Da dizionario il black humor o umorismo nero, si riferisce ad un sottocategoria del classico umorismo, che tratta argomenti che tendenzialmente sono etichettati come seri o tabù, come la violenza, la morte o sessualità. Spesso può sembrare che sia fine a se stesso, che abbia il compito di suscitare ilarità, ma in realtà è proprio il meccanismo della scorrettezza, dell’abbattimento del politically correct che genera nello spettatore una presa di coscienza che lo spinge a ragionare su temi molto più complicati.
Il termine umorismo nero è stato coniato del surrealista André Breton nel 1935, un sottogenere delle commedia e della satira che affonda le radici del suo umorismo nel cinismo e nello scetticismo.
Dopo questa breve parafrasi sul black humor veniamo subito al dunque del nostro articolo consigliando ben tre serie farcite di scorrettezze, fattori negativi che ci piacciono tanto e che la società ripudia come fosse l’acquasanta per i vampiri.
Serie TV da vedere: It’s always sunny in Philadelphia
Se parliamo di serie TV e inseriamo le parole black humor nella stessa frase non possiamo non citare di It’s always sunny in Philadelphia o meglio in Italia “C’è sempre il sole a Philadelphia". Poco conosciuta nel nostro Stato tricolore, è una serie ideata da Rob McElhenney e sviluppata dal medesimo insieme a Glenn Howerton, immessa nel canale statunitense FX nel 2005.
La serie ruota intorno ad un pub irlandese nella periferia di Philadelphia, il Peddy’s bar, gestito da quattro amici estremamente scorretti, superficiali come pochi sfaccendati e. Gli argomenti trattati nel corso delle puntate (o bevute) superano ben oltre il politically correct, quindi se siete un pubblico che si offende facilmente diciamo che non fa proprio per voi. Tra i tanti temi affrontati, ad esempio, risaltano quelli della droga, della pedofilia, del nazismo e dell'omosessualità.
Dalla seconda stagione entra a far parte del cast una stella di seria A, ovvero Danny DeVito, inutile dire che la sua figura si sposa perfettamente con la mission della serie, rendendo la figura di Frank(DeVito) una delle più esilaranti e scorrette, che si integra meravigliosamente con l’ecosistema di fancazzismo e imbecillità del Paddy’s.
Il personaggio di Frank rinuncia alla sua ricchezza per vivere con i quattro meschini abitanti del Paddy’s ai margini della periferia.
In questa serie non ci sono personaggi che danno il buon esempio, anzi fanno proprio del tutto il contrario, svelando che nel loro animo interiore non c’è sensibilità ma solo ottusità. C’è sempre il sole a Philadephia non è una serie che può essere consigliata a tutti perché fin troppo scorretta e al limite del grottesco, ma per i coraggiosi nichilisti e amanti delle battute incattivite troverete le tredici stagioni su Amazon Prime. Il mio consiglio è quello di immergervi nella periferia e toccare con mano i bassifondi dell’integrità morale di It’s always sunny in Philadelphia.
YouTube di welshwarrior "its always sunny in philadelphia - dayman"
Serie TV da vedere: What we do in the shadows
Nel principio fu’ l’oscurità e... Taika Waititi. Ideatore nel 2014 del lungometraggio di Waht we do in the shadows. Waikiki, inoltre è il fortunato regista di Jojo Rabbits, famoso per aver vinto un premio Oscar e Bafta. Tornando alla pellicola in questione, quest'ultima narra le gesta (non eroiche) di quattro vampiri, di età molto diverse fra loro, che vengono seguiti da una troupe televisiva, nella capitale della Nuova Zelanda, Wellington.
Girato in stile mockumentary, mostra la difficile vita di un vampiro del ventunesimo secolo e soprattutto le complicate dinamiche del coinquilinaggio vampiresco, tra turni delle pulizie, amici da condividere, bollette e piatti da lavare.
Nella serie invece, realizzata anch’essa con lo zampino di Waititi, egli ci mostra la vita di tre vampiri(+1) alle prese con la conquista di Staten Island, uno dei cinque distretti di New York:
- Laszlo, viene dall’Inghilterra, è perverso, festaiolo e adora vedere Nandor fallire
- Nadja è una seduttrice di uomini e incantatrice, compagna di Laszlo
- Nandor è un poderoso guerriero, stimato amatore e conquistatore dell’impero Ottomano.
- Colin Robinson è un vampiro energetico che si ciba delle energie delle persone annoiandole a morte.
- Guillermo, famiglio di Nandor, spera che un gioco il suo padrone lo trasformi in un vero e proprio vampiro. Adora Antonio Banderas nel film in Intervista col vampiro.
