Venezia, per entrare bisogna prenotare l’ingresso

Venezia diventa una città a numero chiuso. Da quest'estate entrano in vigore i tornelli, ma dal prossimo anno si dovrà pagare il biglietto per entrare.

Dopo anni di passi avanti e salti all’indietro, il Comune di Venezia ha deciso di introdurre il limite di accesso alla città, predisponendo il pagamento di un contributo per i cosiddetti turisti “mordi e fuggi”. La prima fase di sperimentazione verrà attuata a breve, per poi diventare definitiva nel 2023.

Venezia: quando si inizia a pagare il biglietto?

Il proliferarsi del virus Covid-19 aveva reso Venezia (tesoro lagunare d’Italia) una città fantasma.

Una situazione a dir poco drammatica e surreale, come se l’emergenza pandemica e le restrizioni imposte dal Governo avessero rinchiuso la città in una bolla e il turismo si fosse dimenticato di lei. Un periodo buio, kafkiano per i più scettici ma comunque di forte impatto sociale.

È solo con il dileguarsi delle limitazioni e una campagna vaccinale continua che si è potuto passare dal non riconoscersi sotto la mascherina a poter sentire il calore del sole passeggiando per le calli. È proprio grazie al buonsenso civile, alla determinazione di chi ha lottato e non ha perso, che ora Venezia è ritornata a splendere.

Con l’arrivo del Carnevale (giocoso e allegro come pochi) e delle celebrazioni di Pasqua e Pasquetta, più di 125.000 visitatori l’hanno invasa rimettendo in moto non solo l’economia locale, ma riportando in superficie il problema legato alla regolarizzazione dell’accesso alla città.

Una questione che era stata affrontata in un tempo passato e che si era potuta accantonare tranquillamente durante il periodo di fermo. Sì perché se da un lato si è ben contenti che il turismo sia ripartito, dall’altro si teme per la città stessa.

Per questo motivo si è pensato di introdurre un sistema a tornelli, dei varchi di accesso con transenne superabili sono se in possesso di un pass. Ma sebbene l’ok sia arrivato tramite emendamento al testo sulla variazione di Bilancio e la partenza di questo progetto sia fissata al 1° giugno 2022, c’é ancora chi la vede come una perdita di tempo.

Mentre si collezionano critiche su critiche a proposito di quanto si sia limitata l’azione dell’ amministrazione comunale, l’assessore al Turismo Simone Venturini mette le mani avanti.

Partiremo comunque con una fase di sperimentazione sui turisti giornalieri che saranno invitati a prenotarsi in un sito collegato al Comune, che stiamo ultimando. [..] Tutto questo è funzionale alla partenza nel 2023 dell’attivazione del contributo d’accesso

I primi di questi tornelli, potranno già essere testati dai dipendenti del comune e delle società nell’isole del Tronchetto, successivamente anche chi arriva alla stazione ferroviaria di Venezia Santa Lucia e a Piazzale Roma.

Sarà interessante capire cosa accadrà a chi prende parte alle crociere, poiché non sbarcando più a Venezia città continueranno a scendere nei punti di approdo vicini.

Il sistema dei varchi sarà, dunque, provvisorio almeno fino a che non entrerà in regime il contributo d’accesso definitivo.

Come funziona e quanto costerà il biglietto?

Il sistema dei tornelli, come avrete capito, sarà un provvedimento temporaneo in attesa dell’introduzione ordinaria del contributo di accesso alla città.

Dal 1° gennaio 2023 infatti, Venezia diventerà a tutti gli effetti una città a numero chiuso, accessibile con qualsiasi tipo di trasporto ma solo a fronte del pagamento di un biglietto.

Il costo effettivo di questo ticket varierà in base ad un calendario specifico deciso entro il 30 settembre dell’anno precedente e si appoggerà alle stime degli ingressi già registrati in giornata.

Grazie alla Smart Control Room, dove si elaborano tutti i dati registrati dai sensori presenti in ogni angolo la città, si potrà avere un’idea dei spostamenti di chi la viene a visitare.

Agganciando la cella telefonica di ogni soggetto, sarà possibile capire la provenienza, i movimenti effettuati e l’identità turistica dello stesso.

Senza ledere la privacy altrui, si potrà registralo come turista giornaliero, turista pernottante o turista di passaggio e si riuscirà a sapere con certezza quante persone ci sono in città.

Il biglietto, dunque, sarà la prova inconfutabile e fisica attestante la presenza del turista e potrà essere pagato con un’applicazione oppure nello stesso momento in cui si paga il trasporto pubblico scelto.

Per darvi un’idea delle tariffe ho pensato che fosse utile abbinarle ai colore dei bollini utilizzati in periodo di vacanza, ovvero:

  • costo ordinario giornaliero: € 6.00
  • giornate bollino verde: € 3.00
  • giornate bollino rosso: € 8.00
  • giornate bollino nero: € 10.00

Per un costo settimanale che va dai 9.00 ai 30.00 euro contando la somma di quanto dovuto per i tre contributi giornalieri più alti e ipotetici altri giorni di permanenza nella città.

Ovviamente questi prezzi sono ancora ipotetici ma considerando che la soglia massima si aggirerà intorno ai 40/50 mila visitatori giornalieri (1 mordi e fuggi x residente), è possibile che possano rimanere tali fino all’anno prossimo.

Chi decidere di astenersi al pagamento del biglietto rischierà una multa che va dai 50.00 ai 300.00 euro, mentre chi giocherà di furbizia e presenterà autocertificazioni dichiaranti il falso sarà comunque soggetto a sanzioni salatissime. 

