Vampiro emotivo, i segnali: dal mal di testa all'ansia, scopri se ti stai intossicando

Una relazione intima deve farci sentire bene, arricchirci, metterci di buonumore e a nostro agio. Altrimenti è tossica. Ecco i segnali dle vampiro emotivo.

donna in ansia con marito che dorme

Mal di testa e stanchezza nel quotidiano ma anche sbalzi di umore, senso di oppressione e impotenza: il collegamento non è immediato ma potrebbero essere i segnali di un vampiro emotivo nella nostra vita.

La sfera emotiva di ognuno di noi è delicata e fragile e non ce ne prendiamo cura abbastanza. Ai primi segni di malessere pensiamo subito a un’influenza o a un’ indigestione eppure il corpo somatizza il malessere psicologico, non bisogna dimenticarlo.

Che si tratti di un partner, un genitore o un amico, la relazione che intratteniamo deve farci sentire bene, arricchirci, metterci di buonumore e rilassarci. Dobbiamo sentirci a nostro agio e soprattutto sentire di poter essere veramente noi stessi.

Se così non è, la relazione è tossica. E in alcuni casi, abbiamo di fronte a noi un vampiro emotivo.

Come riconoscere un vampiro emotivo

Il vampiro emotivo prosciuga la sua vittima, sfibrandola, portandola allo sfinimento, al punto tale che si diventa stanchi, apatici e sempre inadeguati.

Il problema è che questo tipo di comportamento si protrae nel tempo e mostra i suoi effetti anche dopo anni. Quindi, possiamo affermare senza sbagliare che un vampiro emotivo ha una bassa autostima, che è incapace di amare (ha avuto genitori assenti o violenti), è frustrato e prova invidia.

Scopri quali sono le frasi tipiche della bassa autostima.

Ma come riconoscere questi segnali dal primo appuntamento? Purtroppo non è possibile.

Anzi le persone così manipolatrici, proprio nella fase iniziale della relazione (tipica di un nuovo partner ad esempio), appaiono come il principe azzurro in persona.

Vampiro energetico: caratteristiche

Una volta che scatta la scintilla dell’innamoramento, è difficile essere obiettivi. Ogni richiesta, ogni critica, ogni vittimismo appare velato e sfocato agli occhi per effetto dell’amore e si finisce per privarsi sempre più di qualcosa o di una parte di se stessi, pur di vedere felice l’altro.

Ma il vampiro non si sazia mai. Non è grato, sminuisce, pretende aiuto e devozione, amore incondizionato ma senza dare nulla in cambio.

L’altro non è in grado mai di soddisfare i suoi bisogni, è abile a insinuare senso di colpa e di vergogna, per cui avrebbe potuto fare di più ma non lo ha fatto. Insomma non è mai abbastanza e sempre insoddisfatto, si lamenta di continuo, è giudicante, in maniera sfiancante, mentalmente rigido.

Qualche ora trascorsa in sua compagnia è deprimente, perché si ha proprio la sensazione “fisica” di sentirsi svuotati di ogni energia.

Ma c’è di più. Il vampiro inizia a erodere anche il sistema di credenze e valori dell’altro, per imporre i suoi. E scatta il processo di inferiorizzazione nei confronti della vittima. Critica la sua famiglia di origine, padre, madre, fratelli e sorelle: ha sempre da ridire su tutti e mette zizzania, così da emergere come l’unico punto di riferimento degno.

Purtroppo capita molto più spesso di quanto si possa immaginare, anche a persone intelligenti ed emancipate. Spesso però è solo una fase: nel momento in cui la vittima riacquista la lucidità, è in grado di decifrare bene la situazione.

Anche se a questo punto ha già formato una famiglia con figli. È qui che si assiste alla rottura di equilibrio nella coppia.

Come non farsi prosciugare le energie

Il vampiro emotivo è noto in gergo anche come vampiro di energia. Si tratta per l’appunto di persone piene di negatività che, per andare avanti nelle loro giornate, devono nutrirsi delle energie altrui.

Continue richieste da soddisfare, critiche e lamentele da “svuotare” nell’altro, pessimismo e sofferenze (vere o presunte) in maniera tale da passare lui per vittima ed essere legittimato a sminuire l’altro, pretendendo di tutto con fare arrogante.

La vittima si sente ansiosa, in agitazione continua, è stressata e il vampiro magari la accusa di lavorare troppo o di essere nervosa dando magari la colpa anche ai figli.

Come difendersi? La soluzione è una sola: rimettersi al centro e cercare di mantenerlo il più possibile.

Il vampiro è abile anche a mettere in dubbio le emozioni della vittima, gettandola in uno stato confusionale. Ciò che la vittima fa con sincerità e senza secondi fini nei confronti degli altri, è oggetto di critica da parte del vampiro che la fa sentire inadeguata, inopportuna quando parla, per come si veste, per come gesticola in pubblico, per come mangia e via di seguito.

E purtroppo la vittima finisce per autoconvincersi di essere sbagliata e cerca di cambiare convinzioni, valori, modo di comportarsi per diventare come vuole lui (che ovviamente non sarà mai soddisfatto).

Quindi il primo passo è prendere le distanza da tutto questo, fisicamente se possibile ma sicuramente da un punto di vista mentale ed emotivo. Non avere timore di ribattere, di difendere la propria posizione, di ascoltare le proprie emozioni e allontanare ciò che non fa stare bene.

È come uscire dalla nebbia: una volta ritrovata la luce dentro di sé, diventa un faro che indica la nuova via da seguire. E questo significa riprendere in mano la propria vita, i propri spazi, i sogni da realizzare, i desideri. Senza paura di perdere l’altro, che molto probabilmente non è la persona giusta per noi.

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