10 giocattoli del passato che oggi valgono una fortuna

Ecco la classifica dei 10 giocattoli del passato che valgono di più in assoluto. Se ne avete anche solo uno, siete già ricchi.

In ogni casa è esistito, almeno una volta, un giocattolo con il quale abbiamo passato intere giornate o che, al contrario, abbiamo cercato di custodire gelosamente nella scatola originale. E se è andata così e ora fosse un giocattolo vintage di grande valore, quanto potremmo guadagnarci?

I 10 giocattoli del passato che valgono una fortuna

I giocattoli di una volta, quelli dotati di una tecnologica elementare o quelli che ne sono totalmente privi, possono valere davvero una fortuna se conservati bene ancora nella propria scatola di imballaggio originale.

Così come per i libri, le figurine e i modellini, anche le bambole, i giochi interattivi, le macchinine e i peluche possono costituire una bella fonte di guadagno. Per chi ne ha sempre avuto cura e ha cercato in tutti i modi di custodirli maniacalmente è arrivata l’ora di pensare  a cosa farne.

Tenerli ancora in soffitta o venderli e racimolare qualche bel soldo?

Se la risposta fosse quella di disfarsene a fronte di un pagamento proficuo, è giusto conoscere se il proprio giocattolo fa parte di quella categoria che lo rende vintage o, per lo meno, da collezione

Al primo posto svetta la Volkswagen Beach Bomb del 1969, ovvero la hot wheels più unica al mondo ( nel vero senso della parola, ne è stata prodotta solo una!) che oggi vale la bellezza di 72.000 dollari.

Al secondo posto compare l’action figure di Luke Skywalker  (Star Wars) di cui ne esistono solo 20 esemplari  e il cui valore arriva ai 25.000 dollari.

Subito di seguito la prima Barbie messa in commercio.

La bambola dai capelli biondi, il viso perfetto e il corpicino affusolato risale al lontano 1959 e, al contrario della versione attuale, ha un espressione seria, quasi snob. Sebbene in questa prima edizione sfoggi uno stile meno aggressivo, il costume zebrato viene abbinato a scarpine con il tacco e occhiali da sole in pandan.

La confezione originale in cui è contenuta presenta una stampa adornata di altre sue rappresentazioni con outfit diversi, mentre  la scritta in nero “Teen are fashion model Barbie” campeggia due volte in centro alla scatola, tra una fila e l’altra composta dalle immagini. Il valore attuale si aggira intorno ai 23.000 dollari.

Sempre un’altra bambola, ma dai tratti somatici e dalla dimensione decisamente diversa è quella di Molly McIntire, della serie americana “American Girl”. Rappresentata in varie versioni è stata venduta all’asta per 5.000 dollari.

A seguire la Cabbage Patch Kids, ovvero la bambola di pezza più richiesta negli anni 80 che nasceva da un cavolo e veniva venduta con tanto di certificato che ne attestava il nome, la data e l’origine. Il prezzo di acquisto attuale è di 3.000 dollari.

Sicuramente vi ricorderete delle Polly Pocket, quelle mini bamboline di plastica che, racchiuse in uno scrigno dotato di set personale, viaggiavano ovunque nelle tasche e nelle borsette di milioni di bambine. Al momento vengono vendute a 1.900 dollari, ma solo se integre e con tutti i pezzi del set presenti all’appello.

Come dimenticare, poi, l’adorato Game Boy della Nintendo? La versione anni ’80/’90 presentava già una tecnologia notevole e grazie alle schede da applicarvi sul retro potevano giocare a Super Mario, a Sonic o ai Pokemon. Il valore si aggira intorno ai 1.500 dollari ma sono sicura che chi ce l’ha a nel cassetto preferisce tenerlo dov’è, essendoci troppo affezionato.

Ultimo, ma non per questo meno rilevante, il famoso Furby, quell’animaletto tutto peloso dagli occhi grandi e dalle orecchie a punta che grazie a una basica componente robotica poteva interagire con i bambini richiedendo coccole e attenzioni. Creato da Dave Hamtpon e Caleb Chunge, al tempo in cui arrivò in commercio divenne uno dei regali più attesi durante le feste di Natale, andando letteralmente a ruba nei negozi. Il suo valore originario si aggirava intorno ai 30 dollari, ora invece ne costa quasi 900.

Se poi andassimo più avanti con il tempo e tenessimo in considerazione altri tipi di giocattoli aggiungeremmo nella lista anche le carte dei Pokemon. Di queste solo alcune valgono un vero patrimonio, ad esempio la carta orografica di Charizard (Pokemon di fuoco 1 edizione 99) che può arrivare a  5.000 dollari, mentre un’inter pacchetto di carte sempre della prima edizione raggiunge i 9.000 dollari.

Anche le carte di Yu Gi Oh sono ricercate, specialmente quelle dell’edizione Legend of blue eyes white dragon che sono state vendute pochi anni fa per la modica cifra di 1.134 euro.

E se come me amavate prendervi cura di un animaletto digitale, non potete aver dimenticato il Tamagotchi. Questo ovetto colorato in cui viveva una piccola creatura fatta di pixel poteva essere portato ovunque e abbinato con qualsiasi vestito. Se ancora ne avete uno in casa e funziona, sappiate che può valere ben 3.000 dollari.

Se poi siete bravi con internet e vi gestite bene su tutte le piattaforme tipo Ebay e Subito, allora sarete voi a condurre le redini del gioco.

Come investire nei giocattoli?