La serie mantiene le caratteristiche del film, ovvero quell’umorismo nero e tagliente misto a scene splatter farcite pesantemente di sangue il tutto coronato dalla profonda idiozia dei protagonisti emotivamente congelati in un tempo ormai lontano.
Lanciato sul mercato nel 2019 è stato rinnovato per tre stagioni da dieci puntate, di cui l’ultima vedrà l’uscita probabilmente il prossimo anno. La serie è stata trasmessa per la prima volta dall’emittente FX mentre in Italia da Fox seguita poi da Rai4.
Serie TV da vedere: Afterlife
Ultima ma non ultima è il gioiellino, creato, diretto e prodotto da Ricky Gervais, che nonostante la pesantezza non indifferente consiglio vivamente a tutti.
La serie parla del periodo successivo alla morte della moglie del protagonista Tony (Ricky Gervais), di cui era visceralmente innamorato. Tony vive questa sua seconda vita tra auto-distruzione, voglia di suicidarsi continuamente, alcolismo e un profondo senso di nichilismo.
Per quasi tutte le puntate il protagonista si trasforma in una sorta di Grinch, feticizzando la propria tristezza odiando la felicità altrui e tutto quello che gli sta intorno, vive di ricordi, soprattutto guardando continuamente i video che sua moglie gli ha lasciato prima di andarsene. Nonostante non sia completamente solo tende ad isolarsi insieme al suo cane, ma col passare del tempo stringerà irrimediabilmente amicizie sempre più particolari con persone fuori dal comune.
Afterlife è un progetto coraggioso e ambizioso, un progetto fatto col cuore, che da una parte farà ridere ed empatizzare con la figura di Tony, quasi come se tutti fossero sbagliati e non potessero capire l'enormità della sua pena e dall’altra vi strazierà, vi farà rannicchiare facendovi pensare quanto la vita potrebbe essere mesta. Ma Afterlife è anche una storia profondamente intima, che parla di crescita e di scoperta, che mostra con molta sensibilità la fragilità dell’essere umano.
Afterlife è stata rinnovata per due stagioni che potete trovare su Netflix, ciascuna da sei puntate. Gervais ha inoltre annunciato la fine della scrittura della sceneggiatura per la terza stagione, quindi dobbiamo solo attendere per ri-vedere Tony e le sue battute pessimiste nostri schermi.
YouTube di FilmIsNow Trailer & Clip in Italiano "AFTER LIFE | Trailer ITA Della Serie Netflix con Ricky Gervais"
Serie TV da vedere: carrellata veloce
Anche se non ne ho scritto direttamente non posso fare a meno di parlare, anche seppur brevemente, di The Office, creata anch’essa dalla mente geniale di Ricky Gervais, vincitore di due Golden Globe. Nel 2005 è stato creato un remake della serie ma a differenza dell’originale ambientata in Inghilterra, la seconda è stata ambientata a Scranton, in Pennsylvania.
Nella serie Remake, in pole position troviamo un fantastico e imbarazzante Steve Carell, famoso per una settimana da Dio e il cult Little Miss Sunshine (che vi consiglio, in caso ve lo foste persi, di guardarlo seduta stante), il tutto ruota intorno alle dinamiche di un ufficio che vende carta per fotocopiatrici. Come per What we do in the shadows, la camera di una una troupe televisiva seguirà i dipendenti per loro peripezie lavorative.
Tra le comparse presenti in The Office troviamo anche una splendida Amy Adams.
La serie è imbarazzante, maschilista, divertente e assolutamente da non perdere. Ogni singolo dipendente della Dunder Mifflin vi rimarrà scolpito nel cuore e sono sicuro che alla fine avrete anche voi il vostro preferito (il mio è Kevin Malone).
YouTube di Cecedro The office ita - Cartellini con le razze
La serie di The Office la si può trovare con tutte le sue accattivanti nove stagioni, con più di 201 episodi alle spalle e direttamente su Amazon Prime.
Un’altra serie, forse non della portata delle precedenti ma comunque non affatto male è Norsemen, praticamente una sorta di Vikings in chiave demenziale e profondamente black humor.
Sono state girate tre stagione, formate da sei puntate ciascuna, purtroppo come è stata annunciato la serie non avrà una quarta stagione perché cancellata.
Se avete Adorato Vikings e siete un pò stanchi di tutto quel pathos e di quella serietà, ma nonostante tutto adorate le uccisioni senza senso e il sangue, Norsemen è la serie adatta a voi, trovate la tre stagione direttamente su Netflix.
Il mio ultimo consiglio è quello di guardare le serie direttamente in lingue originale! Au revoir Shoshanna (Inglorious Basterds)