche la Corte di Cassazione confermò per Lidia l'interdizione dall'avvocatura, considerandola una professione qualificabile come ufficio pubblico, da cui le donne erano escluse.

La reazione dell'opinione pubblica fu immediata e per la maggior parte sostenne la causa di Lidia Poët, non accettando gli stereotipi di genere che sostenevano la revoca dell'abilitazione. Lidia Poët, come nella serie che ripercorre la sua storia, iniziò a collaborare nello studio del fratello, non potendo esercitare direttamente l'avvocatura.

La svolta giudiziaria: la prima donna italiana iscritta all'Ordine degli Avvocati

Solo alla fine della prima guerra mondiale, la legge Sacchi del 1919 autorizzò le donne a entrare nei pubblici uffici, eccetto magistratura, politica e ambito militare. Lidia Poët venne iscritta ufficialmente all'Albo nel 1920, diventando definitivamente la prima donna avvocato in Italia.

Nel corso della sua carriera si occupò in special modo di diritti di minori e detenuti, sostenendo la pratica della riabilitazione dei carcerati tramite l'educazione e il lavoro. Fu impegnata inoltre nelle lotte per l'emancipazione femminile, partecipando a fondamentali conquiste che hanno interessato i diritti delle donne nel nostro Paese.

Lidia Poët morì a Diano Marina il 25 febbraio 1949. Aveva 93 anni.

Leggi Anche

Lina Sastri chi e

di Fabrizia Volponi

26 set 2023
Nikita Pelizon

di Felice Emmanuele Paolo de Chiara

26 set 2023