Le star che hanno scelto l’utero in affitto: Elton John, Nicole Kidman e molti altri

La gestazione per altri è davvero il fenomeno inquietante che stanno descrivendo alcuni politici? Ecco le storie delle famiglie delle star.

Le ultime dichiarazioni di esponenti politici come il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli e la ministra Eugenia Maria Roccella, per le Pari opportunità e la Famiglia, hanno destato grande indignazione su più fronti.

Rampelli ha infatti parlato di famiglie che “spacciano” dei bambini per figli propri, e Roccella ha espresso il desiderio di perseguire questa pratica a livello internazionale, escludendo il riconoscimento di questa pratica anche in Italia.

Ma qual è la situazione della gestazione per altri in altri paesi? Scopriamo di più sull’argomento leggendo le storie di 7 personaggi famosi che vi hanno fatto ricorso.

L’utero in affitto (o “gestazione per altri”) nelle storie delle star

L’utero in affitto è una pratica a cui hanno fatto ricorso diverse star, oltre che centinaia di persone in tutto il mondo.

In alcuni paesi, come gli USA, è legale anche pagare la donna in questione, ed è per questo che si è diffuso il nome di “utero in affitto“, mentre in altri è possibile ricorrere alla maternità surrogata solo tramite azione volontaria (ad esempio per una sorella).

Questa pratica prevede che una donna porti a termine una gravidanza per coloro che vorrebbero diventare genitori ma, per vari motivi, non possono farlo (ecco perché è più appropriato parlare di “gestazione per altri”), e sono perciò detti “genitori intenzionali“.

La donna può fornire anche l’ovulo, oppure no, così come uno dei membri della coppia (o il singolo genitore) può fornire o meno materiale biologico (sperma o ovuli).

Vediamo allora 7 casi di personaggi famosi che vi hanno fatto ricorso:

  1. 1.

    Neil Patrick Harris. L’attore celebre soprattutto per il ruolo di Barney nella sit-com How I met your mother è sposato dal 2014 con David Burtka, e nel 2010 la coppia ha avuto la coppia di gemelli Harper Grace e Gideon Scott.

  2. 2.

  3. 3.

    Robert De Niro. Nel 1995, l’attore ha avuto i gemelli Julian Henry e Aaron Kendrik con la compagna Toukie Smith, e successivamente Elliot ed Helen Grace con la moglie Grace Hightower.

  4. 4.

    Sarah Jessika Parker. La star di Sex and the city ha avuto le gemelle Tabitha e Marion grazie a maternità surrogata, dopo aver tentato per anni di allargare inutilmente la propria famiglia a causa di un’infertilità secondaria.

  5. 5.

    Cristiano Ronaldo. Nel 2017, Cristiano Ronaldo e Georgina Rodriguez hanno annunciato la nascita dei gemelli Eva e Mateo grazie ad una maternità surrogata.

  6. 6.

    Ellen Pompeo. La seconda figlia di Pompeo è stata concepita grazie alla gestazione per altri, dopo che il medico aveva raccomandato all’attrice di evitare ulteriori gravidanze per problemi di salute.

  7. 7.

    Nicole Kidman. L’attrice premio Oscar e il marito Keith Urban, dopo diverse difficoltà a concepire dopo la nascita della prima figlia, sono diventati i genitori (biologici) di Faith Margaret, grazie alla gestazione per altri.

  8. 8.

    Elton John. Il cantante britannico ha avuto Zachary Jackson Levon nel 2010, ed Elijah Joseph Daniel nel 2013, insieme al marito David Furnish, grazie alla gestazione per altri.

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Maternità surrogata, un problema di scelte

Come si può vedere da questa breve panoramica sulle storie delle star, la scelta di ricorrere a una maternità surrogata può essere legata a fattori diversissimi, e nella maggior parte dei casi citati a farvi ricorso sono state coppie eterosessuali.

Questo mette in luce il primo fraintendimento riguardo alla maternità surrogata, ovvero il fatto che sia una pratica utilizzata in primo luogo da coppie omogenitoriali o omosessuali.

In secondo luogo, è necessario distinguere il tipo di gestazione per altri: esiste infatti il tipo commerciale (che negli USA oscilla fra i 90.000 e i 500.000 dollari), in cui la donna che porterà a termine la gravidanza viene pagata, ma anche quello volontario (in non c’è guadagno economico).

Se il primo tipo può dare vita a situazioni problematiche (in paesi più poveri non si può escludere un rischio di sfruttamento), è anche vero che, laddove sia appurata la libertà di scelta e la libera volontà, non si capisce perché si dovrebbe vietare a qualcuno di utilizzare il proprio corpo come meglio crede (del resto, nelgi USA anche le donazioni di sangue sono pagate, mentre in altri paesi, come l’Italia, no).

Un paragone simile può essere fatto per la donazione di organi: donare un rene ha un impatto profondo sulla vita pratica e psicologica del donatore, ma è permesso farlo per un familiare.

Detto questo, la gestazione per altri è un argomento estremamente complesso, che non può adattarsi ad ogni persona e ad ogni situazione. Tuttavia, su ogni cosa, dovrebbe essere garantita la libertà di scelta e di autodeterminazione di tutti gli attori coinvolti nel processo.

Ancora più urgente sembra però una regolamentazione internazionale come quella proposta dall’Europa, per meglio gestire e inquadrare situazioni diverse per paese e legislazione.

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Margherita Cerri
Margherita Cerri
Redattrice, classe 1998. Appassionata di letteratura e di scrittura, mi sono laureata in Lettere Moderne presso l'Università degli Studi di Milano con una tesi sul rapporto fra Italo Calvino e il gruppo Oulipo. Dopo alcune esperienze come aiuto bibliotecaria e insegnante, ho svolto un periodo di studio a Parigi, e infine mi sono unita a Trend Online tramite uno stage curriculare. Scrivo principalmente di cinema, spettacolo, attualità e viaggi. Motto: Qualunque cosa sogni d'intraprendere
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