Chi non paga il biglietto per entrare a Venezia?

Vi starete chiedendo che cosa ne pensano le persone di questo nuovo progetto che vedrà Venezia diventare una città a numero chiuso.

In realtà, le opinioni sono tra le più varie e i dissensi non mancano, soprattutto da parte di chi abita fuori Regione e viene a visitare la città più volte l’anno. Ecco perché occorre capire chi sarà esentato dal pagamento del contributo di accesso.

Secondo il regolamento che il prossimo anno darà il via al progetto definitivo, gli esentati saranno:

  • i nati e i residenti nel Come di Venezia
  • i parenti fino al 3° grado
  • i bambini con meno di 6 anni
  • i soggetti disabili
  • i lavoratori (anche pendolari) che prestano servizio a Venezia, che vi si recano per motivi di lavoro o che hanno sede nella città
  • gli studenti delle scuole di qualsiasi ordine e grado e delle università che hanno sede nel territorio di Venezia
  • i contribuenti che pagano l’IMU a Venezia
  • chi paga la tassa di soggiorno nelle strutture ricettive del territorio
  • i possessori di CityPass per il trasporto pubblico e di navigazione lagunare
  •  chi si reca a Venezia per sottoporsi a terapie e visite mediche
  • i volontari ( manifestazioni, eventi, emergenze, personale delle forze dell’ordine)
  •  parti o testimoni di processi e persone convocate nella città per motivi di giustizia o pubblico interesse

Logicamente, chi si ritrova in questa lunga lista di esclusi al pagamento, non potrà approfittare delle convenzioni previste per chi, al contrario, è tenuto a pagarlo.

10 cose da vedere a Venezia:

In mezzo alla moltitudine di cose da fare, quali sono le cose più importanti da vedere a Venezia?

Ho voluto ( da buona veneziana) elencarvi le 10 più importanti proprio qui, partendo direttamente da uno dei punti di arrivo più consueti per i turisti, Piazzale Roma.

Attraversando il ponte Calatrava ed arrivando alla piazza antistante la stazione ferroviaria, vi si presenta già una prima cartolina di Venezia.

La chiesa di San Simeone Piccolo posta dall’altro lato del Canal Grande abbraccia tutto quello che vedrete proseguendo per la lista di Spagna.

Continuando a camminare per circa 30 minuti arriverete alla prima grande bellezza di Venezia: il ponte di Rialto.

È il più antico dei quattro ponti del Canal Grande e anche il più famoso sia per la sua architettura, sia per la sua storia travagliata.

Seguendo le indicazioni poste gli angoli delle mura delle abitazioni esattamente sopra la vostra testa, potrete arrivare facilmente in Piazza San Marco, il cuore pulsante di Venezia.

Gli edifici più importanti sono la Basilica di San Marco, il Palazzo Ducale, il Museo Correr, il Campanile dal quale si può vedere un panorama mozzafiato e la Torre dell’Orologio che segna il cambio dell’ora.

Le colonne presenti all’ingresso della piazza sul Canal grande sono quelle di San Marco e San Teodoro che furono eretti nel 1172 nel luogo in cui venivano eseguite le esecuzioni capitali.

Costeggiando il fianco fronte acqua del Palazzo Ducale trovare il Ponte dei Sospiri e la sua leggenda mentre, se vorrete sostare all’interno della piazza potrete gustare un ottimo (e caro!) caffè e godere di buona musica al Caffè Florian, uno dei bar più antichi d’Italia.

Abbandonando Piazza San Marco e proseguendo verso Campo San Fantin potrete ammirare il Teatro la Fenice, teatro d’opera storico della città che ha accolto alcuni deipiù grandi compositori.

Un altro luogo che vale il vostro tempo sono le Gallerie dell’Accademia che ospitano la più ricca collezione di dipinti veneziani e veneti mentre, il Museo Peggy Guggenheim è la più prestigiosa raccolta italiana dedicata all’arte europea ed americana del primo novecento.

Altri musei molto carini da vedere sono il Palazzo Mocenigo ( tessuti, costumi e profumi) e il Palazzo Grassi che ospita sempre mostre davvero interessanti.

Tutti luoghi che potrebbero essere visitati a prezzo scontato se pagherete il biglietto d’accesso alla città.

Perché visitare Venezia?

Negli ultimi giorni Venezia è stata letteralmente presa d’assalto. 

I turisti ricomparsi dopo una lunga assenza sono perloppiù stranieri, con percentuali altissime per i turisti americani e la riconferma dei turisti tedeschi, francesi e spagnoli. 

Ma cosa rende la città così unica e bella da vedere? 

Forse il fatto che si erga sull’acqua e che per visitarla spesso si scegla di salire su una gondola, o che sia tutto un labirinto di stradine che passo dopo passo porta a scorci davvero molto pittoreschi

Sicuramente per le chiese, le piazze, i musei che riportano le tradizioni e gli usi e i costumi di una città marinara. Ma non solo. Venezia è una città di grande valore storico e culturale, ma è la componente umana che fa la differenza

La cortesia e l’amabilità di chi ci accoglie mescolata al carattere allegro e nostalgico di chi che la propone per la prima volta, ce la fanno amare come se fosse già nostra. 

I locali tipici, i ritoranti con tutti questi tavolini appareccchiati, i chioschetti dove prendere uno spritz e assaggiare gli spuncetti.

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