Riservando un’occhiata ai prezzi riportati nel precedente paragrafo noterete come sia fruttuoso investire nei giocattoli di una volta.

Negli ultimi decenni il mercato dei balocchi del passato è decollato e in molti vi si sono approcciati per portare a casa un vecchio ricordo dell’infanzia che, molto probabilmente, non hanno più, o non hanno, mai avuto l’occasione di avere.

Collezionare e possedere vecchi giocattoli è un’azione, dunque, legata ad un’emozione piacevole e profonda che fa scattare nella mente delle persone un bisogno estremo di ritrovarsi in un’epoca in cui erano particolarmente felici con poco. Inoltre, comprare giocattoli di una volta in ottime condizioni può rivelarsi un vero e proprio investimento oltre che a un hobby temporaneo.

Se si desidera collezionare questo tipo di oggetti è bene considerare alcuni importanti suggerimenti per poterlo fare al meglio. Innanzitutto, la prima cosa da tenere presente è l’amore che vi lega al giocattolo che intendete acquistare.

Se il giocattolo in questione eleva il vostro interesse e vi spinge a rischiare il tutto per tutto pur di averlo tra le mani, o se solamente vi rende felici di averlo senza doverlo rivendere per forza a qualcun’altro, allora state facendo la cosa giusta.

Poiché la condizione d’uso dell’oggetto è rilevante per determinare il valore d’acquisto, scegliere di compare giocattoli vintage perfetti può portare al massimo guadagno. È giusto però ricordare che la maggior parte di loro sono stati progettati per essere utilizzati dai bambini e trovare quelli impeccabili è difficilissimo.

Nel caso però riusciste a trovare ciò che cercate, magari in produzione limitata, state pur certi che i collezionisti più famelici non esiteranno a spendere soldi per l’oggetto dei loro sogni. È tutto un meccanismo quello che sta dietro alla compravendita dei giocattoli di ieri, ma facendo le ricerche opportune e conoscendo il mercato da cima a fondo può rivelarsi un modo molto divertente e interessante con cui guadagnare.

Dove si trova il negozio di giocattoli più grande d’Italia?

Uno dei sogni più intimi di un bambino è quello di entrare in un negozio di giocattoli e fare man bassa di tutto, uscendo con un sorriso che va da un orecchio all’altro senza sentirsi dire di no dai genitori. Ma ancor più di questo, è quello di entrare in un negozio di giocattoli che non finisce mai.

Proprio a questo proposito, per la gioia dei più piccini, a Milano è stata aperta la storica bottega di Fao Schwarz che in oltre 600 mq e tre piani accoglie una quantità indefinita di giocattoli e accessori. Il brand americano di giochi è già noto nelle città come New York, Philadelphia e Boston ed ora diventa il negozio di giocattoli più grande in Italia.

A dare il benvenuto ai clienti una Clock Tower tipica newyorkese che ad ogni ora si arriva e diffonde i classici rintocchi con le note della canzone dell’azienda. Alla base della torre si azione un labirinto meccanico che aspetta solo di veder comparire le faccine sorprese dei più piccoli.

Al primo piano si può trovare un allestimento con tante mongolfiere pronte a spiccare il volo, un meccanico per personalizzare le macchine da corsa, uno spazio per auto, droni e animali radiocomandati e infine, un Dance on Piano extra large per divertisti mentre si balla sui mega tasti a tempo di musica.

Un interno angolo è destinato all’ambientazione del magico mondo di Harry Potter ed una grande macchina dei Paw Patrol sulla quale si può salire immedesimandosi con i cagnolini coraggiosi del cartone animato.

La presenza degli intrattenitori rende tutto molto più bello perché mettono in scena show di magia e guidano senza pressioni, all’acquisto.

Chi ha inventato i giocattoli?

Ed ora la domanda del secolo: chi ha avuto la brillante idea di inventare i giocattoli? Non è una persona adulta, nemmeno un bambino e neanche un’inventore ormai passato a miglior vita. L’inventore dei giocattoli è semplicemente: l’età antica.

Già ai tempi dell’antica Roma e dell’Antica Grecia, dei sumeri e degli egizi, il gioco e i giocattoli erano presenti in tutte le corti dove si ritrovavano i bambini. Creando un senso di continuità e un continuo ritrovo, il passatempo costituito dai balocchi è sempre stato molto importante e sebbene le forme e le sostanze di questi oggetti siano cambiati nei secoli, non hanno mai smesso di esistere.

Dal dondolarsi sull’altalena al saltare la corda, dal lanciare le biglie a giocare con le spade di legno, ogni momento era buono per divertisti ed inventare nuovi passatempi. Il gioco come lo conosciamo noi, ormai, ha poco a che vedere con la semplicità di un tempo e si sta sgretolando in mano ad una tecnologia sempre più avanzata.

I bambini di oggi hanno pretese diverse da quelle dei bambini del passato, che si accontentavano anche solo di un ramoscello e qualche sassolino. È per questo motivo che il mercato della produzione dei giocattoli ha dovuto abituarsi alle richieste del presente e alle richieste del futuro che prediligono, quindi, oggetti più complessi ed elaborati. Nel settore delle bambole addirittura si è visto un cambiamento impressionante.

Dalle normali Barbie si è passati a donne in miniatura che imitano tutta la gamma di femmine-tipo presenti al mondo. In un’ottica triste e nostalgica, potremmo dire che l’importanza data dall’estetica ha avuto maggior attenzione da parte di chi produce giocattoli, rispetto al senso più puro ed innocente del gioco.

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