Da quando tagliano il prezzo benzina? A chi va lo sconto?

Come funziona il buono da 200 euro benzina? Da quanto riducono le accise benzina? Chi potrà risparmiare soldi sul pieno della benzina? Novità.

Taglio benzina e accise, così il Governo Draghi rilascia un bonus del valore massimo di 200 euro, ma ci sono ancora troppi dettagli irrisolti. Il vero problema, è l’aumento delle materie prime che ha trascinato in rialzo in modo abnorme il prezzo della benzina

Una preoccupazione costante che investe tutti indistintamente, cittadini, famiglie e imprese costrette a stringere ancora di più sul fabbisogno giornaliero per sopperire all’aumento sproporzionato del pieno del carburante. Oltre tutto, il vero problema è la presenza di una misura arrivata tardivamente e con una durata limitata a un massimo di 30 giorni

Ad oggi, è giunta la pubblicazione del decreto Energia nella Gazzetta Ufficiale n. 67/2022, operative le misure extra scattate per contenere i danni economici prodotti dalla crisi ucraina. Una sforbiciata sulle accise che porta all’applicazione di una diminuzione sul prezzo della benzina e gasolio. 

Attesissimo un intervento del Consiglio dei Ministri sul caro carburanti. Visto il malcontento generale il nuovo decreto Energia è stato allacciato a due misure fondamentali per i cittadini. Parliamo di un bonus del valore di 200 euro e della sforbiciata sulle accise. 

Provvedimenti necessari affrontati dal Consiglio dei ministri in data 18 marzo 2022, a cui è seguito il comunicato stampa n. 68, nel quale sono presenti la natura degli interventi promossi dal Governo italiano, per ridurre costi legati all’incremento del carburante. 

Tuttavia, è giunta una misura non forte, né tantomeno duratura nel tempo, ma appare ancora una volta come l’ennesimo tampone per frenare la corsa al caro benzina, nulla che si avvicini a un provvedimento deciso. 

Molto probabilmente, seguiranno altre misure di appoggio ai cittadini e imprese, se subentrano condizioni estremamente drammatiche, L’Esecutivo avvia uno scostamento di bilancio, così come annunciato dal premier Draghi.  

Il provvedimento del bonus non è spuntato all’improvviso. Il bonus del valore di 200 euro, oltre al taglio delle accise sul carburante è una misura fortemente consigliata per placare gli animi dei cittadini e imprese. Una misura attiva sino al 20 aprile 2022. 

Una breve guida alle caratteristiche principali del decreto Energia. Ti spiegheremo, quali sono le misure messe in campo dal Governo italiano per calmierare i prezzi della benzina, ma soprattutto, come funziona il bonus da 200 euro e va richiesto.

Da quando tagliano il prezzo benzina? A chi va lo sconto di 200 euro?

Secondo le ultime direttive il bonus carburante del valore massimo di 200 euro può essere richiesto entro il 31 dicembre 2022. Diversa è la modalità legata a questo particolare incentivo.

Infatti, i lavoratori potranno ricevere il contributo benzina loro spettante, direttamente dall’azienda. In sostanza, le imprese dovrebbero rilasciare dei buoni carburanti ai propri lavoratori. In ogni caso, si parla di un apporto extra che non rientra nel reddito annuo, ma bensì confluirebbe alla voce esentasse. 

C’è da dire che l’azione del Governo italiano è stata molto contestata, perché è a tempo. Cosa significa? Il taglio delle accise è stato disposto su un periodo di temporale abbastanza ristretto, corrispondente a non più di 30 giorni. 

È bene comprendere che il decreto Legge varato dall’Esecutivo contenente le misure extra urgenti emanate per contrastare l’onda dei rincari prodotti sulle materie prime, in primis per frenare l’aumento sproporzionato di benzina e gasolio apporta una riduzione pari a 30,5 centesimi al litro. 

