Liliana Cavani, chi è la regista vincitrice del Leone d’Oro alla carriera

Regista poliedrica e dal forte impegno politico, chi è Liliana Cavani e la denuncia femminista a Venezia

Chi è la vincitrice dell’ambito premio di Venezia, Leone d’Oro alla carriera? Si tratta di Liliana Cavani. Una donna che non teme di “alzare la voce” per le ingiustizie sociali e tramite le sue pellicole, da sempre veicola sapientemente i messaggi più “scomodi”.

La biografia, i successi e le dichiarazioni alla Mostra del Cinema di Venezia 2023.

Liliana Cavani, chi è la prima regista donna ad aver vinto il Leone d’Oro alla carriera

Liliana Cavani nasce il 12 gennaio 1937 a Carpi. La sua storia con il cinema comincia dall’infanzia, infatti è proprio la madre, appassionata di pellicole che tutte le domeniche la porta con sé nelle sale.

Dopo la laurea in Lettere Antiche, si diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Qui esordisce come documentarista, infatti i suoi lavori sono sin da subito brillanti e fuori dal comune.

Cavani si è molto ispirata a personaggi storici del passato nella sua carriera, tramite i quali veicola pensieri arguti e mai banali, come avviene ad esempio in Francesco, dove il focus non è tanto la sua santità ma la personalità anticonformista e rivoluzionaria ma anche in Galilei che “usa” per criticare i repressi anni ’60.

Il portiere di notte è il suo film degli anni ’60 che viene censurato, trattando il delicato tema della trasgressione sessuale fra una donna sopravvissuta alla Shoah e un suo aguzzino.

La pelle (con Marcello Mastroianni e Claudia Cardinale), Interno berlinese e Dove siete? Io sono qui, raggiungono una fama internazionale per la cineasta.

Si presenta con l’ultimo successo “L’ordine del tempo” alla Mostra del Cinema di Venezia, fuori dal concorso rispetto agli altri film italiani in gara perché durante la cerimonia inaugurale della mostra, ieri 30 agosto le viene consegnato il Leone d’Oro alla Carriera.

La voce del dissenso: Cavani durante la premiazione la dichiarazione anticonformista

Liliana Cavani ha sfruttato l’occasione della rinomata vincita per spiegare di trovare scorretto che ancora le donne non vengano premiate quanto gli uomini, nonostante lavorino bene esattamente come loro. Di seguito le sue parole.

“Sono la prima donna a ricevere questo premio, non trovo che sia del tutto giusto”

La frase resta impressa a tutti perché denuncia un sistema poco meritocratico e ancora “chiuso” da stereotipi di genere.

Continua facendo un appello agli spettatori, carico di speranza per le future generazioni ma anche richiedente la volontà di impegnarsi nell’immediato:

“La Mostra c’è già da tanti anni, è l’ottantesima edizione. È necessario senz’altro un riequilibrio in questo senso. Ci sono tante donne nel cinema molto brave e mi auguro che questo inizio abbia un seguito nel tempo”

Vestita di bianco, porta con orgoglio e sapienza ma soprattutto con il sorriso, i suoi 90 anni e in questa speciale occasione l’intento è quello di risvegliare la coscienza collettiva con la sua esperienza “delle controversie dell’essere umano” che passa con semplicità attraverso i suoi lavori.

Leggi anche: Chi è Caterina Murino: vita e carriera della Madrina del Festival di Venezia 2023

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