Nuovo Decreto Covid: cosa possiamo fare dal 26 aprile?

La Gazzetta Ufficiale ha pubblicato le nuove regole da rispettare sulle riaperture di bar e ristoranti, cinema, piscine e palestre. Menzionati anche gli eventi fieristici e gli spostamenti generali tra amici e parenti. Ma cosa possiamo fare dal 26 aprile?

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Il tanto atteso 26 aprile è arrivato, e con esso possiamo ricominciare ad assaporare la libertà che da tempo non avevamo più. L’obiettivo del nuovo Decreto è riprendere gradualmente le attività economiche, ma nel rispetto del contenimento dell’epidemia. Lo stato di emergenza rimane comunque attivo fino al termine di luglio. 

Chi è finito in zona gialla? 

Ecco un breve riepilogo della situazione di tutte le regioni italiane, secondo le nuove regole entrate in vigore da oggi. Secondo l’ordinanza firmata dal Ministro della Salute Roberto Speranza, pubblicata anche sul sito del Ministero della Salute, le regioni che possono tirare un sospiro di sollievo sono Friuli-Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Veneto, Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Abruzzo, Umbria, Marche, Campania e Molise.

Le regioni che invece sono obbligate a seguire provvedimenti più rigidi sono Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta. L’unica a restare in zona rossa è la Sardegna, nonostante a inizio marzo fosse l’unica a sperimentare la zona bianca.

Ristoranti: si riapre con speranza

Uno dei settori più colpiti dalla chiusura forzata delle attività è stato senza dubbio quello della ristorazione, che dava lavoro ad un gran numero di persone e che si è vista in ginocchio mentre cercava di sopravvivere in questi mesi di lockdown.

Sono molti i locali e i ristoranti che hanno chiuso definitivamente i battenti, ma per tutti gli altri ritorna un po’ di speranza.

Basti pensare che nel 2020 la ristorazione ha dimezzato il fatturato (-48%) e ha perso circa 41 miliardi di euro, secondo un’analisi di Coldiretti basata sui dati Ismea. Ma vediamo insieme cosa è possibile fare ora per i proprietari di queste attività in zona gialla. I clienti possono consumare le loro ordinazioni al tavolo sia a pranzo che a cena, purché si trovi all’aperto.

Gli orari da rispettare si riferiscono al Decreto Legge n.19 del 2020, quindi il coprifuoco resta alle 22.00. Per chi alloggia in hotel invece non sono previsti limiti di orario, perché si tratta di un numero di clienti ristretto e controllato. Dal 1° giugno 2021, i servizi di ristorazione potranno riaprire anche al chiuso solo a pranzo e con consumo al tavolo, dalle 5:00 alle 18:00.

Piscine, palestre e sport 

Oltre ai ristoranti, la zona gialla prevede la possibilità di svolgere all’aperto qualsiasi attività sportiva, anche di contatto e di squadra. Tuttavia pare che gli spogliatoi non si possano utilizzare. La capienza consentita deve essere massimo il 25% di quella massima autorizzata, con un numero massimo di spettatori non superiore a 1.000 per impianti all'aperto e a 500 per impianti al chiuso.

Per quanto riguarda le piscine, dal 15 maggio saranno disponibili solo quelle negli spazi aperti, e dal 1° giugno il via libera toccherà alle palestre, sempre in conformità con le misure di sicurezza. Le attività devono svolgersi nel rispetto delle linee guida vigenti. Quando non è possibile assicurare il rispetto delle condizioni di cui al presente articolo, gli eventi e le competizioni sportive, di cui al presente comma, si svolgono senza la presenza di pubblico.

I centri termali riapriranno i battenti il 1° luglio. Dal 15 giugno è consentito lo svolgimento in presenza delle fiere, mentre da luglio anche dei congressi e dei convegni. Infine, anche i parchi a tema e dedicati al divertimento apriranno i loro cancelli da luglio.

Musei e Spettacoli 

Da oggi riaperti anche i musei, che si possono visitare secondo le indicazioni riportate sui loro siti web.

La novità riguarda il fine settimana, con la riapertura delle prenotazioni online e telefoniche almeno un giorno prima della visita effettiva. Nella categoria musei rientrano le pinacoteche, i parchi archeologici, i complessi monumentali e le mostre temporanee.

