Squid Game: tutte le curiosità che non sapevi sulla serie!

Squid Game è una serie TV sudcoreana che sta riscuotendo un grandissimo successo in buona parte del mondo. All'interno della serie però ci sono molti dettagli che sono sfuggiti agli occhi degli spettatori occidentali perché si tratta di elementi propri della cultura coreana. In quest'articolo vedremo tutte quelle curiosità che forse non avete notato in Squid Game.

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Squid Game è una serie TV disponibile su Netflix che ha riscosso un enorme successo nell’ultimo periodo. È stata vista infatti da tantissimi spettatori in tutto il mondo.

Tuttavia, questa serie TV ha generato parecchie polemiche poiché moltissimi ragazzi hanno emulato le sfide di Squid Game a scuola, sfide caratterizzate da grande violenza.

Oggi però non ci concentreremo sulle proteste che ha suscitato Squid Game bensì sulle curiosità della serie TV. Se però ne volete sapere di più potete leggere quest’articolo intitolato “Squid Game: tra successo e controversie!”.

In Squid Game ci sono molti dettagli che solamente gli abitanti della Corea del Sud hanno potuto cogliere, poiché sono elementi culturali che non fanno parte del mondo occidentale. In quest’articolo vedremo quali sono.

Nel frattempo, vi lasciamo qui sotto un video presente sulla piattaforma YouTube del canale “TuttoCiak” intitolato “7 dettagli che solo i coreani hanno notato in Squid Game”. Abbiamo tratto ispirazione da questo video per redigere il quarto e il quinto paragrafo di quest’articolo.

Prima di partire però con la prima curiosità, raccontiamo il significato del termine “Squid Game”. 

Squid Game: il gioco del calamaro 

Come vedremo nel corso di quest'articolo, nulla è lasciato al caso nella serie TV Squid Game. Anche il nome della serie è stato scelto con un intento ben preciso. Il termine "Squid Game" significa letteralmente "gioco del calamaro" (dal coreano "Ojingeo").

Il gioco del calamaro è molto popolare tra i bambini della Corea del Sud. I partecipanti devono dividersi in due squadre, ovvero in attaccanti e difensori. Lo schema del gioco è molto simile alla forma del calamaro.

Il campo da gioco è diviso in tre parti: cerchio, rettangolo e triangolo. I giocatori devono spingere gli avversari oltre una linea dello schema che non possono calpestare. Se si supera questa linea si perde.

Nel corso della serie TV è possibile vedere numerosi rimandi a questo gioco d’infanzia. Nelle prime scene del primo episodio, vediamo dei bambini intendi a partecipare al gioco del calamaro mentre una voce fuori campo illustra allo spettatore lo svolgimento del gioco.

Inoltre le tre figure geometriche che compongono lo schema del gioco, ovvero il cerchio, il rettangolo e il  triangolo li ritroviamo raffigurati sulle maschere delle guardie. Le tre figure servono a distinguere il grado al quale ciascuna guardia appartiene. 

Dopo aver parlato del gioco del calamaro, presentiamo adesso la trama di questa serie TV molto discussa! 

Squid Game: di che cosa parla?

Il protagonista di Squid Game è Seong Gi-hun, un uomo divorziato e colmo di debiti. Un giorno incontra un uomo che gli propone di partecipare ad un gioco dove si vincono parecchi soldi e gli lascia il suo numero di telefono. Gi-hun sceglie di partecipare e insieme a lui ci sono moltissime altre persone.

I 456 giocatori vengono portati in un luogo misterioso dove dovranno affrontare delle sfide che riproducono i loro giochi d’infanzia. Il vincitore avrà la possibilità di aggiudicarsi un ricco montepremi.

Durante lo svolgimento della prima prova, i concorrenti scoprono però che chi perde non viene solamente squalificato bensì ucciso. Questo chiaramente scatena il panico e moltissimi giocatori perdono la loro vita durante lo svolgimento del primo gioco. 

Dopo aver riassunto brevemente la vicenda, partiamo adesso con il primo dettaglio che forse non avete notato durante la visione di questa serie TV. 

Squid Game: il divario tra ricchi e poveri attraverso il cibo  

Sebbene la critica al capitalismo emerga soprattutto dal fatto che i personaggi giochino il tutto e per tutto in sfide mortali per vincere del denaro, c’è un altro piccolo dettaglio nel primo episodio della serie che ce lo fa notare. 

Gi-hun, il protagonista della serie, è divorziato e ha una figlia. Quest’ultima vive stabilmente con la madre e il nuovo compagno. Gi-hun, a causa dei debiti, non può prendersene cura ma cerca comunque di mantenere un rapporto con la bambina poiché è molto affezionato a lei.

Nel primo episodio, Gi-hun sceglie di portarla a mangiare ad una bancarella dove si cucinano i “tteokbokki”, degli gnocchi di riso conditi con una salsa piccante. Gi-hun è dispiaciuto per il fatto di aver portato sua figlia a mangiare presso un banchetto e, come se non bastasse, diventa ancora più triste nel momento in cui la bimba gli racconta che la mamma l’ha portata a mangiare la bistecca in una steakhouse. 

Nonostante questo, la bimba coglie con gioia l’occasione di mangiare questi gnocchi di riso, poiché la mamma crede che sia un cibo poco salutare.

Questa scena rappresenta perfettamente il divario che c’è tra le persone ricche e le persone povere nella Corea del Sud: da un lato e la bistecca servita in una steakhouse e i tteokbokki, un piatto molto economico che viene servito come cibo da strada dalle bancarelle.  