La misura tanto attesa dagli italiani, quando delle imprese avrà una durata limitata di 30 giorni, quindi conti alla mano dovrebbe scadere entro la fine di aprile 2022. Non si può nascondere che questo intervento è stata l’ennesima pezza a colori di un Governo che pare arrancare a destra e manca evitando uno scostamento di bilancio, ormai non più rimandabile. 

Quando scatta la riduzione del prezzo della benzina e gasolio? 

Nell’immediato dovrebbe partire l’applicazione dello sconto del prezzo della benzina e gasolio, considerato che l’ufficialità del provvedimento è giunta il 21 marzo 2022. 

Come si legge da QuiFinanza.it, la tardività dell’azione posta in essere dal Governo Draghi, ha scatenato dissapori da Confindustria, che nell’immediato ha rilasciato una nota in cui replica la delusione del decreto messo in campo dall’Esecutivo. Un intervento non idoneo a risollevare il problema legato al vertiginoso aumento dei prezzi energetici. Anzi, Confindustria ha avvertito la presenza di problemi d’incostituzionalità agganciati alla base degli extra profitti. 

È stata intravista la confusione legata ai proventi del prelievo nella misura del 10% registrati come incassi extra dalle società energetiche, a cui attingerebbe l’Esecutivo per accaparrarsi la presenza di un fondo disponibile.

In sostanza, l’intervento adottato dal Governo Draghi punta ad attingere dai profitti extra per un totale di circa 4,4 miliardi di euro. Una soluzione che permette sì di reperire liquidità da girare nelle misure senza ricorrere ad alcuna forma di scostamento di bilancio, ma non sufficiente a far registrare quella boccata d’ossigeno necessaria a risollevare milioni di famiglie e imprese.  

D’altra parte, non si può nascondere che il taglio delle accise inciderebbe anche su parte dei carburanti presenti nei magazzini, un problema sollevato dalle associazioni Assopetroli e Assoenergia.

Ecco, perché, si parla di una svalutazione che impatterebbe specialmente sul prezzo di carico. In altre parole, il Governo con questo intervento andrebbe a scaricare il peso del taglio delle accise direttamente sulle spalle dei vari distributori che hanno delle scorte di magazzino. Per questo motivo, è possibile che scattino delle mobilitazioni del settore. 

Il taglio delle accise che non piace, il bonus che non c’è, è tutto un flop 

Il taglio delle accise è apparso subito la scelta migliore per abbattere subito l’aumento dei prezzi al distributore. Purtroppo, ci si aspettava un taglio decisivo che riequilibrasse i prezzi almeno al periodo precedente alla crisi ucraina.

Invece, così non è stato i cittadini si sono ritrovati con una parvenza di bonus rilasciati dal datore di lavoro. E, qui, ci sarebbe un altro amaro capitolo da sfogliare… Si dovrebbe verificare come e quando il datore di lavoro rilascia i buoni carburanti ai lavoratori

E, ancora, appena 25 o 30 centesimi di euro al litro di sconto a tempo. Perché, se lo sconto è arrivato tardivamente, lo stesso non si può dire della durata lampo dell’intervento che termina entro la fine del mese di aprile.

Il governo Draghi ancora una volta ha percorso il cammino della motivazione economica serrando la porta a un possibile scostamento di bilancio, mai preso in considerazione. 

Così ha ben pensato di girare la palla nelle mani delle società energetiche, messe nelle condizioni di finanziare il provvedimento del caro benzina, applicando un prelievo sugli extra profitti nella misura del 10%. Attingendo dalle maggiori entrate delle società registrate negli ultimi mesi. 

A pagare il prezzo le imprese di distribuzione e stoccaggio che con questa misura si ritroverebbero a dover gestire non più un profitto, ma bensì una perdita. Questo, perché il prezzo dei carburanti è corrispondente al valore delle vecchie accise. 

Non si può pensare di risolvere un problema energetico a metà

L’intervento avallato dal Governo Draghi appare come l’ennesima misura a metà, un tampone per evitare un’emorragia del settore che colpisce inevitabilmente cittadini, famiglie e imprese. La misura messa a regime non è altro che una pezza colorata alla buona per conquistare un altro giorno. 

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