Gli spettacoli in teatro, nelle sale da concerto, al cinema e nei live-club si possono prenotare a patto di avere il proprio posto a sedere separato dagli altri; al chiuso ma anche all’aperto. In questi spazi la capienza non può essere superiore al 50% di quella massima autorizzata, e il numero massimo di spettatori non può comunque essere superiore a 1.000 per gli spettacoli all'aperto e a 500 per gli spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala.

Le discoteche e le sale da ballo invece restano ancora chiuse, perché non possono assicurare il rispetto delle distanze di sicurezza. Restano sospesi gli spettacoli aperti al pubblico quando non è possibile assicurare il rispetto delle condizioni di cui al presente articolo, nonché' le attività che abbiano luogo in sale da ballo, discoteche e locali assimilati.

Scuola e Università

Dal oggi fino al termine dell’anno scolastico 2020-2021, i percorsi scolastici in zona gialla e arancione sono assicurati con la possibilità di frequenza in presenza, dal 70 al 100%. Parliamo dei servizi educativi per l'infanzia, della scuola dell'infanzia, della scuola primaria (elementari), della scuola secondaria di primo grado (medie), e di almeno la metà degli studenti della scuola secondaria di primo grado (superiori).

Per chi si trova ancora in zona rossa invece, l’attività didattica è garantita al massimo dal 50 fino al 75%. Se è necessario attivare servizi specifici, dai laboratori alle lezioni per ragazzi con bisogni educativi speciali, la presenza è sempre possibile. E le università? Come indica anche il sito del Governo Italiano:

Fino al 31 luglio nelle zone gialle e arancioni le attività delle Università si svolgono per lo più in presenza, e nelle rosse si predilige la presenza per gli studenti del primo anno.

Correlata alla riapertura delle scuole, anche la possibilità di sostare comodamente in bar e ristoranti, ampiamente frequentati dagli studenti e dal corpo docenti.

Come e quando spostarsi

Lo spostamento è sempre consentito in entrata e in uscita, tra regioni in zona gialla o bianca. Fino al 15 giugno, nel caso di regione gialla, è consentito lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata una volta al giorno, dalle 5 alle 22. Possono aggiungersi quattro persone in visita oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione.

Le persone che si spostano potranno portare con sé i minorenni, le persone con disabilità o non autosufficienti conviventi. In zona arancione o rossa ci si può spostare solo per esigenze lavorative, necessità o motivi di salute, oltre che nel caso di rientro nel proprio domicilio o abitazione o per chiunque abbia una certificazione verde.

In zona arancione è però anche possibile andare a trovare amici e parenti una volta al giorno, sempre dalle 5 alle 22 e massimo in quattro persone in visita verso un altro nucleo familiare, ma devono trovarsi nello stesso comune. Infine, nella zona rossa non è possibile fare visita ad altre abitazioni private.

Dal momento che le regioni rosse sono considerate le più a rischio, i presidenti delle regioni e delle province possono applicare ulteriori misure restrittive in due casistiche: se la provincia ha accumulato in una settimana più di 250 casi ogni 100mila abitanti; se c’è la probabilità che le varianti Covid rappresentino un grande rischio di diffusione.

Cos’è la certificazione verde?

Come indicato in modo dettagliato sul sito di Si Viaggia, la certificazione verde recentemente introdotta ha valenza per tutta la penisola, ed è una sorta di passaporto che permette di spostarsi liberamente tra regioni di diverso colore. L’importante è che il possessore indichi se è stato vaccinato, se sta guarendo dall’infezione o se ha effettuato test molecolari o antigenici con risultati negativi entro le 48 ore.

Le certificazioni di avvenuta guarigione e vaccinazione valgono per 6 mesi dal rilascio, e per tutti i cittadini che abbiano conseguito un vaccino completo è possibile richiedere il “green pass” alla struttura che li ha vaccinati, alla regione o alla provincia autonoma in cui si trova la struttura sanitaria. 

Le certificazioni verdi rilasciate dagli Stati membri dell'Unione sono riconosciute valide in Italia. Quelle di uno Stato terzo se la vaccinazione è riconosciuta come equivalente a quella valida sul territorio nazionale.

Cartacea o digitale, l’importante è averla con sé, anche quando si viaggia in un qualsiasi stato membro dell’Unione Europea (anche per motivi turistici, per consumare pasti nei ristoranti o per particolari eventi e spettacoli). È importante ricordare che la certificazione è necessaria per tutti i soggetti di età superiore ai 2 anni.

Qui di seguito potrete trovare un video esplicativo della Commissione Europea Italiana, che da le informazioni principali sulla cerficazione verde.