Come abbiamo già anticipato, uno dei principali temi della serie è proprio la critica al capitalismo. Vediamo più nello specifico di che si tratta. La tematica del capitalismo è collegata a quella del debito. 

Squid Game: il tema del debito e la critica al capitalismo 

Durante la visione di Squid Game è logico ad un certo punto chiedersi se effettivamente in Corea del Sud ci siano moltissime persone con debiti che chiedono soldi agli strozzini. La risposta è sì.

La Corea del Sud, nel complesso, è un paese estremamente povero. Moltissime persone, come Gi-hun, chiedono un prestito alla banca che non sono poi in grado di restituire e si ritrovano a chiedere del denaro agli strozzini.

Un altro aspetto importante che bisogna tenere presente è che i prestiti vengono concessi con molta facilità in Corea del Sud. 

In Squid Game la critica al capitalismo è piuttosto evidente. Una volta che i concorrenti si sono resi conto che le prove sono delle vere e proprie sfide all’ultimo sangue, organizzano una votazione: ciascuno dei giocatori dovrà scegliere se continuare o fermare il gioco.

Il gioco viene fermato e i giocatori tornano alla loro vita normale. Dal momento che si accorgono che conducono un'esistenza davvero miserabile e senza possibilità di uscirne, scelgono di partecipare nuovamente al gioco mettendo a rischio la loro vita pur di riuscire ad aggiudicarsi il montepremi. 

Dopo aver parlato in generale della critica al capitalismo, vediamo adesso un’altra curiosità in merito ai pasti sudcoreani. 

Squid Game: i porta-pranzo in metallo 

Un elemento che salta subito all’occhio durante la visione di Squid Game è sicuramente il fatto che ai concorrenti vengano offerti dei pasti davvero miseri.

Un elemento però difficile da notare sono i porta-pranzo in metallo. Questi contenitori sono un vero e proprio simbolo per gli abitanti della Corea del Sud poiché venivano utilizzati nelle scuole sud-coreane tra gli anni ‘40 e ‘50 del Novecento.

Il suo nome è “porta-pranzo d’argento” ed era realizzato in un materiale apposito per mantenere caldo il cibo.

Si tratta di un contenitore piatto e sottile che conteneva piccole porzioni di cibo molto povero come ad esempio fagioli e riso. 

Dopo aver parlato del particolare dei porta-pranzo, parliamo adesso dei dalgona, le cialde di zucchero che sono diventate uno dei simboli della serie TV Squid Game. 

Squid Game: che cosa sono i Dalgona?

Uno dei simboli di Squid Game sono i Dalgona.

Si tratta di un biscotto realizzato con due ingredienti: zucchero e bicarbonato di sodio.

Per prepararlo, è necessario sciogliere lo zucchero sul fuoco e poi unire il bicarbonato, che permetterà al composto di assumere il colore giallo-dorato tipico.

Infine, il biscotto viene pressato e poi con una formina si incide un disegno al suo interno.

In Squid Game, i giocatori devono estrarre dai Dalgona il disegno, che deve rimanere intatto. Se il disegno si rompe accidentalmente, oppure se i concorrenti non terminano la prova, vengono uccisi dalle guardie.

Si tratta sicuramente di una delle prove più difficili a angoscianti della serie, poiché viene richiesta moltissima precisione e calma.

Dopo il successo della serie, moltissime persone hanno provato a realizzare le Dalgona in casa e provato ad estrarre il disegno con uno stuzzicadenti. Se anche voi volete realizzare i Dalgona, vi lasciamo la ricetta di misya

Dopo aver parlato dei Dalgona, cerchiamo adesso di rispondere ad un’altra domanda. 

Squid Game: il gioco esiste davvero?

Esiste davvero un gioco come Squid Game?

Fortunatamente, la risposta è no.

A dirlo è un articolo di tvserial.it. Sebbene all’interno di Squid Game ci siano degli elementi culturali propri della Corea del Sud, non è mai esistito un gioco del genere perciò la serie non è tratta da una storia vera.

Si ricorda che Squid Game è una serie che rientra nel cosiddetto “survival drama”, che è un sottogenere del k-drama detto anche drama coreano

Ad esistere davvero però sono i luoghi dove è stato girato Squid Game. Vediamo quali sono! 

Squid Game: i luoghi dove è stata girata la serie TV 

Un articolo di nospoiler.it ci parla dei luoghi dove è stata girata la serie TV. L’articolo infatti spiega che non è stata usata molta CGI per realizzare Squid Game, poiché si è provveduto a creare dei veri propri set dove girare le riprese.

La città che vediamo apparire in molte scene è la città di Daejeon, una grande metropoli sud-coreana. 

Tuttavia, uno dei luoghi di riprese che salta maggiormente all’occhio dello spettatore è sicuramente il palazzo rosa. Si tratta di un luogo caratterizzato dalla presenza di tante scale che i concorrenti attraversano ogni volta che devono recarsi sul luogo dove si svolgerà la nuova sfida. Questo palazzo si ispira alla Muralla Roja, un edificio presente in Spagna. 

Un luogo che viene solamente menzionato invece è l’isola di Jeju. L’isola viene nominata da Kang Sae-byeok nell’episodio delle biglie. Sae-byeok racconta all’amica che, se vincesse il gioco, vorrebbe offrire a suo fratello e a sua madre una vita migliore e visitare l’isola di Jeju. L'isola di Jeju è un’isola realmente esistente ed è un paradiso terrestre particolarmente ambito dai coreani. 

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